08/11/2021

Consiglio nazionale UNGP, seduta del 18 giugno 2021


Nella la sede della Fnsi in  Corso Vittorio Emanuele 349 in Roma alle ore 11  del giorno 18 giugno 2021 si è aperta in videoconferenza la riunione del Consiglio nazionale dell'Ungp con il seguente ordine del giorno:

1) Approvazione del verbale della seduta precedente;

2) Bilancio consuntivo Ungp 2020 e preventivo 2021 – Relazioni del presidente dei collegio dei revisori e del tesoriere;

3) Situazione Inpgi;

4) Sondaggio Ungp sul futuro della professione;

5) Varie ed eventuali.

Allegati: verbali della seduta precedente; bilanci Ungp consuntivo 2020 e preventivo 2021, relazione del presidente del collegio dei revisori e relazione del tesoriere.

Erano connessi in videoconferenza  Guido Bossa presidente, Orazio Raffa vicepresidente vicario, Gianfulvio Bruschetti vicepresidente, Ottavio Rossani presidente del collegio dei revisori, Virgilio Squillace tesoriere, Paolo Baggiani, Pietro Ruo, Romano Bartoloni, Stefanella Campana, Natale Conti, Ermanno Corsi, Dario De Liberato, Enzo Ferrini, Renato Genocchi, Giorgio Greco, Tiziana Longo, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Pierluigi Roesler Franz del collegio dei revisori, Giuseppe Sgambellone, Enrico Valente. 

E' intervenuto al Consiglio nazionale il presidente di Casagit Salute Daniele  Cerrato. 

Il presidente Guido Bossa collegato in videoconferenza dalla sede romana del sindacato ha aperto la riunione. Dopo l'approvazione del verbale della seduta precedente,  il presidente Bossa ha dato la parola a Daniele Cerrato. 

E' una Casagit in salute, ha affermato  Cerrato nel ricordare alcuni dati: il bilancio 2020 della Cassa è stato chiuso con un attivo di euro 8.800.000, il bilancio di previsione anticipa un attivo di euro 2.300.000 più le sopravvenienze attive. Il fondo si riserva supera i 53 milioni di euro. Cerrato ha ricordato che nel 2020 c'è stata una contrazione delle prestazioni rimborsabili legata alle limitazioni imposte dall'emergenza Covid, ma si sta già registrando un ritorno a quelle prestazioni. Cerrato ha spiegato che oggi Casagit deve aprire i cancelli  e fare entrare altre popolazioni, dopo un 2020 difficilissimo per avviare delle nuove relazioni. Per i già iscritti non cambierà nulla. Le nuove possibilità di iscrizione sono per chi vorrà avere una mutua. 

Il presidente di Casagit Salute ha ribadito che la cassa si è posta per prima il problema dell'allargamento della platea, e lo ha realizzato. E' stato dato spazio quindi alle domande dei consiglieri. Stefanella Campana ha osservato che ci sono rimborsi Casagit a volte troppo bassi rispetto ai costi sostenuti dagli iscritti. Virgilio Squillace ha chiesto se cambieranno le quote di contribuzione per i giornalisti già iscritti a Casagit. Romano Bartoloni ha avuto parole di apprezzamento per i risultati di bilancio di Casagit Salute. Paolo Baggiani ha ringraziato Cerrato per la sua partecipazione al Consiglio nazionale Ungp. Raffa ha ricordato che con il contratto Uspi la Casagit ha praticamente mandato a casa 250 iscritti. Pierluigi Roesler Franz ha evidenziato che con l'allargamento della platea un contributo importantissimo alla Casagit dovrebbe arrivare  da chi lavora negli uffici stampa pubblici.

Daniele Cerrato ha spiegato che col contatto Uspi si si aspettavano molte più uscite da Casagit, almeno 3000. Casagi ha un contratto con la Fnsi. Il presidente dell'Uspi Vetere, che  aveva chiesto un appuntamento a Cerrato, nonostante questi avesse aderito, poi non si è fatto sentire più. Oggi i dati sono questi: su 105.000 iscritti all'Ordine dei giornalisti, aderiscono alla Casagit in 24.000. Fra i pubblicisti molti hanno già altre assicurazioni per la salute. Casagit ha elevato intanto a 60 anni il livello per l'iscrizione.

