10/10/2013

Parte il Fondo perequativo per i giornalisti pensionati a basso reddito

Il Consiglio Nazionale dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati ha preso atto “con soddisfazione” dell’avvio dell’operatività del Fondo di perequazione pensionistica previsto dal vigente Contratto nazionale di lavoro, che a dicembre inizierà ad erogare le sue prime prestazioni, secondo i criteri “di solidarietà, equità, mutualità indicati dalla Fnsi e determinati dal Comitato tecnico di gestione”. Consapevole dell’insufficienza delle decisioni adottate in ordine al complessivo problema economico e sociale posto dalla costante perdita di reddito dei giornalisti pensionati, il Consiglio nazionale chiede “ lo sblocco dei vincoli pendenti sulla perequazione per legge dei trattamenti in vigore, una modifica del regime fiscale dei redditi da pensione, un collegamento stabile con le rappresentanze di categorie affini e con le Confederazioni sindacali più rappresentative” al fine di concordare iniziative comuni. In un altro ordine del giorno il Consiglio nazionale dell’Ungp protesta fermamente per l’arresto del giornalista calabrese Francesco Gangemi di 79 anni ed auspica un intervento del Capo dello Stato in suo favore


Fondo di perequazione, contratto, sindacato. La relazione di Bossa al Consiglio nazionale Ungp

Pubblichiamo stralci della relazione del presidente Guido Bossa al Consiglio nazionale del 9 ottobre 2013

Il Consiglio nazionale dell’Unione Nazionale Giornalisti pensionati si riunisce oggi per prendere atto che fra due mesi il Fondo di perequazione pensionistica previsto dal Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico  avvierà la sua operatività procedendo alla prima erogazione di assegni perequativi ai colleghi pensionati più svantaggiati e ai superstiti, secondo le disponibilità accantonate grazie ai versamenti effettuati negli scorsi cinque anni dai colleghi in attività e in base ai criteri condivisi tra Federazione nazionale della Stampa e Comitato tecnico di gestione del Fondo, che hanno esaminato un ventagli di proposte di  intervento predisposto dagli uffici dell’Inpgi scegliendo quella che è sembrata la più corrispondente ai criteri che il Contatto e il regolamento attuativo del Fondo stabiliscono per la sua attività.
E’ questo il punto principale dell’ordine del giorno dei nostri lavori che vi è stato inviato, ma non  è l’unica materia al nostro esame. Proprio ieri, dopo un lungo intervallo di tempo, si è aperto il tavolo della trattativa per il rinnovo del Contratto Fnsi-Fieg, che ha preso atto del lavoro di quattro commissioni paritetiche insediate nella primavera scorsa per esaminare altrettante aree del contenzioso contrattuale.
Nella documentazione predisposta per questo Cn trovate i verbali dei quattro gruppi di lavoro paritetici istituiti in primavera e che hanno concluso il loro lavoro prima della pausa estiva. Da questi testi riparte la trattativa Fieg-Fnsi. Ma su questi aspetti mi fermo a quanto detto fin qui, anche perché è presente fra noi il presidente della FNSI Giovanni Rossi, che ha partecipato all’incontro di ieri e potrà darci le ultime notizie in merito. Dopo di che, e in  particolare sulla questione della ex fissa, il Cn potrà esprimersi con un odg e un voto.
Richiamo la vostra attenzione anche sul verbale di accorto tripartito Fnsi-Fieg-Governo del 6 agosto scorso che prevede misure, da finanziare, per il rilancio dell’editoria. Di qui alla fine dell’anno si dovrebbe implementare quello che finora è un impegno per quanto solenne, e soprattutto si dovrebbero trovare i soldi necessari per mantenere le promesse.

