24/06/2022

Patrizia Disnan: abbiano scoperto una risorsa da utilizzare nel sindacato. Proposte per il Congresso


Sintesi dell’intervento di Patrizia Disnan alla sessione straordinaria del Consiglio nazionale Ungp del 24 giugno per la presentazione di “Giornalisti fra passato e futuro”. 

La nostra indagine era partita con lo scopo di aprire un canale diretto con i colleghi pensionati per rafforzare la nostra azione con il supporto dei neopensionti e di coloro che pur continuando a seguire le problematiche della categoria lo fanno dall’esterno, senza impegno diretto e partecipazione. L’elevato numero dei rispondenti – 884 da tutto il Paese, dei quali 48 mai stati iscritti al sindacato e 228, uno su quattro, che non hanno rinnovato l’iscrizione – ci dice che l’obiettivo è stato raggiunto. Teniamo conto che dei 276 non iscritti al sindacato al momento della rilevazione, ben il 59,8% si dice disposto a rimettersi in gioco. 

La ricerca ci dice che dopo il pensionamento la stragrande maggioranza, ben il 92,3%, continua a tenersi aggiornato e mantiene i contatti con i colleghi in attività; e il 66.5% del campione si dice pronto a mettere ancora a disposizione la propria competenza professionale per iniziative di formazione, di informazione, per eventi, ricerche, iniziative di sensibilizzazione. Anche la lettura dei suggerimenti e delle considerazioni che nella parte finale del questionario ci hanno lasciato ben 283 colleghi lascia affiorare stati d’animo, passione civile, attenzione verso le nuove leve del giornalismo. Sarebbe un peccato mortale disperdere capacità, energie, voglia di esserci, professionalità; e, se per il sindacato sarebbe suicida non investire tutte le proprie energie a favore delle nuove generazioni del giornalismo, la ricerca dice anche – e questa è la novità – che sarebbe miope anche un sindacato che sottovalutasse le potenzialità dei pensionati e lasciasse disperdere lentamente questa generazione di giornalisti non più attivi che hanno ancora tanto da dare. Si tratta di una risorsa da valutare e mettere a frutto. 

Vogliamo che l’Ungp conti di più nella Fnsi? Dobbiamo rafforzarci e potenziare la nostra azione. Con il sondaggio abbiamo avviato un percorso innovativo: disponiamo ora di un metodo che potrà essere sfruttato ulteriormente in futuro. Non ci possiamo fermare. La nostra organizzazione può e deve essere velocizzata e resa più operativa, aumentando così la gratificazione personale e utilizzando la formula del lavoro di squadra che ci ha permesso di portare a termine questo primo progetto.

In vista del passaggio di consegne di inizio 2023, si potrebbe studiare una struttura organizzativa che lasciando alla dirigenza nazionale – Presidenza, Comitato esecutivo, Consiglio nazionale – la tenuta dei rapporti con la Fnsi, gli Enti della categoria e con l’Inps, preveda di affidare a gruppi di lavoro molto ristretti, composi da nostri dirigenti ma anche da iscritti competenti e disponibili, settori quali la cultura e il turismo, la formazione, la comunicazione, il giornalismo, i rapporti con le scuole, la sanità (in particolare la prevenzione, in accordo con Casagit), il proselitismo e le convenzioni. Un’attenzione particolare andrebbe dedicata alla questione dell’ex fissa. Questa proposta potrebbe essere esaminata dal Comitato esecutivo e presentata al Congresso nazionale.