11/07/2024
Long Covid vecchi in peggio e adolescenti ribelli e violenti
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
IL COVID. Ci aveva colti impreparati come un fulmine a ciel sereno. Oggi ridimensionato ma non stroncato. Il coronavirus non si è estinto, la sindrome resta sempre in circolazione, con picchi e varianti che restano preoccupanti. Si rinnovano gli appelli allo stare in guardia e rimettere le mascherine in caso di necessità.
Il costo è stato altissimo, quasi 200mila morti, la stragrande maggioranza della terza età.
Purtroppo, perdurano gli turbolenze del Long Covid, gli effetti del duri colpi inferti da una lunga pandemia, con l’implacabile conseguenza degenerativa del lockdown, dell’isolamento forzato, della scuola a distanza, degli effetti collaterali del virus, con i danni alla salute fisica e mentale, con le vessazioni ai conti della sanità e alle tasche dei cittadini.
Il prezzo maggiore lo pagano i più fragili, gli adolescenti sbandati violenti e incattiviti, nonché i vecchi soprattutto gli over 80 in crisi vitale e in declino vissuto con sofferenza. Tutti fenomeni che hanno cambiato profondamente la generazione Z, immatura e rabbiosa con sé stessa e con il mondo dei coetanei e degli adulti, e che svergogna una società indifferente e con altre smanie per la testa.
Brutalità e cinismo criminale esplosi nel caso clamoroso di Thomas il ragazzo ucciso a Pescara dagli stessi amici come si celebrasse il rito di un sacrificio umano. Una violenza che diventa un vanto glorioso nel dominio dei social dove i ragazzi chattano in continuazione lanciando sfide esasperate gli uni contro gli altri, con i like, con la corsa ai follower e ai selfie. In un mondo giovanile in preda ad ansie e depressione, soccombono i più deboli, specie le ragazze, che si sentono sputtanati e mortificati. Nel libro “I paradossi dell’adolescenza”, Massimo Ammaniti, un esperto psicopatologo, scrive appunto che “si è verificato un forte aumento delle depressioni e dei stati di ansia” tra gli adolescenti e molti “non hanno più alcuna moralità e sensibilità, e sono presi dal gusto per la sopraffazione e la violenza”.
Ma ansia e depressione compromettono anche l’esistenza della terza età con rischio letale ravvicinato. Contagiati e non contagiati, vaccinati o no, la nube tossica del Covid continua a contaminare l’aria, infettando soprattutto gli anziani fragili con un sistema immunitario indebolito, e con autonomia e mobilità ridotte, oppressi dall’incubo della disabilità e del decadimento cognitivo. Molti i sintomi di un deterioramento progressivo. Solitudine e isolamento, e senso di inutilità pregiudicano la qualità della vita in tempi di single, di famiglie divise, con pochi o senza figli. Con disturbi dell’umore e a volte del bipolarismo, si sviluppano una serie di fattori inquietanti: nevrastenia con stanchezza fisica e psicologica, irritabilità e irrequietezza, declino della concentrazione e della memoria, debolezza fisica e mentale, gastroenterite, sudorazione eccessiva e vampate di calore, fenomeni che ti piombano addosso quando ci si attiva anche in banali o ordinarie azioni come il mangiare.
Romano Bartoloni