A dicembre la prima erogazione del Fondo

Torno al Fondo di perequazione. Come ho detto, la prima erogazione avverrà a dicembre e, dato l’importo, per i colleghi e i superstiti che la riceveranno (più di 700) si tratterà in pratica di un importo vicino ad una tredicesima. Non sono in grado di essere più preciso perché non so e nessuno di noi sa chi saranno nominativamente i beneficiari. Prima di esaminare i dettagli a mia conoscenza, voglio rilevare che si tratta di un adempimento previsto dal Contratto (art.21), e che per raggiungere l’obiettivo l’Ungp si è mossa su mandato di due congressi, quello di Bergamo e quello straordinario di Roma. Dunque, il Comitato esecutivo porta al vostro esame questo risultato con la soddisfazione di un dovere compiuto. Io lo posso dire con maggiore libertà, dando atto alla dirigenza dell’Unione che mi ha preceduto di aver insistito con caparbietà perché nel contratto venisse introdotta questa norma che direi lungimirante e che mi auguro, come tutti ci auguriamo, venga confermata nel nuovo contatto e se possibile in futuro migliorata, perché siamo convinti che in futuro saranno molti i giornalisti pensionati che avranno bisogno di un sostengo al loro reddito come quello che grazie al Fondo oggi si può erogare e che speriamo possa essere più consistente e raggiungere un numero più ampio di colleghi.
Dunque, il merito principale di questo risultato va riconosciuto a Ino Iselli che da presidente dell’Unione si è battuto con efficacia per ottenere che nel contratto venisse inserito questo nuovo istituto, i cui effetti oggi giungono a maturazione. Sono lieto che Ino sia oggi con noi e sono certo che non ci mancherà il suo consiglio e il suo stimolo per procedere nel modo migliore possibile lungo la strada che lui ci ha aperto.
Insieme a Iselli, devo manifestare la mia riconoscenza al vice presidente vicario Antonio De Vito che era insieme con Iselli ha fatto un tandem molto efficace, e ai colleghi del Comitato esecutivo, che è quello eletto a Bergamo, i quali hanno affiancato Ino nella trattativa contrattuale che si è conclusa con la firma dell’articolo 21 del Cnlg. Faccio un nome per tutti, ed è quello di Franco Brozzu. Per parte mia osservo che se è vero che a volte il meglio è nemico del bene, questa volta siamo di fronte a un bene che può preludere al meglio. Non dipende solo da noi, ma dipende anche dal nostro impegno.
Per quanto riguarda la prima erogazione, quella che andrà in pagamento a dicembre, è stato approvato il criterio proposto dal Comitato sulla base di un ventaglio di simulazioni predisposte dagli uffici dell’Inpgi, che hanno collaborato con noi con molta efficacia e competenza. Devo ringraziare i due Direttori generali  che si sono dati il cambio nei mesi scorsi, il dott. Costantini e la dott.ssa Iorio e la dirigente del servizio prestazioni dott.ssa Merante.
L’ipotesi ritenuta più realistica, più compatibile con le disponibilità economiche e meglio rispondente alle finalità istitutive del Fondo è quella che prende in considerazione per i pensionati diretti le classi di importo fino a 2.500 euro lordi mensili, e per i superstiti le classi fino a mille euro. Si tratta di un totale di 744 persone che riceveranno un’integrazione  pari rispettivamente a 1.534 e mille euro lordi.
Il criterio adottato riserva maggiore attenzione alle pensioni dirette rispetto a quelle dei superstiti; inoltre nel calcolo delle classi di reddito si è tenuto conto di tutti i redditi da pensione percepiti e non solo da quelli derogati dal nostro Istituto, mentre sono stati esclusi coloro che già ricevono erogazioni straordinarie o altre forme di intervento assistenziale o integrativo.
E’ bene ricordare che l’erogazione una tantum non costituisce un diritto acquisito per chi la riceverà. Nel 2014 e, speriamo, negli anni sucessivi, il Comitato tecnico, sempre assistito dagli uffici dell’Inpgi, vaglierà sul risultato di questo primo intervento perequativo, sul gradimento dei colleghi; valuterà le disponibilità economiche del Fondo e deciderà in conseguenza. Ma intanto un meccanismo virtuoso è stato attivato e, come potete leggere nella vostra cartella, la giunta Fnsi ce ne dà atto. 

I nostri problemi comuni ai sindacati confederali

Come tutti sappiamo, i problemi che i pensionati italiani affrontano quotidianamente sono di ben più vasta portata, e si sono aggravati nel tempo. Il  blocco della perequazione pesa sui nostri redditi e riduce un potere di acquisto già ridotto dall’inflazione, dal rincaro dei prezzi, da interventi del governo, vedi l’Iva, che colpiscono in primo luogo i lavoratori a reddito fisso e noi pensionati. E intanto si annunciano altri interventi sulle pensioni in atto. E’ un problema sociale complesso, in un paese in cui per unanime riconoscimento, sono spesso i pensionati a supplire nell’ambito familiare, alle carenze sempre più evidenti dello Stato sociale e al dramma della disoccupazione giovanile.
Sono convinto che noi giornalisti, con le nostre sole forze, non riusciremo a farci sentire con la dovuta autorevolezza dalle autorità politiche e di governo che sono chiamate a dare risposte alle richieste di intervento che giungono da più parti. Per questo, con l’ordine del giorno che presenterò al Consiglio nazionale propongo di stabilire un collegamento se possibile stabile le confederazioni sindacali più rappresentative, che condividono con noi lo stesso problema. Sperando naturalmente di trovare ascolto in quelle sedi.