Riguardo alle quote di iscrizione Cerrato ha spiegato che l'accesso per chi non è giornalista, con quattro livelli diversi,  è più impegnativo: ma quelle cifre sono comunque al di sotto di quelle del mercato delle altre mutue. Il presidente della Casagit ha precisato che quelle cifre non verranno trasportate nel mondo dei giornalisti. 

Per quanto riguarda il tariffario, Cerrato ha spiegato la differenza tra prestazioni di frequenza e prestazioni di rischio, il cui bilanciamento è alla base delle scelte di Casagit salute: le prime sono quelle che Casagit dà: esami clinici, farmaci, occhiali, odontoiatria, ed altre; le seconde sono quelle che nessuno utilizza perché per i problemi di salute più gravi preferisce accadere alle strutture pubbliche più grandi. Inoltre a Casagit ci si iscrive iscrive senza la selezione di rischio. I  giornalisti delle pubbliche amministrazioni hanno una polizza sostenuta dalle confederazioni sindacali, per la quale la contribuzione è molto bassa: ma anche le prestazioni,  che coprono al massimo per le malattie più gravi. Con 160 euro all'anno, come altri, Casagit non offrirebbe le prestazioni di frequenza.  Cerrato ha spiegato che Casagit il tariffario dei rimborsi lo ha  sempre aumentato, i ritocchi che si fanno sono sempre per l'aumento. Le visite specialistiche hanno una frequenza varia, a volte alta, a volte bassa. Prr questo Casagit ha lavorato perché il qualsiasi città italiana ci fossero dei poliambulatori  dove eseguire visite specialistiche senza pagare nulla.

Dopo aver ringraziato il presidente di Casagit Salute per la sua partecipazione all'incontro, il presidente Bossa ha aperto il dibattito sui punti all'ordine del giorno. Prima però ha voluto ringraziare la signora Rita Pinci per aver tenuto come sempre la contabilità dell'Unione, e la signora Beatrice Sanchini che consente la regìa dei collegamenti rendendo possibili le riunioni dell'Ungp. 

Hanno preso la parola il presidente del collegio dei revisori Ottavio Rossani ed il tesoriere Virgilio Squillace che hanno illustrato i bilanci consuntivo 2020 e preventivo 2021 dell'Ungp con le relative relazioni, documenti approvati e presentati dal Comitato esecutivo, messi  a disposizione di tutti perché già inviati via e-mail ai componenti del Consiglio nazionale, dunque pubblicati sul sito dell'Unione.

E' stato Ermanno Corsi ad aprire la serie degli interventi, spiegando di considerare la convocazione in videoconferenza un'emergenza, mentre le riunioni in presenza sono la normalità, poiché se l'Ungp non è in presenza non ha visibilità. Corsi ha contestato che ci siano associazioni regionali virtuose ed altre non virtuose, in considerazione della differenza delle scelte di sostegno finanziario all'Ungp. Siamo tutti nella Fnsi – ha  ricordato – bisogna evitare qualunque modalità di intervento che presenti modalità di differenza con la Fnsi.

Sulla questione del sostegno finanziario all'Ungp il vicepresidente vicario Orazio Raffa ha precisato che non c'è alcun problema con la Fnsi, né ci sono regioni virtuose e regioni non virtuose. Raffa ha proposto che l'Ufficio di presidenza, prima delle vacanze estive, incontri la Fnsi per risolvere nella maniera più corretta il problema delle risorse per l'Ungp.

Antonio Lovascio ha espresso l'auspicio che  si possa tornare presto a riunirsi in presenza, ed a proposito della contribuzione all'Unione ha spiegato che l'associazione toscana ha chiesto alla Fnsi l'assegnazione dle 50% del contributo alla stessa associazione, ma la Federazione è restìa ad affrontare il problema. Per Lovascio sarebbe opportuna un'azione combinata associazioni stampa - pensionati per risolvere il problema.

Si è detto non contrario alle riunioni in videoconferenza Claudio Cumani, mentre le riunioni in presenza potrebbero essere convocate per discutere le cose più importanti. A proposito del finanziamento dell'Ungp, Cumani ha affermato di trovare inaccettabile che qualcuno vada da una parte, qualcuno da un'altra: questo è un problema centrale da risolvere in tempi molto stretti.

