28/03/2022

Ci sarà un giudice più sollecito a Cagliari?


Pubblichiamo la segnalazione inviataci da Giorgio Greco, Presidente del Gruppo sardo dell’Ungp perché, al di là del caso personale, solleva un problema di ingiustificate lentezze nella definizione delle cause di lavoro che merita ogni attenzione.

“Nel marzo del 2014, cioè otto anni fa, a conclusione della Legislatura ("Consiliatura" il termine esatto) regionale, rassegnai le dimissioni da Capo Ufficio stampa della Regione Sardegna e presentati una nota con la quale l'allora Presidente, Ugo Cappellacci, spiegava che, per esigenze di servizio, non avevo fruito di tutte le ferie maturate, invitando il Servizio del Personale a tenerne conto nella liquidazione del TFR, provvedendo - come stabiliva il contratto che avevo firmato - a riconoscermi il compenso sostitutivo. Ebbene, quando mi è stato comunicato la nota coi conteggi del Trattamento di fine rapporto, non c'era alcuna voce che desse conto di tale fattore. La spiegazione che mi fu data è che essendoci nell'Ufficio stampa alcune figure professionali a cui era stato riconosciuto il trattamento previsto per il Redattore Capo (qualifica con la quale ero stato assunto) potevo fare la ferie e farmi sostituire da uno di questi, A nulla valse evidenziare il rapporto strettamente fiduciario col presidente che non poteva essere oggetto di delega. Ebbene sono ormai passati otto anni e ad ogni udienza il giudice giustifica la mancato definizione della causa con l'incredibile richiamo alla "giovane età" del contenzioso, rinviando puntualmente di un anno la decisione.
Questo è lo stato della Giustizia (sic) in Sardegna. Tanto per capire, una causa simile coinvolge il Capo di Gabinetto dell'allora Assessore del Personale, al cui confronto sono un "ragazzino", visto che ha compiuto da poco 83 anni. Giorgio Greco”