18/04/2012

Approvati all'unanimità i bilanci del Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati
Grande preoccupazione per il futuro e per l'autonomia dell'Inpgi

Gian Fulvio BruschettiI giornalisti pensionati aderenti al Gruppo lombardo dell'UNGP, riuniti in assemblea al Circolo della Stampa di Milano, hanno approvato all'unanimità i bilanci consuntivo 2011 e preventivo 2012. “Si è trattato – ha detto il presidente regionale Gian Fulvio Bruschetti – di un importante riconoscimento all'attività svolta dal Gruppo che chiude con questo atto una fase di incontri e dibattiti iniziati lo scorso anno e culminati con il convegno di Milano del febbraio scorso sul futuro dell'Inpgi, in occasione delle elezioni per il rinnovo dei vertici dell'Istituto, alla presenza del presidente  Andrea Camporese e del vicepresidente vicario Maurizio Andriolo”


Il Gruppo ha preso atto con soddisfazione della rielezione a presidente di Camporese e ha formulato al nuovo Consiglio di Amministrazione gli auguri di buon lavoro.  Rammarico, invece,  è stato espresso alla notizia delle dimissioni date dal collega Ino Iselli da presidente nazionale dell'Ungp, in quanto, durante gli anni della sua presenza al vertice, il sindacato di base dei giornalisti pensionati ha raggiunto importanti traguardi a difesa dei diritti della categoria.
Al centro della relazione del presidente Bruschetti e nel corso del dibattito in cui sono intervenuti numerosi colleghi,  c'è stato il futuro dell'Inpgi, la sua “governance” e le prospettive da qui a 50 anni come richiesto dal Governo, perchè abbia i conti a posto e  dia tutte le garanzie di solidità e stabilità per continuare a funzionare come Ente privato erogatore di pensioni. La preoccupazione che non possa farcela e che in un futuro non lontano rischi di essere assorbito assieme ad altri Istituti privati in una sorta di  “grande Inps” è emersa con molta franchezza. Allora che fare per evitare questa prospettiva, che se si avvererà, significherà la fine dell'autonomia non solo della nostra categoria ma anche di quella di altre professioni private che nel corso degli anni si sono dotate di organismi di autotutela e di garanzia per l'assistenza e la previdenza, senza dipendere dal settore pubblico? Innanzitutto è stato richiesto ai nuovi vertici  il massimo impegno e sforzo perchè ciò non accada, attraverso uno sforzo di tipo amministrativo e progettuale che consenta all'Inpgi di superare l'attuale fase critica delle risorse dovute in gran parte ai prepensionamenti e agli esodi di colleghi che con i loro contributi “pesanti” hanno garantito fino allo scorso anno introiti certi. Poi, anche grazie agli incentivi agli editori che assumano, si è auspicato di intensificare gli sforzi perchè il settore dell'editoria possa uscire dalle secche e dare lavoro ai giovani, così da rimpiazzare con nuove iscrizioni i buchi degli esodi, anche se i loro versamenti non saranno certamente paragonabili a quelli dei colleghi pensionati. Insomma – si è detto a Milano - occorre che ogni strada venga percorsa perchè si arrivi ad alimentare con risorse fresche le casse dell'Inpgi e garantire la sua sopravvivenza, come chiede con insistenza non solo la ministra Elsa Fornero, ma tutta la nostra categoria.
Altro importante argomento affrontato la Casagit. Preoccupazione per i suoi conti e per il fatto che andrebbero riviste alcune politiche di rimborso soprattutto per patologie che colpiscono noi anziani, sono state evidenziate, accompagnate dalla richiesta di ridisegnare un po' tutto il “welfare del giornalista pensionato” sulle tracce del “decalogo lombardo” che indica nei punti qualificanti del mutato concetto di anziano le vie da seguire per garantire a colleghi autosufficienti e non un futuro dignitoso e sostenibile. I colleghi lombardi si aspettano che dall'Inpgi, dalla Casagit, dalla Fnsi arrivino segnali di attenzione verso i problemi dei pensionati attraverso atti concreti e non solo a parole. In primis, è stato rilevato, occorre dare subito attuazione al regolamento e alla composizione della governance del Fondo di perequazione delle pensioni, che, come da contratto deve essere destinato a beneficio dei pensionati e non “distratto” per altre iniziative, seppure di solidarietà, verso altri colleghi come i precari ed i disoccupati. Questo non sta scritto da nessuna parte dei suoi articoli istitutivi, per cui i pensionati lombardi sono solidali nel richiamarlo e sottolinearlo ai dirigenti del nostro sindacato e della Fnsi. “Di fronte a questo quadro, non certamente confortante, ha sottolineato il presidente Bruschetti chiudendo i lavori dell'assemblea, il Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati continuerà a dare il proprio contributo di idee e di proposte, perchè, tutti assieme, sindacato ed Enti preposti, si lavori per trovare soluzioni idonee e concrete per garantire autonomia e futuro alla nostra categoria di giornalisti e di pensionati e soprattutto ai nostri Istituti di previdenza e assistenza”.