Enrico Valente ha sostenuto che le videoconferenze sono l'emergenza, e le riunioni in presenza non sono affatto da trascurare. Tiziana Longo ha ricordato che, in Piemonte, dello 0,30% che tutti gli iscritti pagano alla Fnsi lo 0,20% va all'Associazione stampa subalpina, che a sua volta dà lo 0,5%  all'Ungp. Longo ha chiesto perché le altre associazioni non adottano questo sistema.

Pierluigi Roesler Franz, revisore dei conti, ha suggerito una soluzione intermedia: lasciare liberi i componenti degli organi collegiali dell'Unione di intervenire in presenza o in videoconferenza. Franz ha ricordato che quando era presidente, Stampa romana dava lo 0,5% ai pensionati, ma poi col nuovo presidente l'associazione dava lo 0,1%. E ha definito intollerabile il fatto che a Milano alcuni pagano alla Fnsi lo 0,30%, altri lo 0,15%. Un aspetto molto importante del problema è stato messo in evidenza da Franz: i giornalisti attivi sono sempre di meno, i pensionati sempre di più: ma non è semplice fare ragionare le persone su questo fatto.

Romano Bartoloni ha ricordato  che l'Inpgi continua a versare quote consistenti alla Federazione: perché non può versare una quota anche all'Ungp? Raffa è ricorso ad una metafora: l'orto è nostro, senza il nostro 0,30% l'orto non esiste più: solo una soluzione politica può risolvere la questione delle risorse per l'Ungp. Marcozzi ha spiegato come l'Inpgi si serve delle associazioni per le pratiche dei giornalisti.

Il presidente dei revisori Ottavio Rossani ha osservato che si potrà adottare la videoconferenza quando è necessario e comunque tutte le volte che si vuole: ma gli incontri in presenza sono necessari per consolidare i rapporti umani alla base dell'azione sindacale. Riguardo al problema del finanziamento dell'Unione, Rossani si è detto d'accordo a fare presto un incontro con la Fnsi, sede nella quale se si vuole risolvere il problema si risolve, poiché i pensionati contribuiscono alla Fnsi in maniera importante.   

Andiamo con una proposta concreta alla riunione con la Fnsi - ha esortato Paolo Baggiani – il finanziamento è previsto dal nostro statuto, vogliamo delle risposte chiare. Ermanno Corsi ha osservato che ci sono questioni che possono essere risolte in videoconferenza: ma il problema del finanziamento all'Ungp deve essere affrontato in presenza.

E' intervento il presidente Guido Bossa per puntualizzare che ancora non c'è l'abilitazione sanitaria per svolgere riunioni in presenza nella sala Walter Tobagi della Fnsi, ma che dopo l'estate l'impedimento  dovrebbe essere superato. Se sarà possibile tornare a fare i corsi di formazione, questi richiederanno la partecipazione in presenza. Bossa ha quindi precisato: i pensionati sono una componente del sindacato. Tutti i colleghi versano lo 0,30% alla categoria: 1/3 va alla Fnsi, 2/3 alle associazioni che lo distribuiscono come credono: non c'è uniformità. La ricerca di questa uniformità sta affaticando l'Ungp da molti anni. Il presidente dell'Unione ha reso noto che affronterà il problema con il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso e con il direttore della Fnsi Tommaso D'Aquanno. Anche alla presidente dell'Inpgi Marina Macelloni  si potrà chiedere fino a che punto l'Istituto con le sue strutture può venire incontro all'Ungp con una ripartizione delle quote.

Bossa ha quindi messo in votazione il Bilancio consuntivo Ungp 2020, che è stato approvato, con un astenuto; anche il bilancio di previsione 2021, messo in votazione, è stato approvato con un astenuto.

Il presidente Bossa ha introdotto il punto all'ordine del giorno riguardante la situazione dell'Inpgi. Ha confermato che il primo luglio la presidente Macelloni interverrà ad un incontro con il consiglio nazionale dell'Ungp, dove dovrebbe dare la notizia della proroga del commissariamento al 31 dicembre prossimo, e la notizia  del passaggio del confronto dal ministero del lavoro alla Presidenza del consiglio. Bossa ha espresso l'auspicio che venga adottato un provvedimento che consenta una platea più ampia di contribuzione all'Inpgi: è augurabile che il Governo riconosca all'Istituto  il compito di supplenza che ha svolto in questi anni sostituendosi per i trattamenti non previdenziali, dalla cassa integrazione a tutto il resto. Bossa ha annunciato che estenderà al segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso l'invito a partecipare all'incontro con la presidente Macelloni: la sinergia fra sindacato e l'istituto di previdenza è decisiva.

