21/06/2012

Tassazione differenziata per le pensioni
La chiedono anche i sindacati confederali

Non è dunque una battaglia isolata o corporativa: al congresso straordinario dell’11 giugno ne abbiamo parlato come di un nostro obiettivo ma senza illuderci di poterlo conseguire da soli. Il congresso ha adottato un documento presentato dai delegati del gruppo lombardo, poi rilanciato dai romani. Ora la cronaca sindacale ci offre un significativo riscontro, di peso innegabile: la giornata di mobilitazione nazionale indetta dai sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil per il 20 giugno ha messo al centro dell’attenzione la questione del potere d’acquisto delle pensioni, di una nuova politica fiscale per i lavoratori in quiescenza, di un welfare pubblico in grado di soddisfare le esigenze degli anziani, dei disabili, delle categorie più deboli


Siamo consapevoli del fatto che, in una società frammentata come la nostra, le situazioni e quindi le esigenze, e le risorse necessarie per soddisfarle, sono diverse. Ma sappiano anche che ci sono problemi comuni a tutti i pensionati. Uno è quello indicato dalle confederazioni sindacali nel manifesto siglato per la giornata del 20 giugno: “I pensionati e i lavoratori dipendenti pagano la quasi totalità dell’Irpef  nazionale, che pesa per oltre un terzo sui soli redditi da pensione e da lavoro”. In questa denuncia ci riconosciamo pienamente, così come condividiamo un’altra affermazione del manifesto: “I pensionati (quelli italiani, ndr) sono i più tassati d’Europa, con un reddito medio disponibile più basso del 15% rispetto a quelli di Francia, Germania, Spagna e Regno Unito”.
E allora, che fare? Sarebbe illusorio pensare a chissà quali rivalutazioni. In tempi di vacche magre non ce la sentiamo di spargere ottimismo a piene mani. Però una riflessione sulle misure adottate nei mesi scorsi e che hanno influito anche sul reddito dei giornalisti pensionati va fatta. Innalzamento dell’età pensionabile, blocco delle rivalutazioni, contributi di solidarietà, ma anche penalizzazione dei redditi di accesso alla professione, stanno cambiando in termini reali il welfare dei più anziani fra di noi, e soprattutto stanno modificando le nostre prospettive. Vogliamo parlarne?
Al congresso abbiamo indicato il tema specifico di una diversa tassazione dei redditi da pensione come unico strumento disponibile in assenza di altre possibilità di una diversa distribuzione delle risorse. Il contributo del gruppo lombardo sul nuovo welfare dei lavoratori pensionati italiani è stato ancora più dettagliato. Gli strumenti per intervenire possono essere diversi: uno è certamente il riconoscimento di una franchigia per i redditi da pensione, al di sotto della quale non c’è tassazione, visto che quei redditi sono il frutto di una vita di lavoro già tassata all’origine; ma altri se ne potrebbero trovare purché ci sia la volontà di affrontare il problema con equità. Consapevoli che i pensionati, giornalisti e non, sono pur sempre soggetti attivi della società italiana, e non vogliono essere, come è stato detto nella giornata di mobilitazione dei confederali, gli unici a pagare la crisi. O quelli che pagano il prezzo più alto.