20/06/2022

Ci ha lasciato Oriano De Ranieri: dalla cultura alla critica musicale alla scoperta del “Puccini segreto”


Era un giornalista completo. Ancora di più: scrittore e critico musicale, che ha contribuito a divulgare tra la fine del Novecento e l’inizio del Terzo Millennio, non solo a Lucca ma in tutta Italia, il genio artistico di Giacomo Puccini, studiandone la storia e rivelandone con delicatezza i segreti più nascosti della vita privata. Se ne è andato a 74 Oriano De Ranieri, e lascia un gran rimpianto e un vuoto immenso. Ricordato anche nelle redazioni concorrenti come “un collega serio, preparato, bravo, intellettualmente onesto”.  Che ha saputo mettere a frutto la solida formazione culturale acquisita in qualche anno trascorso in Seminario e con la laurea in Lettere.

Un giornalista “vecchio stile”, usiamo dire oggi, attento nel soppesare le notizie e cercare sempre la verità, più che desideroso di fare degli scoop ad ogni costo, anche se qualche volta ci è pure riuscito. Da tempo era in pensione, dopo una lunga carriera professionale prima all’”Avvenire” (dal 1976 a Lucca, Prato e alla Cultura della sede centrale di Milano) e poi per oltre vent’anni nella redazione lucchese de “La Nazione” per essere più vicino alla madre cui era legatissimo, nel natio paese di Santa Maria del Giudice, dove sarà sepolto mercoledì 22 giugno dopo i funerali celebrati alle ore 10 nella chiesa parrocchiale.

La sua passione per la musica e le comuni radici l’hanno spinto ad approfondire la conoscenza di Giacomo Puccini e delle sue composizioni. Ha scritto libri con il collega Mauro Lubrani e con il maestro Giuseppe Tavanti (come “Puccini e le donne. La famiglia, gli amori, la musica“)  utilizzando per altri volumi e saggi un canale confidenziale privilegiato come quello di Simonetta Puccini (nipote del Maestro)  e registrando testimonianze di interpreti eccellenti come Andrea Bocelli. Stimolato da don Piero Ciardella, ha completato una tesi di laurea in Scienze religiose all’Istituto “Niccolò Stenone” di Pisa proprio sulla spiritualità dell’indimenticabile “compositore per destino”. Percorso di studi che gli è servito per pubblicare, alla fine, il libro “La religiosità in Puccini. La fede nelle opere del maestro“, cui teneva molto.

Dotato di grande sensibilità ed umanità, ha lasciato un segno anche nel Sindacato, nel direttivo del Gruppo Toscano Giornalisti Pensionati. Sempre puntuale alle riunioni allora convocate dal mio predecessore, Marcantonio Morelli. Quando si presentava all’AST di via de’ Medici con l’immancabile Buccellato (grande specialità dolciaria lucchese) per condividerlo con gli amici fiorentini. Ricca e divertente la sua aneddotica, non solo riferita a Puccini ed ai grandi della Musica. Ad esempio agli amici più intimi De Ranieri raccontava spesso, con grande gioia ed umiltà, quella volta che, casualmente, incontrò nei Giardini Vaticani Papa Paolo VI (oggi Santo) durante una visita allo zio arcivescovo monsignor Martino Giusti, prefetto emerito dell’Archivio della Santa Sede, che aveva conosciuto il giovane Montini nel 1923, in servizio diplomatico a Varsavia. La Chiesa lucchese, con i suoi Pastori (da Bartoletti e Agresti, fino all’attuale vescovo Giulietti)  è sempre stata il suo naturale alveo di testimonianza cristiana, portata avanti con un encomiabile spirito laico di apertura e di solidarietà verso gli altri, in particolare i più bisognosi.  Per questo tutti gli abbiamo voluto bene e cercato di colmare la sua vita - mai sostanzialmente solitaria - con grande stima ed affetto.  Oriano lascia nel dolore la sorella Annamaria e i nipoti Lucia e Luca, cui vanno le più sentite condoglianze dell’UNGP e del Gruppo Toscano Giornalisti Pensionati aderente all’AST anche a nome di tutti i colleghi.  

Antonio Lovascio