L’Ungp per l’unità del sindacato

Siamo stati accusati, sono stato personalmente accusato, di sordità rispetto al problema delle cosiddette “pensioni d’oro”, cioè dei colleghi che hanno trattamenti  più elevati, ce ne son anche fra di noi, sottoposti a suo tempo ad un prelievo cosiddetto “di solidarietà” rivelatosi poi illegittimo e quindi cancellato dalla Cassazione. E’ un’accusa che respingo, confermando qui la posizione del sindacato, peraltro non nuova e già esposta al precedente Consiglio nazionale. Oggi  posso aggiungere che ci rallegriamo con i colleghi che hanno visto riconosciuto un loro diritto, ma in merito la posizione dell’Ungp è quella dell’intero sindacato dei giornalisti italiani: noi pensiamo prioritariamente ai più deboli, e come sindacato ci muoviamo con i mezzi e le forze che abbiamo a tutela dei più deboli. E’ una scelta di campo che non ci fa velo davanti alle legittime rivendicazioni di altri colleghi, che hanno trovato soddisfazione, cosa di cui ci rallegriamo con loro. La nostra scelta di campo è stata confermata anche con l’avvio del fondo di perequazione.
Noi siamo parte del sindacato e rivendichiamo con orgoglio questa appartenenza, che si manifesta con la nostra attività nelle associazioni regionali, negli organi federali e in tutti gli istituti della categoria. Sappiamo che il sindacato attraversa una fase difficile della sua storia, per effetto della crisi economica che il paese attraversa ma anche per effetto della miopia quando non delle scelte sbagliate degli editori, per le quali sono i lavoratori a pagare per primi. I problemi della disoccupazione giovanile e del precariato colpiscono anche la nostra categoria; le nuove tecnologie introdotte e imposte con ottusa violenza nel settore editoriale mortificano il lavoro e impoveriscono i contenuti informativi; c’è stato un uso indiscriminato e abusivo di norme di legge concepite per alleviare reali situazioni di crisi aziendale e utilizzate in maniera selvaggia a fini che con l’editoria e l’informazione hanno poco a che spartire. L’utilizzo dei fondi pubblici, già inadeguati in Italia rispetto ad altri paesi europei con i quali amiamo confrontarci, ha spesso sconfinato nell’illegalità.
Tutto questo si ripercuote pesantemente sull’intera categoria e, per i riflessi sul bilancio dell’Inpgi, anche su di noi. E’ materia del confronto fra il sindacato, il governo e il parlamento e, più direttamente, di un rinnovo contrattuale che si presenta non facile. L‘unità della categoria e di tutte le sue componenti è quanto mai indispensabile in questa fase, ed anche noi pensionati dobbiamo farcene carico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Consiglio Nazionale 9 ottobre 2013: l’ordine del giorno sul Fondo di perequazione

Il Consiglio Nazionale dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, riunito a Roma nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, prende atto con soddisfazione dell’avvio della operatività del Fondo di perequazione pensionistica previsto dal vigente Contrato nazionale di lavoro, che a dicembre inizierà a erogare le sue prestazioni secondo i criteri indicati dalla Fnsi e determinati dal Comitato Tecnico di Gestione avvalendosi delle valutazioni fornite dagli Uffici dell’Inpgi.
Si tratta del primo adempimento di un impegno da tempo assunto dall’Ungp e condiviso da tutto il sindacato dei giornalisti italiani, teso a consentire nella misura oggi possibile, un parziale reintegro del potere d’acquisto dei colleghi pensionati e dei superstiti a più basso reddito, colpiti dal blocco generalizzato della perequazione e dall’aumento del costo della vita appesantitosi nel corso degli anni.
Il Consiglio Nazionale riconosce che la costituzione del Fondo e le modalità adottate per la prima erogazione rispondono ai criteri di solidarietà, di equità e di mutualità che sono propri di un sindacato. Certamente non esauriscono l’ampio ventaglio di esigenze che la tutela del welfare dei giornalisti italiani e delle loro famiglie presentano in una situazione di crisi economica e sociale prolungata come quella che l’Italia sta attraversando; ma costituiscono un primo passo in una direzione che l’Ungp intende perseguire con coerenza. E’ apprezzabile, in particolare, il fatto che il criterio adottato per questo primo impiego delle risorse accumulate dal Fondo consenta prevedibilmente di procedere ogni anno, a situazione immutata, ad ulteriori erogazioni perequative, stante anche la persistenza del blocco perequativo per il 2014 già in vigore.
Il Consiglio Nazionale dell’Ungp è ben consapevole della insufficienza delle decisioni adottate in ordine alla soluzione del complessivo problema economico e sociale posto dalla costante perdita di reddito dei giornalisti pensionati soprattutto negli ultimi anni. Il miglioramento delle condizioni economiche dei pensionati italiani, e quindi anche dei giornalisti, dipende in primo luogo dallo sblocco dei vincoli pendenti sulla perequazione dei trattamenti di quiescenza in vigore, ma  soprattutto dalla decisione politicamente ormai matura di modificare il regime fiscale dei redditi da pensione riconoscendo ai lavoratori in quiescenza un trattamento più favorevole, in considerazione del fatto incontrovertibile che gli assegni loro riconosciuti sono frutto di retribuzioni o comunque compensi già tassati al momento della loro erogazione da parte del datore di lavoro o del committente.
Accanto a ciò va percorsa anche la strada verso una riduzione della tassazione legata all’incremento dell’età anagrafica del pensionato, così da compensare la perdita di valore della pensione causata dall’annuale incremento del costo della vita.
Al di là delle più legittime battaglie sul piano giurisdizionale, l’Ungp è altresì consapevole che la battaglia per un più equo trattamento economico dei pensionati non può essere condotta in solitudine, e per questo motivo il Consiglio nazionale impegna gli organi dell’Unione a cercare un collegamento stabile con le rappresentanze di categorie di rilevanza sociale e livelli contrattuali affini alle nostre, e con le  Confederazioni sindacali più rappresentative, a partire dall’interlocuzione con i loro rappresentanti che siedono come membri di diritto nel Consiglio Nazionale della FNSI.

