21/02/2023

Romano Bartoloni Passaggio Inpgi/Inps fuori tempo massimo


Fra le grosse grane lasciate in eredità ai nuovi vertici federali dal Congresso di Riccione figurano i contraccolpi del passaggio “salvapensioni all’Inps” che si è rivelato più lungo, traumatico e complicato del previsto e che, a giudizio del segretario uscente Raffaele Lorusso, indebolisce un collaudato sistema welfare, richiedendo al “sindacato una fase di ricostruzione”.  Lorusso non solo ha vissuto in presa diretto l’esperienza del tracollo dell’Istituto, ma ne è tuttora coinvolto con le sue nuove responsabilità. Dal 1 luglio scorso, con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato designato e inserito nel Consiglio di indirizzo e di vigilanza dell’Inps assieme al direttore Fnsi Tommaso Daquanno. Il Consiglio, composto da 24 tra sindacalisti e datori di lavoro, ha il compito di predisporre gli obiettivi strategici, di verificarne l’attività e di approvarne il bilancio. 

Nella sua relazione di commiato al Congresso, ha rivelato che “La fase di passaggio all’Inps richiederà tempo prima che vada completamente a regime. Fnsi e Fieg hanno avviato un confronto con l’Inps per affrontare le questioni che riguardano la destinazione e la gestione dei fondi contrattuali (prepensionamenti, ex fissa ecc. ndr), oltre che il necessario riallineamento della legge 416/1981 (licenziamenti, cassa integrazione, prepensionamenti ndr)”.  Il past segretario aveva già preso iniziative in proposito, incaricando il CIVI di costituire “un gruppo di lavoro che comincerà ad operare a breve, per monitorare le fasi del passaggio”, confermando che “i tempi non saranno brevi” (rischio di sforare i termini di legge del fine anno ndr), non perché l’Inps “non si stia occupando delle problematiche che riguardano i giornalisti, ma perché le procedure – vale per tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati italiani ai quali siamo adesso assimilati – sono completamente diverse da quelle dell’Inpgi”.

Peraltro, al Congresso di Riccione, anche il nuovo presidente dell’Unione giornalisti pensionati, Paolo Serventi Longhi ha elencato “i problemi della transizione che vanno affrontati insieme alla Fnsi”: “ 1) salvaguardia dei redditi 2) abolizione immediata del contributo di solidarietà che non ha più senso 3) attuazione piena e rapida dell’accordo Fnsi-Fieg sulla cosiddetta ex fissa 4) deducibilità fiscale del contributo Casagit 5) garantire al sindacato, alla Fnsi, alle Ars, all’Ungp e ai gruppi regionali dei pensionati le risorse necessarie per continuare a fare sindacato 6) favorire l’impegno dei pensionati nelle iniziative di formazione 7) assistenza a giornalisti, anche pensionati, con forme di patronato”. 

Romano Bartoloni Grgp