16/11/2012

Verso il nuovo contratto nazionale in un momento di crisi
dell'informazione, dell'editoria, del lavoro giornalistico

La riunione congiunta della Conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione e della Commissione contratto (Fiuggi, 14-15 novembre) si è svolta sotto il segno di una duplice emergenza: da una parte la sofferenza sempre più evidente del mercato editoriale e della pubblicità, risorsa in continuo calo a causa della crisi economica ma anche di della pigrizia intellettuale e del conservatorismo industriale di operatori e utenti del settore; dall'altra l'aperta minaccia alla libertà di stampa e l'intimidazione ai giornalisti portata mediante le inaccettabili votazioni del disegno di legge sulla diffamazione a mezzo stampa


Il contratto nazionale di lavoro dei giornalisti italiani firmato nell'aprile del 2009 va in scadenza il prossimo 31 marzo e verrà rinnovato in un momento difficile per la categoria, in un "panorama industriale che non offre sicurezze per nessuno, con un business incerto e la tentazione sempre più evidente degli editori di considerare il lavoro alla stregua di un puro costo da comprimere in ogni modo", come ha detto introducendo di lavori il segretario della Fnsi Franco Siddi; il 25-30% dei colleghi vive fra crisi economiche, stati di crisi, disoccupazione, interventi di solidarietà, e i fondi messi a disposizione dal contratto per questi interventi sono vicini all'esaurimento. "La crisi presenta costi sociali elevatissimi, mentre assistiamo ad un allarmante ritiro dello Stato dalle politiche sociali, sempre più spesso lasciate alla mera contrattazione fra le parti".
Il presidente dell'Inpgi Camporese ha difeso le politiche dell'istituto di previdenza tese a salvaguardare il valore del lavoro, il valore della previdenza, il valore della socialità in un quadro di progressivo logoramento del sistema, con i contratti dell'area Fieg in progressiva perdita da dieci anni e di fronte ai ripetuti tentativi del governo di violare la sfera di autonomia dell'istituto. In tre anni si è perso circa il10% di occupazione stabile, e quest'anno l'emorragia di lavoro dipendente è stata arginata solo grazie agli sgravi contributivi concessi dall'Istituto per i nuovi assunti a tempo indeterminato. Anche in virtù degli aumenti di contribuzione a suo tempo negoziati con gli editori,  i conti dell'Inpgi sono in attivo nell'anno in corso e lo saranno anche nel 2013, ma la transizione del sistema potrà essere governata solo se tutte le parti - Fieg, Inpgi e Fnsi - si faranno carico della sua sostenibilità.
Il contatto è appunto la sede di un confronto che non sarà facile. La categoria sarà chiamata a valutare il quadro economico nel quale inserire la trattativa, mirando a salvaguardare la libera concorrenza, ad ampliare l'area del lavoro contrattualizzato, ad affrontare con coraggio le questioni legate all'organizzazione del lavoro. Il quadro normativo generale dovrà farsi carico della ormai palese inadeguatezza della legge 416, che va urgentemente riformata.
Nel corso della conferenza, il presidente della Casagit Daniele Cerrato ha presentato il bilancio della Cassa, che è in equilibrio nonostante la diminuzione degli iscritti, costante dal 2009, mentre aumentano i colleghi pensionati. Il 52% delle prestazioni erogate sono integralmente sostitutive del servizio sanitario nazionale.