28/09/2013
Fondo di perequazione, ex fissa, riforma dell’Ordine: la posizione lombarda
Il Gruppo lombardo giornalisti pensionati ha ripreso l'attività dopo la pausa estiva. Il consueto incontro mensile si è tenuto giovedì 26 settembre al Circolo della Stampa di Milano, presenti una ventina di colleghi. Il presidente regionale Gian Fulvio Bruschetti ha aperto i lavori seguendo un nutrito ordine del giorno che spaziava dal Fondo perequazione pensioni, alla ex fissa, al rinnovo del contratto di lavoro, alla riforma dell'Ordine fino alle scadenze statutarie della Fnsi previste secondo le modifiche apportate allo statuto dal congresso di Bergamo del gennaio 2011. Un panorama assai vasto di temi, argomenti e problemi, affrontato dai colleghi con molto interesse e soprattutto con tanta partecipazione
Prima dell'apertura dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo del collega Giorgio Santocanale, assiduo frequentatore dei nostri incontri con la moglie Lita Riggio, collega anche lei, e scomparso questa estate. Oltre a lui altri lutti hanno colpito la nostra categoria in Lombardia. Infatti in questi ultimi mesi e giorni ci hanno lasciati Giorgio Santerini, Enzo Magrì, Franco Fucci e Giuseppe Baiocchi: colleghi validissimi – in particolare Santerini – già presidente della Lombarda dopo Tobagi e poi segretario generale della Federazione nazionale della stampa.
Seguendo l'ordine dei lavori, Bruschetti ha informato i colleghi che, finalmente, dopo tanta attesa è stato trovato l'accordo sulla prima erogazione del Fondo di perequazione pensioni, per cui dopo che il Comitato di gestione darà il via libera, almeno un migliaio di colleghi in difficoltà economiche, con pensioni Inpgi basse e senza aver mai ottenuto un contributo da nessuno, potranno beneficiare entro l'anno di una sorta di “quindicesima” che dovrebbe aggirarsi attorno a 1400-1500 euro lordi.
L'auspicio è che il Fondo rimanga ancora nel prossimo contratto di lavoro e conservi la sua particolarità di essere destinato solo ed esclusivamente a favore della categoria dei giornalisti pensionati, la cui perequazione della pensione è congelata fino al 2014. E non si sa se le pensioni Inpgi rientreranno tutte nella prossima legge di sblocco, dato che verranno presi in considerazione redditi superiori tre volte al minimo Inps, poco meno di 3000 euro lordi mensili.
I colleghi milanesi intervenuti hanno tutti raccomandato l'Ungp di continuare a vigilare e a essere interprete presso Inpgi e Fnsi delle legittime aspettative dei pensionati, dando mandato di promuovere ogni azione in questo senso. Analoga raccomandazione è stata fatta per sbloccare, se sarà possibile entro tempi brevi, l'anomala situazione dei colleghi neopensionati che sono in lista di attesa per ricevere la ex fissa. Attualmente ci vogliono dai cinque ai dieci anni! Una vera e propria beffa nei confronti di chi ha lavorato una vita e, giustamente, attende di ricevere il meritato compenso. Tuttavia i versamenti da parte degli editori nelle casse della ex fissa (salvo la Rai che liquida i suoi giornalisti entro breve tempo) continuano ad essere fatti col contagocce e la sequela dei ritardi si dilata a dismisura.
Dunque Fondo perequazione ed ex fissa, due voci contrattuali, che l'Ungp deve difendere assieme alla Fnsi, perché gli editori non cerchino di cancellarle. Sulla riforma dell'Ordine i pensionati lombardi si sono detti d'accordo nel completare entro tempi brevi il suo iter, dopo aver dato avvio ai consigli di disciplina. Il prossimo argomento dovrebbe essere quello riguardante l'accesso. Sulle previste scadenze elettorali della categoria (congressi Fnsi e Ungp) si è ribadito di rispettare quanto deciso al congresso di Bergamo che porta a quattro anni tali adempimenti.