20/01/2025
Presentazione del libro “Informazione e libertà di pensiero. Appunti di un giornalista” di Annibale Paloscia a cura di Francesca e Marta Paloscia
Mercoledì 22 gennaio 2025 alle ore 17:00 presso la Fondazione per il giornalismo italiano “Paolo Murialdi” in via Nizza 35 (Roma) avrà luogo la presentazione del libro Informazione e libertà di pensiero. Appunti di un giornalista di Annibale Paloscia a cura di Francesca e Marta Paloscia.
Il dibattito verrà introdotto e moderato da Giancarlo Tartaglia, segretario generale della Fondazione Murialdi. Interverranno Claudio Fracassi, giornalista, scrittore ed ex direttore di Paese Sera e Avvenimenti, Stefano Polli, giornalista e vicedirettore Ansa che ha scritto l’introduzione al libro, e Paola Spadari, segretaria dell'Ordine nazionale dei giornalisti.
L’evento intende celebrare e ricordare il forte impegno professionale e l’enorme contributo di Paloscia al mondo dell’informazione italiana, un’eredità raccolta nelle pagine del libro dalle figlie Francesca e Marta, curatrici del volume, con l’intento di proporre un insegnamento ai lettori: il professionista del giornalismo ha il dovere di lavorare con prudenza e consapevolezza del proprio potere di informare, di influenzare lo spirito pubblico e di formare la coscienza politica dei cittadini.
Nel corso della presentazione si offriranno numerosi spunti su una professione in cui è indispensabile porsi come testimoni critici della realtà di cui si dà notizia ma soprattutto si ricorderà “il più grande cronista” (Paolo Serventi Longhi), il “porto sicuro” e punto di riferimento per tutti i colleghi (Stefano Polli), il giornalista “intuitivo, audace e scrupoloso” (Piero Trellini) che basava il suo impegno professionale su “rigore, attenzione e umanità” (Giampiero Gramaglia).
La verità del giornalista è sempre un fulmine contro ogni tipo di omertà. Nel rapporto con le fonti, ciò che più conta per il giornalista è acquisire la verità; nel rapporto con il pubblico, ciò che più conta è divulgare le verità che rendono i cittadini più liberi (p. 83).