20/12/2012

La futura agenda Monti “non è per deboli di cuore”. Poveri noi pensionati
buona parte dei quali convive con piccoli o grandi problemi cardiaci!

Magari sarà un pasticcio giornalistico (sempre loro i pasticcioni e i quiproquisti!) ma mi ha turbato la consonanza terminologica tra Mario Monti e Sergio Marchionne nei pronunciamenti di Melfi alla presentazione dei primi due Suv made in terra natia di Federico II


Il premier sveste il loden da tecnico, indossa la tuta Fiat e annuncia una sua futura agenda post elettorale. Un piccolo discorso della montagna, solo che lo fa da un’altra cima, dal monte Taigeto. Lo ricorderete certo, quel luogo orribile dal quale gli spartani precipitavano i nati deformi, i non futuri guerrieri. Che ha detto? Una cosetta di questo tipo, che la sua agenda futura “non è per deboli di cuore”. Chiaro, no? Un richiamo alle armi per soli italiani sani e forti, come gli spartani di Leonida; gli altri, i deboli di cuore, giù dal “selettivo” Taigeto. Due minuti dopo, ecco l’ad Fiat, il Marchionne dei due mondi, esibirsi in un copia incolla: “ Il nostro è un piano coraggioso, non per deboli di cuore”.
Non la faccio lunga e mi chiedo: E noi pensionati che, chi più chi meno, qualche problemino cardiaco ce lo ritroviamo in dote da età avanzata, che fine faremo? Certo che per i sopravvissuti sarà un’Italia-eden, una volta eliminata la grande maggioranza di rami secchi. E finalmente ho capito perché avevano tanta fretta di sfilarci di tasca l’Inpgi e comunque continuano a indebolirne gli effetti con blocchi degli adeguamenti e apodittici spending review. Ora tutto è chiaro. Un piano diabolicamente “umano” a lenta ma progressiva eliminazione: niente monte Taigeto, non è cristiano ammazzare la gente con tanta brutalità, meglio seguire una via soft, andare per accanimento terapeutico. Si sa, il digiuno lungo ad un  certo punto cambia nome e si fa chiamare inedia…Il dopo ha vita breve. Tutto secondo i piani ben predisposti in agenda.

Paolo Aquaro (componente dell’esecutivo Ungp)