Pietro Ruo ha reso noto che la presidente Macelloni aveva  incontrato nei giorni scorsi i giornalisti dell'associazione del Veneto, annunciando le cose che ha esposto Bossa. Giuseppe Sgambellone ha fatto sapere che nella stessa mattinata del 18 Lorusso e Macelloni erano intervenuti in Trentino ad una manifestazione davanti alla sede Rai di Bolzano, dove la presidente Inpgi non aveva dato altre notizie, eccetto quelle rese note da Bossa. Sgambellone ha sostenuto che il rinvio del commissariamento al 31 dicembre, da solo, non risolverà il problema: l'emendamento da solo non risolve, finché non c'è nero su bianco restano tutte ipotesi.

Orazio Raffa è intervenuto sui sacrifici che il Cda dell'Inpgi si è detto pronto a varare, se saranno accompagnati da un percorso che porti risorse  nuove all'istituto (Franz aveva inviato ai consiglieri documenti sulla decisione del Cda, con la delibera del 27 gennaio 2020 che prevede un contributo di solidarietà dell'1% per attivi e pensionati ,insieme con altre misure). Per Raffa l'Inpgi è pronta ad adottare i provvedimenti che ha illustrato, ma solo a condizione che il Governo faccia le cose indispensabili. Gianfulvio Bruschetti ha osservato che, stando ai fatti, la situazione attuale è ancora quella di salvataggio, che i parlamentari giornalisti Sensi e Pellicani hanno inserito nel Decreto ristori. Baggiani ha dichiarato di non credere che dall'incontro con Macelloni verrà fuori qualcosa di nuovo: come è capitato altre volte, ci si troverà di fronte ai fatti compiuti. 

E' intervenuto Franz per invitare i colleghi a guardare la registrazione video dell'incontro di Macelloni con la commissione parlamentare sugli enti di previdenza, dove la presidente spiega ai deputati cos'è l'Inpgi. I parlamentari – ha constatato Franz – nulla sanno dell'Inpgi, nulla sanno della montagna di danaro che l'Inpgi ha pagato in supplenza dello Stato. L'Istituto ha un bilancio dissestato perché ha una platea che si sta svuotando, perciò dev'essere incrementata, non solo con i comunicatori ma con i giornalisti degli uffici stampa pubblici e privati. Oggil'Inpgi perde 660.000 euro al giorno. Franz ha sostenuto che bisogna fare al Governo un ragionamento: l'Inpgi ha fatto da bancomat per lo Stato e l'editoria. Gli editori hanno avuto grossi benefici, pagando una contribuzione inferiore si alcuni punti a quella dell'Inps. La situazione attuale è che Inpgi/1 ha 242 milioni di rosso, l'Inpgi/2 ha 235 milioni di attivo. 

Patrizia Disnan riguardo al questionario Ungp-Università di Udine sul futuro della professione giornalistica ha reso noto che sono 884 i questionari compilati pervenuti: un campione ritenuto significativo in quanto pari ad oltre 1/10 della platea interessata, ed anche per la distribuzione territoriale. Disnan ha divulgato i dati sulle  prime province per partecipazione: Milano 155; Roma 112; Genova 60; Firenze 45; Bologna 38. Fra i rispondenti le donne sono il 20%. Alcune risposte aperte saranno raggruppate per tematiche trattate.  I dati saranno analizzati non solo dal punto di vista statistico, ma con contributo di esperti che daranno una lettura politica, economica e sociale. Sarà realizzata una pubblicazione che verrà presentata in un convegno,  le copie verranno distribuite alle associazioni per essere donate ai neo-pensionati. Disnan ha proposto di chiedere un contributo di analisi al presidente emerito della Fnsi Luciano Ceschia. Da Pierluigi Roesler Franz è giunta la proposta di coinvolgere le scuole di giornalismo, presentando la ricerca nelle varie sedi.

Il presidente
Guido Bossa

Il Segretario
Virgilio Squillace