10/11/2012

Diffamazione, la nuova bozza di legge sotto la lente di ingrandimento del Sindacato
"Si torna sulla buona strada ma servono correzioni
Ora la rettifica fondata su elementi di verità e il Giurì"

La nuova bozza di legge sulla diffamazione a mezzo stampa pare incanalata sulla buona strada ma richiede ulteriore attenzione e correzione. Se davvero il cuore della iniziativa legislativa vuole corrispondere al ristoro del danno della persona offesa da un errore o orrore di stampa, la rettifica deve essere fondata su documentati elementi di verità e non generica esposizione di parte senza commento. Di conseguenza, la stessa rettifica, se così prevista dalla legge, avrà una capacità riparatoria che nessun’altra sanzione può assicurare


L’impossibilità, nella congiuntura politica che si vive, di apprezzare questo strumento, per renderlo veramente efficace, accompagnandolo con la previsione del giurì per la lealtà dell’informazione (così come formulato originariamente nell’emendamento Chiti – Gasparri), rende complicato scrivere una riforma armonica che liberi la stampa e ne accresca le responsabilità.
Altro punto dolente rimane il fatto che nulla viene previsto per le querele temerarie e - per come è impostata adesso la nuova proposta – per le tante rettifiche ‘temerarie’ che saranno richieste senza aver obbligo di comprovare nulla a giornali e giornalisti e quindi senza certezza di un ristoro di verità di cui ha diritto il pubblico nel caso di informazione sbagliata. Quanto alle sanzioni economiche la Fnsi chiede che queste giornate sollecitino una riflessione sul loro contenimento, anche in considerazione che nulla viene fatto per riformare procedimenti civili sulla materia che possono essere intentati addirittura in un arco temporale di dieci anni. Anche in questo caso si tratta di dare pieno valore alla rettifica prevedendo che l’ottemperanza immediata e con il giusto rilievo a questa disposizione non può dar luogo al risarcimento del danno.