12/12/2022

Comitato esecutivo Ungp. Verbale della seduta del 27 ottobre 2022


Il giorno 27 Ottobre 2022 nella sede di Corso Vittorio Emanuele 349 in Roma si è aperta la riunione in presenza ed in videoconferenza del Comitato Esecutivo dell'Ungp per esaminare i seguenti punti all'ordine del giorno:

1) Approvazione del verbale della seduta precedente;

2) VIII Congresso Ungp; Transizione Inpgi-Inps;

3) Varie ed eventuali.

Presenti Guido Bossa presidente, Gianfulvio Bruschetti vicepresidente vicario, Stefania Giacomini vicepresidente, Ottavio Rossani presidente del Collegio dei revisori, Virgilio Squillace tesoriere, Mauro Lando segretario, Stefanella Campana, Patrizia Disnan, Claudio Mazza, Domenico Marcozzi,  Giuseppe Di Pietro rappresentante Fnsi. Collegato in videoconferenza Paolo Baggiani.

Approvato il verbale della seduta precedente, la riunione è stata aperta dal presidente Guido Bossa che ha ricordato le date del prossimo Congresso Ungp, dal 23 al 25 gennaio 2023 nella Sala Tobagi della Federazione nazionale della stampa a Roma. Il presidente ha dato notizia dei primi delegati eletti dai gruppi regionali: Gardumi, Folgher e Bortolin in Trentino Alto Adige; Bortolin, Mordenti e Squizzato in Veneto. “Già abbiamo – ha evidenziato il presidente - due colleghi che partecipano al congresso per la prima volta, e due colleghe donna. E' frutto dell'impegno per il rinnovamento espresso in questi anni. Il prossimo congresso rinnoverà in maniera importante le cariche elettive, il presidente attuale non è più eleggibile dopo i due mandati trascorsi, l'ex vicepresidente vicario non sarà presente perché ha optato per un altro sindacato. Il rinnovamento richiederà dunque l'impegno di tutti prima e durante il congresso”. 

Bossa ha ricordato che gli organismi dirigenti dell'Unione si riuniranno altre tre volte per organizzare i lavori congressuali: “Il Comitato esecutivo potrà presentare il lavoro svolto in questi anni in maniera consensuale, nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia. Intanto il collega Baggiani ha inviato un contributo al dibattito congressuale, pubblicato sul sito. Contributi dei colleghi sono attesi ed apprezzati. Il Congresso si svolgerà come 4 anni fa, saranno insediate la presidenza del Congresso, la Commissione verifica dei poteri. Bisognerà trovare il modo di contemperare le rappresentanze di tutte le regioni”.  Il presidente ha spiegato che ai sensi dello Statuto il presidente di ogni gruppo regionale pensionati parteciperà di diritto al Congresso, con diritto di intervento, ma non di voto. Ha evidenziato la necessità di completare le cariche elettive nelle tre regioni in cui sono vacanti.

E' intervenuta la vicepresidente Stefania Giacomini per annunciare che in occasione della presenza del vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti ai lavori del Consiglio nazionale Ungp all'indomani, gli avrebbe chiesto di impegnare i giornalisti pensionati nella selezione e nella formazione dei Social Media Manager da accogliere nell'Ordine. Il vicepresidente vicario Gianfulvio Bruschetti ha insistito: “Dobbiamo stare molto attenti: chi sarà chiamato a fare una selezione? E' questione delicata, perché dovrà essere molto attento e vigilante nelle valutazioni”. Ottavio Rossani presidente del Collegio dei revisori ha osservato che nel Web ci sono molti siti e testate, non registrati, che svolgono una notevole attività giornalistica, improvvisata. Patrizia Disnan ha reso noto che in Friuli i colleghi sono impegnati nel segno del rinnovamento, quindi ha proposto una riflessione sull'esclusione dall'obbligo di Formazione per i giornalisti pensionati che non svolgono attività professionale: “Dovremo poter dire la nostra, perché sarebbe negativo depennare i giornalisti pensionati dalla piattaforma per la Formazione”.

“Noi – è intervenuto Bossa – dovremmo comunicare all'Ordine la necessità di mantenere la Formazione per i giornalisti pensionati che ne facciano richiesta”.  Stefanella Campana ha parlato di una difficoltà nella ricerca di delegati al Congresso in Piemonte, dove dei quattro spettanti ne sono stati individuati finora tre.  Ha sottolineato il contributo che i giornalisti pensionati possono dare per i corsi di aggiornamento portando le loro esperienze, un maggior tempo libero e spesso più in regola con i i contributi rispetto ai colleghi più giovani. Claudio Mazza ha contestato la gran confusione che caratterizza il Web, dove tuttavia ci sono anche realtà molto serie, e giornalisti assunti con articolo 1. “Ma – ha ammonito – non dimenticate che abbiamo le nostre gatte da pelare nel sindacato”.

Dario de Liberato ha ricordato come fosse richiesta una formazione esclusivamente deontologica all'inizio, otto anni fa, mentre oggi i corsi di deontologia professionale si sono ridotti a quasi niente.

Paolo Baggiani ha sostenuto: “E' stato trattato un po' di tutto, quest'oggi, ma si è dimenticato l'argomento principale che è quello delle nostre pensioni sotto attacco. I colleghi si lamentano del fatto che nessuno dei governi succedutisi si è preoccupato della situazione in peggioramento delle nostre pensioni. L'Italia è l'unico Paese che tassa le pensioni come fossero redditi da lavoro. La Fnsi non ci considera, non ci aiuta, ritiene che noi si debba solo pagare il contributo sindacale. Oggi c'è un nuovo governo: la prima cosa da fare è avviare i contatti con chi è competente a tutelare le nostre pensioni. Intanto vediamo dei pensionati che continuano a lavorare all'interno delle redazioni”.

Il presidente Bossa ha precisato che i giornalisti pensionati iscritti al sindacato sono 2.271 dei 17.000 iscritti alla Fnsi. Il numero dei delegati al Congresso Ungp è 55, lo stesso di 4 anni fa. Ed ha aggiunto: “E' vero che le nostre pensioni, come tutte le altre, hanno subìto una perdita di potere d'acquisto. La pensione media dei giornalisti è di 65.000 euro all'anno; la retribuzione media per i giornalisti in attività è di 40.000 euro all'anno”. 

Il tesoriere Virgilio Squillace ha ricordato: “Il problema più serio che dovrà affrontare l'Ungp è quello della propria fonte di sostegno finanziario. E' evidente che non può continuare così, con il bilancio sostenuto un po' dalla Fnsi e un po' da alcune associazioni regionali di stampa, sempre in numero minore, ormai solo 4 su 20. Come si può programmare attività con una situazione così precaria? Perché tante resistenze alla nostra ragionevolissima proposta di avere una quota di servizio pari allo 0,05% delle quote sindacali dello 0,30% che i pensionati versano ogni mese alla Fnsi?”.

Domenico Marcozzi ha invitato ad avviare una fase di rinnovamento come in Abruzzo: “Su 7 colleghi eletti, 5 sono nuovi. Molti colleghi, soprattutto giovani, si avvicinano al sindacato. Nell'assostampa abruzzese i giornalisti pensionati iscritti al sindacato sono il doppio dei colleghi che lavorano”. 

Il Presidente
Guido Bossa

Nelle funzioni di Segretario
Virgilio Squillace