15/07/2022

Nazzareno Bisogni: una vita per il giornalismo e il sindacato, a difesa dei diritti e della dignità del lavoro.


Una vita spesa per il giornalismo e per il sindacato. Per difendere i colleghi più giovani dalla morsa del precariato, mettendo la sua professionalità anche al servizio degli altri lavoratori. Storico capo ufficio stampa della CGIL Toscana, occupandosi anche della comunicazione per la Fondazione Caponnetto, nonché autorevole consigliere dell’Associazione stampa toscana, di cui è stato a lungo anche vicepresidente e che ha rappresentato agli ultimi congressi della FNSI, ci ha lasciato a 73 anni Nazzareno Bisogni, colpito da un male incurabile contro il quale ha combattuto con la stessa determinazione che ha sempre caratterizzato il suo impegno sindacale. Stimato da tutti, per le sue doti umane, per l’amabile pacatezza con cui sapeva confrontarsi con gli altri, per la capacità di superare le divergenze di opinioni e di raggiungere le soluzioni più concrete. Originario dell’Umbria (i funerali si terranno domani, sabato, alle ore 17 nella chiesa collegiata di Montone, in provincia di Perugia) ha espresso a Firenze la passione giornalistica partendo dall’emittenza privata, a Radio Centofiori e poi a Teleregione, prima di approdare alla CGIL, nella cui sede di via Pier Capponi 7 la salma di Nazzareno sarà esposta domani dalle 12 alle 14 per l’ultimo saluto. 

Il direttivo dell’AST ha deciso di ricordare solennemente insieme ai vertici della FNSI nell’assemblea regionale convocata per il 15 settembre, unendosi nell’odierna riunione alle parole di cordoglio del suo presidente Sandro Bennucci ed a quelle del presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Bartoli. Testimonianze legate appunto alle infinite battaglie di Nazzareno Bisogni contro le ingiustizie e le disuguaglianze, in difesa dei colleghi. “Battaglie portate avanti nei ruoli dell'AST, di cui è stato a lungo anche vicepresidente, fino all'esperienza nella giunta esecutiva e nel consiglio nazionale della Federazione della Stampa. Ci mancheranno la sua saggezza, la sua esperienza e, soprattutto, la sua voglia di battersi per dare diritti e dignità sul lavoro ai colleghi più giovani, precari, spesso sfruttati". Lascia quindi alla FNSI e all’AST una impegnativa eredità: quella di trovare insieme a Governo, Parlamento ed Editori misure concrete e incisive per tutelare il lavoro giornalistico, sempre più povero e debole. 

Alla famiglia le più sentite condoglianze dell’UNGP e del Gruppo Toscano Giornalisti Pensionati 

Antonio Lovascio