01/03/2012

Reintegrati i 6 giornalisti della Dire licenziati con “un gioco di scatole cinesi”. La soddisfazione dell'Assostampa Romana

Il Tribunale del lavoro di Roma ha condannato la cooperativa Dire, nel frattempo rinominata “Fare comunicazione”, al reintegro dei sei giornalisti licenziati attraverso un “gioco di scatole cinesi” il 30 giugno 2009 perché rei di non aver condiviso il piano editoriale e industriale dell’azienda


Lo rende noto il segretario di Stampa romana, Paolo Butturini, esprimendo soddisfazione per la sentenza del giudice del lavoro: “Il magistrato ha accolto in pieno gli argomenti dei sei colleghi, liquidando come illegittimi i licenziamenti e il farlocco meccanismo del trasferimento dei contratti a tempo indeterminato in altra società, la ‘Dire New srl’, con contestuale distacco presso la stessa agenzia di stampa Dire. Un meccanismo messo in piedi dall’editore Federico Bianchi di Castelbianco, con l’approvazione del presidente della cooperativa, Laura Gambescia, per licenziare giornalisti a lui sgraditi al di fuori di qualunque regola. Ancora una volta è stata fatta giustizia: i sei colleghi reintegrati oggi vanno infatti ad aggiungersi ad altri tre già reintegrati nei mesi scorsi. L’Associazione Stampa Romana è stata in prima linea nel lungo confronto che i colleghi della Dire portarono avanti e che si concluse con una serie di ingiustificati licenziamenti”.
“Oggi – conclude Butturini – è stata sancita la fondatezza di quella lotta e, soprattutto, il fatto che per fortuna per gli editori non è possibile fare impunemente tutto ciò che si vuole”. (da www.giornalisticalabria.it)