20/04/2013

Il Fondo bene prezioso per noi pensionati
Mantenerlo nel contratto e distribuirlo con equità

Da sinistra, Gian Fulvio Bruschetti, Guido Bossa e Ino IselliDall'assemblea del Gruppo Lombardo Pensionati un forte appello al presidente nazionale dell'Ungp Guido Bossa, perchè nel prossimo contratto venga mantenuto l'art.21 che istituisce il Fondo perequazione pensioni. Analogamente è stato chiesto che il Comitato di gestione formato da Inpgi e Fnsi si riunisca in tempi brevi e decida le modalità di distribuzione delle risorse accumulate grazie ai 5 euro mensili versati dai colleghi in attività. Il “tesoretto”, che dovrebbe superare i 3,5 milioni di euro raccolti in quasi tre anni, se non tutto, almeno in parte, venga ridistribuito ai colleghi in difficoltà secondo criteri di unità e trasparenza. Infine, se è emerso compiacimento per i conti ritornati in ordine in seno alla Casagit, si è manifestata preoccupazione per il ventilato buco di bilancio dell'Inpgi per il 2013, che tuttavia non dovrebbe mettere in pericolo l'erogazione delle pensioni.


Alla presenza del presidente dell' Unione nazionale giornalisti pensionati Guido Bossa, si è tenuta la Circolo della Stampa di Milano l'annuale assemblea del Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati per l'approvazione dei bilanci consuntivo 2012 e preventivo 2013. I documenti contabili sono stati approvati all'unanimità, come la relazione del presidente Gian Fulvio Bruschetti.
Con un deposito bancario di 8 mila euro e un portafoglio titoli di oltre 26 mila euro, il Gruppo lombardo si propone anche per quest'anno di continuare la serie di iniziative intraprese, diventate ormai una consuetudine, costituite da incontri, convegni e dibattiti sui temi che interessano la nostra categoria, attraverso riunioni con cadenza mensile, allo scopo di informare e tenere aggiornati i colleghi pensionati. Preso atto che la “serie nera” del settore dell'editoria continua, con gravi ripercussioni sull'occupazione, in particolare nei grandi gruppi editoriali Rcs-Corriere della Sera e Mondadori - la relazione del presidente Bruschetti si è soffermata poi sulla ripresa dei negoziati tra Fnsi e Fieg per il rinnovo del contratto giornalistico scaduto a marzo.
In questo contesto si è affrontato il tema del mantenimento, attraverso l'art.21, del Fondo perequazione pensioni, come conquista sociale e bene prezioso da conservare, non consentendo di spogliare i pensionati di questa risorsa per incanalarla a favore di altre categorie anche se in sofferenza. Preoccupazione poi, è stata espressa Bruschetti per il ventilato rosso di bilancio dell'Inpgi che, secondo voci non confermate, dovrebbe aggirarsi tra i 50 e 100 milioni di euro. Sarebbe la prima volta che i conti vengano chiusi in negativo. Tuttavia, le pensioni per gli anni futuri, timore sollevato da molti colleghi intervenuti nel dibattito, non dovrebbero essere in pericolo poiché il patrimonio immobiliare e il portafoglio mobiliare dell'Istituto sono solidissimi.
Una conferma venuta anche da presidente Bossa che si è poi lungamente soffermato su altri temi caldi del momento: occupazione, prepensionamenti, cumulo, prelievo del 5 per cento sui redditi oltre 90 mila euro, Fondo perequazione, investimenti immobiliari e ripresa dei negoziati per il rinnovo contrattuale. Altre interessanti riflessioni sono venute, nel corso del dibattito, dai colleghi Ino Iselli (il bilancio negativo dell'Inpgi deve farci riflettere, come la diminuzione dei contributi degli attivi a causa dei pensionamenti), Maurizio Andriolo (mancanza di strategia sindacale, rapporto entrate- uscite Inpgi: 100 contro 108), Franco Abruzzo (battaglie portate avanti sull'abolizione del cumulo, sulla permanenza in redazione fino a 70 anni, contro il prelievo forzoso del 5%, perequazione delle pensioni).
Infine, in vista anche del rinnovo degli organismi dell'Ordine e della Casagit (soddisfazione è stata espressa per il ripianamento delle perdite degli esercizi precedenti), il presidente Bossa ha concluso esortando i colleghi pensionati a proporsi come candidati, per dare un segno tangibile di presenza nei nostri massimi organismi di rappresentanza.