27/04/2022

Il ministro Orlando alla Camera assicura l’interessamento del Governo per la questione dell’ex fissa


Dal sito della Camera dei Deputati pubblichiamo il testo integrale del resoconto della seduta del 27 aprile 2022 per la parte relativa all’interrogazione sulla ex fissa presentata dal deputato Emilio Carelli, con la risposta del Ministro del Lavoro Andrea Orlando

(Iniziative in relazione alle prestazioni erogate dal Fondo integrativo di previdenza per i giornalisti professionisti “ex Fissa” – n. 3-02918)

PRESIDENTE. Il deputato Emilio Carelli ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02918 (Vedi l'allegato A).

EMILIO CARELLI (CI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, al fine di garantire la tutela delle prestazioni previdenziali in favore dei giornalisti, dal 1° luglio 2022 la funzione previdenziale, che era svolta prima dall'INPGI, è trasferita all'INPS. C'è un Fondo integrativo di previdenza per i giornalisti professionisti, gestione speciale presso l'INPGI, dove gli editori versano il contributo obbligatorio con le stesse modalità previste per le assicurazioni sociali obbligatorie e questo Fondo eroga la cosiddetta “ex Fissa”, prestazione previdenziale integrativa di natura contrattuale. Ebbene, si stima che ci siano oltre 2.000 giornalisti in attesa di ricevere questa prestazione, che, tra l'altro, comporta un importo lordo di 140 milioni per l'istituto, di cui 50 milioni sarebbero poi recuperati dallo Stato in imposte. Il Fondo “ex Fissa” è stato considerato previdenza e non retribuzione dalla Corte dei conti e dalla Corte di cassazione. Pertanto, chiedo al Ministro del Lavoro quali iniziative intenda assumere per salvaguardare il risparmio dei giornalisti beneficiari del Fondo integrativo “ex Fissa” che sono in attesa di riceverla.

PRESIDENTE. Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando, ha facoltà di rispondere.

ANDREA ORLANDO, Ministro del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, Presidente. Rispondo al quesito posto affermando che con la legge di bilancio il Governo ha affrontato i nodi della crisi finanziaria dell'INPGI, cercando di tutelare il sistema di welfare dei giornalisti italiani che da tempo subisce le trasformazioni strutturali dell'intero settore dell'informazione. INPGI e INPS da mesi sono al lavoro per consentire in tempi rapidi il trasferimento dei sistemi dei processi e delle banche dati, al fine di garantire la necessaria continuità delle prestazioni e delle altre funzioni previdenziali nei confronti della platea interessata. Il Ministero del Lavoro ha già predisposto il decreto che dovrà disciplinare la procedura di trasferimento del contingente di personale dall'INPGI nei ruoli dell'INPS e confido che, acquisito il concerto delle altre amministrazioni competenti, possa concludersi a breve il suo procedimento di adozione. La questione specifica, sollevata dall'onorevole interrogante, riguarda la situazione dell'attuale Fondo integrativo contrattuale, cosiddetto ex Fissa. Come è noto, è un Fondo di origine contrattuale finanziato esclusivamente con i contributi versati dai datori di lavoro del settore dell'editoria al fine di erogare una prestazione aggiuntiva a quelle previdenziali corrisposte dall'INPGI e la cui solvibilità nei confronti dei giornalisti aventi titolo a percepire l'indennità dipende dai versamenti effettuati dalle aziende che hanno aderito all'accordo. L'INPGI ha solo gestito il Fondo per conto delle parti e pertanto, quale mero gestore amministrativo, è totalmente estraneo alla responsabilità rispetto alle obbligazioni scaturenti dall'adesione al Fondo stesso, quindi rispetto alla solvibilità del Fondo nei confronti dei giornalisti destinatari dell'indennità, così come è totalmente estraneo, stante la natura contrattuale del Fondo, alle decisioni di merito che attengono agli aspetti riferiti sia alle fonti di finanziamento sia all'entità delle prestazioni. In merito agli aspetti richiamati nel quesito, ciò che assume rilievo per la vigilanza statale e per il controllo esercitato dalla Covip in materia di investimento delle risorse finanziarie e della composizione del patrimonio degli enti privati di previdenza obbligatoria è soltanto il finanziamento concesso dall'INPGI al Fondo “ex Fissa”. Tale iniziativa, in quanto attività di investimento, è stata, infatti, sottoposta alle amministrazioni vigilanti con la delibera del CdA n. 76 del 10 dicembre 2014, avendo ad oggetto la proposta di concessione di un prestito al Fondo integrativo contrattuale per un importo massimo di 35 milioni di euro, con un periodo di ammortamento ventennale. È stato altresì previsto che i datori di lavoro che aderivano al Fondo “ex Fissa” integrassero la contribuzione con un'ulteriore aliquota dello 0,35 per le retribuzioni imponibili. Al fine di avere un quadro aggiornato della suddetta iniziativa di finanziamento, è stato richiesto all'istituto vigilato di fornire aggiornamenti al riguardo. L'INPGI ha riferito che, in deroga al piano di ammortamento originariamente ottenuto, la FIEG ha manifestato la volontà di procedere all'estinzione anticipata in un'unica soluzione del prestito concesso dall'ente al Fondo “ex Fissa”. Alla data del 31 marzo 2022 il debito residuo ammontava a più di 9 milioni di euro. Pertanto, l'INPGI si è vista restituire la somma oggetto di finanziamento, comprensiva degli interessi maturati, ed è conseguentemente venuto a cessare l'obbligo di versamento da parte delle aziende interessate dell'aliquota aggiuntiva.

Nel condividere le sollecitazioni dell'onorevole interrogante, assicuro che il Ministero del Lavoro, per quanto di propria competenza, continuerà a prestare la massima attenzione alla questione, e sono disponibile a sostenere tutte le iniziative di confronto tra editori e giornalisti finalizzate a salvaguardare il risparmio dei lavoratori beneficiari del Fondo.

PRESIDENTE. Il deputato Emilio Carelli ha facoltà di replicare.

EMILIO CARELLI (CI). Grazie, signor Ministro. Purtroppo, mi ritengo solo parzialmente soddisfatto. Devo riconoscere la buona volontà, la buona intenzione da lei espressa nel tentare di contribuire a risolvere questo problema, ma devo anche ricordare che il Fondo (ex Fissa) è stato citato ufficialmente dallo Stato con la finanziaria del 1998, in cui è denominato Fondo integrativo di previdenza per i giornalisti professionisti, articolo 59, comma 28 della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Penso che questo dato contribuisca a imporre il Ministero del Lavoro a trovare, in ogni caso, una soluzione e rispondere al grido di allarme di tutti i 2.000 giornalisti che sono ancora in attesa di ricevere questo tipo di previdenza (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

(Foto: Umberto Battaglia da camera.it)