22/09/2012

Il Sole splende sulle Casse e l’Inpgi ha le carte in regola

Il ministro Elsa ForneroIn attesa della scadenza del prossimo 30 settembre, quando le Casse di previdenza dei professionisti dovranno presentare al ministero del Lavoro i propri bilanci attuariali dimostrando che l’equilibrio delle gestioni – entrate contributive e uscite per prestazioni – è assicurato per i prossimi 50 anni, il quotidiano della Confindustria ha condotto una sua indagine che si conclude con un dato confortante: le Casse “passano il test di sostenibilità” e “il bilancio dell’operazione, partita con il decreto legge 201/2011 (il cosiddetto ‘salva Italia’) può essere considerato positivo”


L’analisi del “Sole 24 ore”, lanciata in prima pagina il 20 settembre e sviluppata ampiamente in due pagine del quotidiano, segue quello che può essere considerato l’ultimo faccia a faccia del ministro Fornero con i presidenti delle Casse prima dello show down di fine mese, termine che il titolare del Lavoro ha definito “perentorio”, e dopo il quale partirà in sede ministeriale la verifica sulla reale portata degli interventi messi in atto dai singoli enti per adeguarsi ai requisiti del decreto.
Nel frattempo, il lavoro svolto dai diversi Consigli di amministrazione delle Casse viene giudicato positivamente dal “Sole” che, in un commento così descrive il “patto virtuoso” tra Stato e Casse: “Lo Stato non dà contributi, le Casse devono essere autosufficienti e sono responsabili della copertura previdenziale degli iscritti. D’altra parte, lo Stato non può mettere le mani su patrimonio e risparmio degli enti, perché verrebbe lesa la tutela previdenziale per gli iscritti”. Più chiaro di così non  potrebbe essere.
Per quanto riguarda lo stato di salute del nostro Istituto di previdenza, la diagnosi del quotidiano confindustriale parte dalle cifre essenziali – 52.386 iscritti fra gestione principale e separata, 7.303 pensionati, 1,73 miliardi di patrimonio cha ha reso nel 2011 il 3,03% - e ricorda che l’Inpgi già nel 2011 ha varato una riforma previdenziale al fine di garantire la sostenibilità nel lungo periodo, mediante l’aumento contributivo a carico delle aziende, l’incremento progressivo dell’età pensionabile delle donne, sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il saldo previdenziale per la gestione principale è previsto  negativo nel periodo compreso fra il 2024 e il 2039 con un valore medio tra saldo previdenziale e patrimonio di -1,2%. Tale scostamento, ha ricordato recentemente il presidente Camporese, “sarà ampiamente coperto dall’utilizzo dei rendimenti del patrimonio nell’ambito dei vincoli posti dal ministero”. L’inpgi, insomma, ha “le carte in regola”.