02/06/2022

La newsletter dell’Ungp Piemonte

Le ultime notizie di interesse per i pensionati inviate dalla Presidente dell’Ungp Piemonte Tiziana Longo


Care colleghe e cari colleghi,

come sapete lunedì 23 maggio, presso la sede della Stampa Subalpina, dopo più di 2 anni di assenza a causa dell'emergenza Covid, abbiamo finalmente potuto incontrarci di nuovo. 

All'incontro,  tenuto  in presenza e da remoto,  erano anche presenti il Presidente Nazionale UNGP Guido Bossa, il presidente del Collegio dei revisori dei conti Ottavio Rossani, le componenti dell’Esecutivo nazionale Patrizia Disnan e Stefanella Campana e il presidente dell’Ordine regionale Stefano Tallia.

L'occasione è stata la presentazione al Salone del Libro del volumetto  “Giornalisti fra passato e futuro”, nato dallo studio promosso lo scorso anno dall’Unione pensionati sugli sviluppi della professione giornalistica. 

Qui sotto potete leggere la relazione della collega Stefanella Campana che ha attivamente partecipato alla stesura del libro. Copie del libro sono a disposizione alla Stampa Subalpina.

Durante l'incontro in Subalpina il presidente Bossa, illustrando il passaggio da INPGI a INPS - che come ben sappiano avverrà a partire dal 1° luglio - ha sottolineato come siano stati salvaguardati i trattamenti fin qui corrisposti, con il risultato, fino a qualche mese fa non così certo, che i pensionati non perderanno alcun euro del loro reddito annuale.

Il presidente Bossa ha poi toccato un altro punto importante, e cioè l'annosa vicenda EX FISSA che, già complicata prima, sparendo la gestione INPGI non si sapeva a chi avrebbe fatto capo. Nel ricordare che l'UNGP non si è mai dimenticata della questione, riproponendola su tutti i tavoli possibili, ha annunciato che l'INPGI ha intenzione di dirottare sul nuovo Fondo Ex Fissa (deliberato in marzo da FNSI e FIEG)  il 70 per cento delle somme contenute nel Fondo contrattuale con finalità sociali, per una cifra che si dovrebbe aggirare intorno ai 40 milioni di euro. Questo consentirebbe di sanare almeno una parte di colleghi in attesa da anni. Naturalmente con la riduzione concordata del 50%, 55% o 60% come già proposta tre anni fa.

QUATTORDICESIMA. Come si sa per noi pensionati cambia il modo di pagamento della 14esima, poiché l'INPS prevede solo 13 mensilità. Quindi:   A giugno 2022, la quattordicesima sarà corrisposta al 50 per cento, pari ai 6 dodicesimi del suo importo relativi ai mesi di gennaio-giugno 2022. Con il passaggio da Inpgi a Inps, a partire da luglio 2022 in ciascuna rata mensile sarà aggiunto 1 dodicesimo dell'importo restante della quattordicesima. Dal 2023, il sistema andrà a regime: in ciascuna delle 12 mensilità della pensione sarà aggiunto un dodicesimo dell'importo della quattordicesima. 

Di fatto non si avranno più 14 mensilità ma non si perderà nulla sul reddito annuale.

CASAGIT. Ancora non si sa nulla invece di come dovremo, pensionati e attivi, pagare la quota Casagit. Finora la quota veniva trattenuta alla fonte dall'INPGI che la girava direttamente alla Casagit, d'ora in avanti non potrà più essere così ma al momento Casagit sta ancora studiando quale metodo adottare.  Si saprà presumibilmente a metà giugno dopo il cda. 

Appena saprò qualcosa vi informerò.

DICHIARAZIONE DEI REDDITI. Cambia anche qualcosa per la Dichiarazione dei redditi. Vi copio e incollo quanto scritto sul sito INPGI.

"Tenuto conto, in particolare, che le operazioni di conguaglio a debito o a credito delle somme risultanti dalla elaborazione del predetto modello 730/4 saranno effettuate, da parte dei sostituti d’imposta, non prima del mese di luglio 2022, all’esito di un esame congiunto con l’INPS e l’Agenzia delle Entrate è stato convenuto che i contribuenti percettori di prestazioni previdenziali o assistenziali erogate esclusivamente dalla Gestione sostitutiva dell’A.G.O. dell’INPGI dovranno indicare nel modello 730/4 – relativo ai redditi 2021 – il riferimento dell’INPS (codice fiscale 80078750587) quale sostituto d’imposta legittimato a prestare l’assistenza fiscale e ad effettuare i relativi conguagli".

Sul sito www.inpginotizie.it trovate gli articoli completi.

Per ora è tutto. Vi saluto e ringrazio quelli che sono venuti all'incontro in presenza e i pochissimi che si sono collegati da remoto. Spero che questo mezzo che il Covid ci ha insegnato ad usare abbia  in seguito maggior successo, consentendo ai colleghi non residenti a Torino o impossibilitati a partecipare in presenza di poter rimanere aggiornati, intervenire e dare il loro, sempre ben accetto, contributo.

Grazie per l'attenzione 

Tiziana Longo

Presidente UNGP Piemonte


Stefanella Campana, dell’Esecutivo nazionale UNGP

Care colleghe, cari colleghi non torno sulle ultime vicende legate al passaggio all’INPS, alla 14ma, ex Fissa e alla presenza il 23 maggio del presidente Bossa al Salone del Libro, insieme a Patrizia Disnan, collega dell’Esecutivo Ungp, e la sottoscritta, su cui vi ha già aggiornati Tiziana Longo. 

Nell’incontro che è seguito alla Subalpina è stato dato ai numerosi colleghi presenti copia del libro “Giornalisti fra passato e futuro” sul sondaggio online promosso e predisposto dall’Ungp e analizzato da Laura Rizzi, ricercatrice al Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Udine. Per chi non era presente, cerco di riassumere i dati più interessanti che sono emersi dalle risposte al questionario raccolte dal19 gennaio 2021 al 16 giugno 2021 e a cui hanno risposto 884 giornalisti, di cui174 giornaliste, in quiescenza di tutta Italia (46 di Torino, il 5,2%).

Uno strumento utile per avere precise indicazioni sulle scelte che il sindacato unitario deve operare a favore di una categoria che ha subito e sta subendo una crisi profonda del settore editoriale come rivela il dato secondo cui solo il 23,8% dei giornalisti pensionati ha lasciato il lavoro avendo raggiunto i requisiti ordinari di vecchiaia mentre il 43% è stato pensionato con i requisiti dell’anzianità e ben il 30% per prepensionamento. Redazioni sempre più ridotte, lavoro a distanza non normata dal contratto di lavoro, l’invasione di una informazione gratuita attraverso i social, precariato diffuso, pongono interrogativi sempre più preoccupati per il futuro del giornalismo ma anche della democrazia di questo Paese. 

Emerge chiaramente che i giornalisti pensionati anche col passare degli anni si sentono ancora parte di una categoria che si ritrova a ridefinire la propria identità professionale e con la loro esperienza possono dare ancora un contributo ai più giovani colleghi. Ma resta da capire perché tra i rispondenti 48 dichiarano di non essere mai stati iscritti al sindacato e ben 228, uno su quattro, non hanno rinnovato l’iscrizione alla FNSI. Un malessere diffuso. Il rischio è l’individualismo in cui la categoria è spesso caduta rendendola più debole nel rivendicare i propri diritti. E questo vale anche per i pensionati che l’Ungp, sindacato di base della Fnsi, rappresenta.

Eppure la maggior parte delle risposte chiedono un maggior coinvolgimento dei giornalisti da parte del sindacato, dell’Ungp, ma anche di tutti gli organismi di rappresentanza. Emerge un dato molto interessante, il desiderio di mettersi in gioco, disponibili quindi a impegnarsi attivamente in diverse attività culturali, incontri informativi, anche a trasmettere esperienza ed etica ai giovani colleghi, essere un collante tra passato e futuro di una professione che si sta ridefinendo. 

Ho cercato di analizzare in modo più dettagliato i dati sulla realtà delle giornaliste, una vita professionale contrassegnata da un segno meno: divario negativo della retribuzione e della carriera rispetto ai colleghi, perché penalizzate con più precariato e interruzioni di lavoro. Non a caso le giornaliste pensionate percepiscono mediamente il 26% in meno delle pensioni dei colleghi, un trend negativo che rischia di ripetersi anche per le giovani colleghe che fino ai 35 anni sono pagate meno del 14,6% rispetto ai giornalisti della stessa età. Preoccupa anche la tendenza ad assumere meno donne in redazione. 

Dal questionario emerge che meno donne hanno una pensione di anzianità (il 31%) contro il 46,5% dei maschi e sono più numerose le prepensionate (32,2%) rispetto ai prepensionati (28,4%). Tutto questo fa apparire la parità ancora lontana anche nel giornalismo. Come scrive nel libro Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, “questa è la complessa realtà con la quale il sindacato deve fare i conti. Una realtà che richiede una azione e una presenza sempre più unitaria della categoria”. E il sondaggio “dai risultati in parte imprevedibili – sottolinea Guido Bossa – ci indicano una strada di maggiore impegno e ci stimolano a maggiore responsabilità verso i nostri iscritti e verso tutti i pensionati”. Una strada per il futuro, senza dimenticare il passato. 

La ricerca verrà presentata ufficialmente a Roma e sarà possibile seguire l’evento anche online. Appena avremo la data e il link ve lo comunicheremo. 

Con l’occasione vi auguro una buona salute e una bella estate!