29/04/2024

Primo Maggio di Edmondo De Amicis


Mentre l’Italia si prepara a celebrare la Festa dei Lavoratori, un'eco potente risuona dalle pagine della storia. La casa editrice All Around compie un atto di resistenza culturale con la ristampa di Primo Maggio di Edmondo De Amicis, un classico dimenticato che riprende vita anche grazie alla prefazione di Ugo Intini.

Primo Maggio è una dichiarazione di intenti, un inno alla giustizia sociale e un atto di ribellione contro le ingiustizie perpetrate dall'oppressione fascista. Il testo, inedito per quasi un secolo, è ora risvegliato dal sonno delle pagine dimenticate.

Alberto, l'eroe del racconto, non è un guerriero con armi in pugno, ma un insegnante torinese spinto dal fuoco della giustizia e dall'urgenza morale di agire. La sua adesione al socialismo non è solo un atto di fede politica, ma un'inondazione di luce nelle tenebre dell'ignoranza e della povertà che affliggono milioni di proletari.

De Amicis fonde il razionalismo scientifico del materialismo storico con i sentimenti umani più puri: la bontà e l'amore. In questo libro, senza cadere nella retorica patriottica di Cuore, l'autore abbraccia gli ideali del socialismo italiano, aprendo le porte alla speranza di un mondo più giusto e compassionevole.

La trama del romanzo si snoda intorno alle vicende di Alberto, emarginato e minacciato per le sue convinzioni politiche, una storia che risuona ancora oggi, in un'epoca in cui la voce dei dissidenti è soffocata dal grido dell'autoritarismo.

La prefazione di Ugo Intini, giornalista e politico di lunga data, ricorda che il giornalismo e la letteratura sono armi potenti nella lotta contro l'oppressione e che le parole possono essere fendenti contro la tirannia.

Primo Maggio è un grido di battaglia per tutti coloro che si oppongono al fascismo in tutte le sue forme. In questa giornata del lavoro, celebriamo non solo la fatica degli operai, ma anche la loro resistenza, la loro resilienza e il loro impegno per un futuro migliore. Un futuro in cui, come auspicava De Amicis, «la società diventi quasi un'immensa famiglia, in cui ciascuno, per interesse proprio, desideri il bene di tutti gli altri».