10/06/2012

Fondo di perequazione, si va verso l'insediamento del Comitato di gestione
L'Ungp chiede che prima di tutto venga rispettata la sua natura solidaristica

Dopo la firma dello schema di regolamento per la gestione del Fondo di perequazione per le pensioni dei giornalisti, si va verso l’insediamento del Comitato di gestione di questo nuovo strumento contrattuale. Obiettivo del Fondo, come sappiamo, è tutelare le prestazioni pensionistiche erogate ai giornalisti ed ai titolari di pensione di reversibilità, mediante prestazioni integrative del reddito


Naturalmente, perché ciò sia possibile occorre che il Fondo, che è alimentato da versamenti dei giornalisti in attività (art. 3 del regolamento), accumuli una somma adeguata agli interventi di volta in volta programmati. Per questo dovranno passare alcuni (non molti) anni. Attualmente il Fondo dispone di meno di due milioni di euro e ne capitalizza 750-800 mila in più ogni anno. Perché possa cominciare a funzionare come strumento perequativo delle pensioni, dovrà disporre di almeno cinque milioni. Dunque il conto è presto fatto.
Nella sezione Documenti del sito, pubblichiamo il testo del Regolamento, invitando tutti a prenderne visione. Ma intanto ci interessa attirare l’attenzione di tutti i giornalisti pensionati (e anche degli attivi, che oggi contribuiscono al Fondo ma domani ne potranno usufruire) su alcuni punti. Il Comitato tecnico che avrà il compito di gestire il Fondo (art. 5) è presieduto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Inpgi, e integrato da un altro esponente dell’Istituto e da due componenti designati dalla Federazione della Stampa. Uno di questi sarà indicato dalla Fnsi sentita l’Unione nazionale giornalisti pensionati; il che vuol dire che la nostra organizzazione sarà presto chiamata ad esprimersi in merito. Lo faremo, quando ci verrà richiesto, con senso di responsabilità, e non perché desideriamo indirizzare l’attività del Fondo in un senso o nell’altro, ma perché siamo i primi interessati a che vengano definiti i criteri di erogazione delle prestazioni indicati nell’articolo 5 del regolamento: forme di intervento, misura dell’integrazione, soggetti destinatari, criteri di priorità nella fruizione dei benefici. Ci interessa, in primo luogo, che venga rispettata la natura solidaristica del Fondo, e su questo punto intendiamo esercitare la nostra vigilanza.
E’ chiaro che in questa fase di avvio è importante partire col piede giusto. Indicando i criteri delle prestazioni, il Comitato tecnico dovrà guardare al medio periodo, a quella che sarà la condizione della professione fra tre-quattro anni, e poi successivamente. Nel frattempo dovrà probabilmente anche individuare gli strumenti finanziari attraverso i quali garantire che il Fondo non perda nel tempo la sua redditività. In assenza di prudenti investimenti, infatti, le somme accumulate sono soggette all’erosione dovuta all’inflazione. E’ possibile infine che nella fase di avvio dell’attività del Fondo si rendano necessarie modifiche del regolamento, ed anche a questo dovrà provvedere il Comitato di gestione.