15/10/2013
Ai pensionati in difficoltà in arrivo una “tredicesima bis” dal Fondo perequazione gestito dall’Inpgi
Per molti giornalisti pensionati, quest'anno ci sarà una “tredicesima bis” di quasi 1500 euro lordi in più rispetto agli scorsi anni. Infatti, la Giunta esecutiva della Fnsi, ha dato via libera all'Inpgi perché effettui i conteggi per poter distribuire entro fine dicembre, a colleghi e superstiti a reddito basso, parte del Fondo perequazione pensioni alimentato dagli attivi con 5 euro mensili. Il “tesoretto” messo a disposizione consentirà così a coloro che percepiscono una pensione lorda di 2500 euro mensili e ai familiari che godono di una reversibilità fino a 1000 euro, sempre lordi, di poter ricevere una “integrazione” che andrà ad aggiungersi alla normale pensione e consentirà di dare un aiuto concreto a chi attraversa un periodo di difficoltà economiche e che in passato non ha mai ricevuto contributi da parte dei nostri organismi di categoria: Inpgi, Fnsi e Associazioni stampa regionali
Con questa decisione si avvia un primo passo nella direzione di un percorso di solidarietà che all'interno del sindacato dei giornalisti pensionati (UNGP) è sempre stato avvertito come un elemento prioritario nella politica di sostegno dei redditi da pensione, costantemente erosi da inflazione, tasse, balzelli e svalutazioni: pensiamo a chi è andato in pensione prima del 2002, anno di entrata in vigore dell'euro, con conteggi in vecchie lire e conseguenti rendite, che hanno subito un drastico ridimensionamento.
Il Fondo perequazione pensioni viene così in “soccorso” di una categoria di colleghi che per tutte queste cause hanno subito una forte penalizzazione e quindi è giusto contribuire, attraverso questa forma solidaristica, ad un intervento di sostegno previsto dall'art.21 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico che istituisce, per la prima volta, il Fondo perequazione pensioni. Il Gruppo lombardo giornalisti pensionati è impegnato su questo fronte assieme agli altri gruppi regionali perché, attraverso l'Unione nazionale giornalisti pensionati, la Fnsi mantenga, in fase di rinnovo contrattuale, la istituzione dell'art.21 come punto fermo, non negoziabile, nel confronto con gli editori.
La comunicazione della giunta della Fnsi, data alla presidenza dell'Ungp chiarisce che si tratta di un intervento una tantum a beneficio solo ed esclusivo di colleghi pensionati e per i superstiti, così come previsto dall'art.5 del Fondo perequativo, mettendo in moto un meccanismo virtuoso che porterà ogni anno ad una distribuzione di parte dei fondi raccolti, secondo criteri che potranno anche cambiare nelle modalità di erogazione, in relazione alla evoluzione sociale e reddittuale dei colleghi pensionati, sempre in relazione alla disponibilità economica del Fondo stesso. Dunque un primo avvio, questo del 2013, che – secondo gli ultimi conteggi – dovrebbe andare a beneficio di 744 colleghi che riceveranno una integrazione pari rispettivamente a 1.534 e a 1000 euro lordi per chi riceve una pensione di reversibilità.
Il criterio adottato nella individuazione dei soggetti beneficiari ha tenuto conto di tutti i redditi da pensione percepiti e non solo di quelli erogati dall'Inpgi, escludendo coloro che già ricevono o dal nostro istituto o da altri enti erogazioni straordinarie o altre forme di intervento assistenziale o integrativo del reddito stesso. Si tratta, come precisato più sopra, di una una tantum e non di un diritto acquisito da mettere in conto per ogni anno a venire, ma di un beneficio che andrà sempre a soggetti diversi.
E' stato così accolto il principio della rotazione e della sussidiarietà come inteso dall'Ungp. E per questa prima erogazione è stato anche in pratica approvato il criterio proposto dal Comitato di gestione del Fondo composto dai colleghi Andrea Camporese e Paolo Serventi Longhi, presidente e vice presidente dell'Inpgi, Giovanni Rossi, presidente della Fnsi, Guido Bossa presidente dell'Ungp assistiti dal direttore generale dell'Inpgi Mimma Iorio e dalla dirigente del servizio prestazioni Francesca Merante, sulla base di simulazioni avanzate dagli uffici dell'Istituto. Ne è uscita una ipotesi di distribuzione di una parte del Fondo compatibile con le disponibilità economiche e meglio rispondente alle finalità istitutive del Fondo perequativo che sono quelle di prendere in considerazione – come già detto - per i pensionati diretti le classi di reddito fino a 2500 lordi mensili e per i superstiti fino a 1000 euro, sempre lordi.
Per il 2014 il Comitato di gestione del Fondo vaglierà il risultato di questa prima erogazione e le disponibilità economiche in base ai versamenti effettuati dai colleghi in attività in questi anni, così come le aspettative dei colleghi, e deciderà di conseguenza.
Come si diceva all'inizio, intanto si è messo in moto un meccanismo virtuoso che consentirà di gestire al meglio e di distribuire con equità quanto raccolto in tre anni di versamenti a beneficio di colleghi in difficoltà. Si tratta di una risposta in chiave solidaristica non di poco conto che tende a difendere il reddito dei pensionati bisognosi ma anche un segnale di forte coesione della categoria, atto a preservare i colleghi pensionati, che al pari di altri appartenenti a categorie diverse, sono tra i più tartassati dal fisco e sotto la minaccia di tagli da parte della politica, che classificando noi giornalisti come dei “pensionati d'oro”, cercano di affondare nelle nostre tasche le mani di chi vuole togliere attraverso prelievi forzosi e incostituzionali parte del nostro reddito frutto di contributi versati in anni di lavoro e non attraverso “oneri figurativi” come nel caso di chi fa politica.
La vittoria giudiziaria e costituzionale riportata contro il balzello imposto a pensioni superiori ai 90 mila euro dovrebbe già di per sé costituire un segnale forte alla classe politica perché non ritenti, attraverso altre strade, la via del prelievo forzoso sulle pensioni, non solo nostre.
Gianfulvio Bruschetti, presidente del Gruppo lombardo giornalisti pensionati
(Articolo pubblicato su “Giornalismo”, periodico dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti)