23/06/2012
Paolo Aquaro: "Un rilancio per l’Ungp? Io ci sto, purché 'l’unitarietà' del congresso non sia 'pensiero unico dominante'. La pazza idea di un 'praticantato Ungp'"
Bene, il Congresso straordinario è andato, chiuso, si passi oltre. La strada da intraprendere? “Da tracciare insieme”, si impegna Guido Bossa eletto presidente fino al 2015. D’accordo: ma verso dove e insieme a chi? E con quali prospettive, compatibilità finanziarie a parte? Le risposte alle domande stanno sempre nei fatti certi: il responso del Congresso. E da qui bisogna ripartire - se ne condividano o meno gli itinerari predisegnati - non senza aver prima steso un igienico velo sullo sgradevole opportunismo dei misirizzi ben distribuiti tra facce di bronzo, calcolati aventinismi e stanchi lasciar fare
Costoro, tuttavia, finiscono col far premio sulle urne: è il gioco democratico tra miseria e nobiltà, bellezza mia. E se c’è una ed una sola politica (sindacale) a fare da scudo contro gli attacchi esterni, questa – sotto il conclamato protettorato di Fnsi, OdG, Inpgi e del convitato di pietra (Casagit) – va sostenuta dall’unitarietà. A patto che non venga grossolanamente tradotta in “pensiero unico dominante”.
Ecco, questi i fatti certi da cui partire per il rilancio dell’Ungp che, diciamocelo tra di noi, sta vivendo i pesanti riflessi della stessa crisi Fnsi i cui iscritti scemano in numero inversamente proporzionale agli esuberi unilateralmente espulsi nel segno della schumpeteriana “distruzione creativa”. Opportuno, quindi, il percorso individuato da Guido Bossa?
Di certo, condivisibile quando nel passo conclusivo della sua relazione afferma che “da soli non abbiamo alcuna possibilità di farci ascoltare. Dobbiamo cercare alleanze vaste, facendo sentire in primo luogo la nostra voce in tutte le istituzioni della nostra categoria ma cercando una interlocuzione anche con i sindacati, con le forze sociali, con quanti sono interessati a questo tema”. Ma sta in quel “…facendo sentire in primo luogo la nostra voce in tutte le istituzioni della nostra categoria…” la parte aurea del suo pensiero. Non a caso una delle mie due “Raccomandazioni” sottoposte al Congresso chiedeva “che la partecipazione del presidente Ungp – o di chi per esso - quale delegato al Congresso Fnsi, in futuro avvenga con diritto di voto”. Se siamo sindacato di base all’interno della Fnsi, siamo di fatto, con l’Usigrai, una delle due costole federali. Non è quindi contro natura pretendere di esserne costola viva; sennò, tanto vale staccarsi da siffatto corpo principale che pure “insanguiamo” con il nostro 0,30 mensile. Prevedibile osservazione: non è il momento di piantare bandierine. D’accordo, attendiamo tempi migliori; nel frattempo però, mi piacerebbe che il nostro Sito fosse inondato da opinioni in merito. Anche ad opera di colleghi non iscritti al nostro sindacato, a favore dei quali, per altro, in Congresso ho proposto una sorta di “praticantato Ungp”.
Paolo Aquaro (Puglia)
Componente dell’Esecutivo Ungp