08/11/2021

Consiglio nazionale Ungp. Verbale della seduta del 1° luglio 2021


Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma il giorno 1° luglio 2021 alle ore 11 si è aperta in videoconferenza la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno:

1) Situazione Inpgi-problemi e prospettive.

Erano connessi Guido Bossa presidente, Gianfulvio Bruschetti vicepresidente, Mauro Lando segretario, Virgilio Squillace tesoriere, Giuseppe Di Pietro rappresentante Fnsi; Paolo Baggiani, Romano Bartoloni, Stefanella Campana, Ermanno Corsi, Patrizia Disnan, Enzo Ferrini, Tiziana Longo, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Claudio Mazza, Giuseppe Sgambellone, Enrico Valente, Giuliano Musi, Giorgio Greco, Ottavio Rossani, Gianni Martellozzo, Natale Conti, Pierluigi Roesler Franz, revisore dei conti.

La seduta è stata aperta in videoconferenza dal presidente Guido Bossa presente nella sede romana del sindacato. Ha sottolineato la straordinarietà della seduta convocata per ascoltare la presidente dell’Inpgi sulla realtà e le prospettive dell’Istituto previdenziale dei giornalisti. Il presidente Bossa ha ringraziato la presidente Marina Macelloni di avere accettato di intervenire in un momento così delicato con le ipotesi di commissariamento dell’Inpgi da giugno a dicembre prossimi. 

La presidente dell’Inpgi Marina Macelloni ha esordito rammaricandosi di non essere riuscita a partecipare prima al richiesto incontro con il Consiglio Nazionale Ungp sottolineando che quelli passati sono stati mesi complicati e impegnativi.

Rispondendo alla domanda del presidente Bossa se l’Inpgi è in grado di camminare sulle proprie gambe ha risposto positivamente purché entrino sufficienti contributi. A tal proposito ha elencato alcune cifre indicative che segnalano la precarietà dell’entrata contributiva.

Gli iscritti all’Inpgi sono 36.173 di cui ventimila all’ Inpgi Due, i giornalisti attivi sono poco meno di 15.000, i pensionati sono 9639 di cui 7954 diretti. La retribuzione media dei giornalisti attivi è di 60.000 Euro annui mentre per i pensionati è 65.000. Negli ultimi tre anni le retribuzioni sono diminuite del 4 per cento, mentre le pensioni sono aumentate del 7 per cento.

In generale all’ ente mancano 13.000 contribuenti per raggiungere l’equilibrio, ma a fronte di questo numero, nel 2020 si sono registrati solo 538 nuovi assunti.

In sostanza, ha ribadito la presidente Macelloni. l’Inpgi “sta in piedi” solo a fronte dell’allargamento della platea di 13.000 iscritti in più, con i loro versamenti contributivi. Questi 13.000 ipotetici contribuenti sono presenti nel settore dell’informazione e comunicazione: i loro contributi però non vengono versati all’Inpgi 

La presidente Macelloni ha ricordato anche che la legge che prevede il passaggio dei comunicatori all’Inpgi è del 2019, ma nel frattempo si sono levati molti ostacoli alla sua applicazione; ostacoli interposti anche da parte di giornalisti oltre che dai ministeri del Lavoro e Tesoro. All’interno del Governo in più occasione sono emersi pregiudizi nei confronti dell’Inpgi e dei giornalisti; in generale l’accusa è di avere, nel passato, “fatto le cicale”! Ne è anche conseguita la richiesta di tagliare le prestazioni: ad esempio il 35 per cento delle pensioni e un aumento del 5 per cento dell’onere degli editori.

 Le documentazioni presentate negli anni scorsi ai ministeri per dimostrare il contrario non hanno avuto esito. Neppure vi sono state delle risposte.

La presidente ha segnalato poi che il termine previsto dalla legge per l’ingresso dei comunicatori nell’Inpgi è il 2023, una data troppo lontana viste le difficoltà dell’istituto. Il che rende urgente l’ingresso di 13000 nuovi contribuenti, che, seppur utili, forse non potrebbero essere sufficienti. La richiesta è pertanto di anticipare la data del 2023 per il passaggio dei comunicatori all’Inpgi. 

Negli ultimi due anni quella legge però ha avuto nel frattempo la funzione di evitare l’assorbimento dell’Inpgi nell’ Inps. In più quella norma consente di tenere aperta la trattativa col Governo. A tal proposito la presidente ha segnalato varie occasioni in cui vennero avviati tavoli di trattativa in sede ministeriale senza però esiti positivi. Con la legge di stabilità si sono comunque ottenuti gli sgravi contributivi legati agli ammortizzatori sociali. La loro corresponsione ha creato negli anni un costo di 40 milioni che ora è diventato un credito verso lo Stato.

Il braccio di ferro con i ministeri si è però di recente ammorbidito perché l’azione congiunta di Inpgi e Fnsi è riuscita a far emergere come la crisi dell’Inpgi sia un aspetto della più generale crisi dell’editoria intesa come settore industriale. In ambito governativo a Palazzo Chigi si è quindi spostata l’attenzione dall’istituto di previdenza alla più generale crisi dell’informazione. 

Nel contempo per obbligo di legge entro il termine del 30 giugno il consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha adottato le misure richieste dal Governo per la correzione del bilancio. Correzioni che saranno inefficienti.

In questa fase si è palesata una dichiarazione del presidente dell’Inps Pasquale Tridico in base alla quale l’Inps sarebbe pronta ad assorbire l’Inpgi. A tal proposito la presidente Macelloni ha espresso meraviglia per l’estemporanea affermazione temendo però che rientri in una non ben chiara “interlocuzione” alle spalle dell’Inpgi. Ha sottolineato che mai l’Inps ha assorbito istituti previdenziali privati quale è l’Inpgi, pertanto non si hanno precedenti per ipotizzare quali effetti ne deriverebbero sul mondo giornalistico e dell’informazione e quali costi si dovrebbero pagare. Ha aggiunto che anche il precedente presidente dell’Inps Tito Boeri aveva auspicato l’unificazione degli istituti previdenziali nell’Inps. 

La presidente Macelloni ha concluso sottolineando che gli obiettivi da perseguire restano l’autonomia dell’Inpgi, il suo essere istituto privato e l’ampliamento della platea contrattuale.

In aggiunta all’intervento della presidente Macelloni, va registrato quello del segretario della Fnsi Raffaele Lorusso che ha segnalato come nel giorno precedente assieme alla presidente dell’Inpgi abbia incontrato i capigruppo della Camera dei deputati. In quella sede è emerso adesione all’autonomia dell’Inpgi nell’ambito della tutela dell’informazione. In merito alla annosa questione del finanziamento dell’Ungp tramite parte dello 0,30 del contributo pensionistico, il segretario ha annunciato la convocazione per il prossimo autunno della Consulta delle Associazioni regionali di stampa per affrontare il tema ed arrivare ad una soluzione del problema. 

Successivamente nel corso della riunione del Consiglio nazionale sono intervenuti in merito alle dichiarazioni della presidente Macelloni i colleghi Ermanno Corsi, Romano Bartoloni, Tiziana Longo, Patrizia Disnan, Virgilio Squillace, Stefanella Campana, Enrico Valente, Pierluigi Roesler Franz.  

Il presidente
Guido Bossa

Il segretario
Mauro Lando