Approvato all’unanimità

Consiglio nazionale del 9 ottobre 2013: Prepensionamenti, sfruttamento del lavoro precario, equo compenso, ex fissa: il documento approvato all’unanimità

Il  Consiglio Nazionale di Ungp consapevole dei gravi problemi che investono la categoria ne mette in rilievo tre che appaiono particolarmente gravi.
Primo tra tutti è quello che riguarda la politica scriteriata degli editori di procedere a cicli di licenziamenti, di prepensionamenti con lo sfruttamento del lavoro precario a detrimento della qualità dell’informazione, prassi queste che mettono in difficoltà il bilancio dell’Inpgi
In secondo luogo si è in presenza del mancato avvio concreto della legge dell’equo compenso, il che toglie la possibilità ai collaboratori ed ai precari di avere una certezza nel campo retributivo.
Terzo, ma non ultimo problema da sottolineare è quello della difficoltà di corresponsione della ex fissa, il che toglie ai colleghi neo pensionati una fonte di reddito giustamente ritenuta certa.
A fronte di tutto questo il Consiglio Nazionale Ungp impegna la Federazione nazionale della  stampa a farsi carico in sede di rinnovo del contratto nazionale di lavoro. L’obiettivo deve essere la riduzione del precariato, la certezza dell’entità della retribuzione e la sicurezza della corresponsione dell’ex fissa entro tempi brevi, pur prevedendo per il futuro una diversa regolamentazione, comunque concordata, di questo istituto contrattuale.

 

 

 

Consiglio Nazionale del 9 ottobre 2013: La protesta dei giornalisti pensionati per l’arresto del collega Francesco Gangemi

Ferma protesta dell’Unione nazionale giornalisti pensionati per l’arresto del giornalista calabrese Francesco Gangemi di 79 anni. E’ grave – affermano in un documento – i componenti del Consiglio nazionale dell’Unione che la magistratura, pur in presenza di una legislazione che prevede il carcere per i reati di diffamazione a mezzo stampa, e che perciò è stata giudicata incompatibile dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, non abbia individuato misure alternative alla detenzione, considerate anche le condizioni di salute del collega e l’età. L’Ungp auspica un intervento del Capo dello Stato e nello stesso tempo che il Parlamento, come  da più parti  auspicato, modifichi le norme che regolano la diffamazione a mezzo stampa.

 Ordine del giorno approvato all’unanimità

Questa presa di posizione si aggiunge alle numerose proteste provocate dall’indebito arresto del collega Gangemi, prime fra tutte quelle del Segretario della Federazione della Stampa, Franco Siddi, e del Vice Segretario, Carlo Parisi, molte delle quali già pubblicate sul nostro sito.
Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks ha denunciato in proposito le leggi e le pratiche italiane “inadeguate a proteggere la libertà di espressione”.

Consiglio Nazionale del 9 ottobre 2013: I giornalisti pensionati chiedono l’abrogazione della Bossi-Fini

Come giornalisti pensionati riuniti nel Consiglio Nazionale dell’Ungp, siamo sensibili alla tragedia dei profughi che giungono a Lampedusa o nel sud dell’Italia, o che muoiono in mare nel tentativo di sfuggire a guerre e conflitti. Come professionisti impegnati sulle questioni civili, chiediamo che, per restituire speranza, a persone che chiedono solo di vivere con dignità, si proceda rapidamente all’abrogazione della Legge Bossi-Fini che condanna i migranti solo per il fatto di esistere.

Ordine del giorno approvato all’unanimità