04/07/2013

Fondo di perequazione, pensioni, contratto: assemblea del Gruppo dell’Emilia Romagna
La nostra solidarietà ai colleghi dell’”Unità”

I criteri e i tempi per la erogazione del Fondo di perequazione sono stati i temi sui quali si sono più concentrati gli interventi che hanno dato vita a un incontro che si è svolto il primo luglio a Bologna e al quale ha partecipato il presidente nazionale dell'Ungp, Guido Bossa, su invito dell'Ungp dell'Emilia Romagna


Alla riunione con gli iscritti al nostro sindacato hanno partecipato anche Giovanni Rossi, presidente della Fnsi; Serena Bersani, presidente dell'ASER (Associazione Stampa Emilia Romagna); Marco Gardenghi, fiduciario regionale dell'Inpgi e Fabrizio Piccinini, componente dell'Assemblea nazionale della Casagit.
La sollecitazione a partecipare a questo incontro, in particolare ai colleghi Bossa e Rossi, era maturata nella convinzione che i problemi che sta affrontando la nostra categoria, e dunque anche i pensionati, siano di una gravità eccezionale e che i dubbi e le richieste di aggiornamento meritassero la presenza e le risposte dei nostri dirigenti nazionali.
E così è stato. Infatti, oltre al Fondo di perequazione si è discusso delle vicende legate al tema delle cosiddette "pensioni d'oro", del rinnovo del contratto giornalistico, della crisi dell'editoria che in Emilia Romagna ha visto proprio il primo luglio la chiusura della sede regionale dell'Unità ai cui dipendenti e collaboratori è stata espressa la più completa solidarietà.
Partendo dalla riunione che si è svolta a Roma alla metà del mese scorso nella sede dell'Inpgi, il presidente Bossa ha annunciato che la somma finora accumulata dal Fondo di perequazione è di 2 milioni e settecentomila euro. Un terzo di tale cifra sarà destinato ad un investimento prudenziale in modo da compensare almeno in parte l'erosione dovuta all'inflazione; un altro terzo sarà messo da parte per consentire l'erogazione del fondo anche l'anno prossimo mentre il milione rimanente potrà essere distribuito entro la fine di quest'anno.
Bossa ha sottolineato come gli uffici competenti siano al lavoro per definire con precisione gli importi pensionistici, il numero dei beneficiari per ogni classe di importo e altri dati ancora (come eventuali pensioni erogate da altri enti) con l'obiettivo di identificare al meglio i destinatari dell'intervento perequativo. Una volta che la Fnsi definirà i criteri di erogazione si potrà procedere alla prima "tranche" entro il 2013.
Come già annunciato fin dai mesi scorsi, l'Ungp dell'Emilia Romagna chiede che prevalga in questa suddivisione il principio di solidarietà a favore dei trattamenti pensionistici che ricadono nella fasce più basse.
Su questo principio si è espresso anche il presidente Rossi il quale, nel corso del suo intervento, ha sollecitato l'Unione a fare di più e meglio per fare iscrivere al nostro sindacato il maggior numero di colleghi che vanno in pensione in quanto l'iscrizione non è automatica ma va esplicitamente richiesta autorizzando l’Inpgi ad effettuare il relativo prelievo sulla pensione.
Altri due temi al centro della discussione. Il primo: le quote dei gruppi regionali da versare all'Ungp nazionale. Al momento solo l'Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana e il Piemonte versano regolarmente le loro quote. A domanda, Bossa ha rilevato che Lazio, Campania e Trentino Alto Adige si stanno adeguando al versamento. Il secondo punto: l'informazione interna. Alla luce di un bilancio 2013 in pareggio sta emergendo l'ipotesi di ri-pubblicare due numeri all'anno della rivista "Il pensionato" al fine di informare i colleghi sprovvisti di Internet. La rivista, comunque, sarà ripensata per dare più spazio alle notizie "di servizio". Un giudizio lusinghiero è stato espresso dai presenti sul nostro sito sia per la quantità che per la qualità delle notizie pubblicate.

Giuliano Musi
Presidente Ungp Emilia Romagna