01/07/2021

Lavoro, innovazione, previdenza: le proposte per il futuro dell’Inpgi. Macelloni e Lorusso al Cn dell’Ungp


Agganciare strettamente la previdenza al mondo del lavoro per rispondere all’evoluzione dell’informazione nell’era della crisi della carta stampata e dell’espansione del digitale, così superando le attuali difficoltà dell’Inpgi, un Istituto che è capace di camminare sulle proprie gambe, purché sia messo in condizioni di farlo. Intervenendo ad una riunione del Consiglio nazione dell’Unione Pensionati, la Presidente dell’Inpgi Marina Macelloni ha presentato un quadro realistico della situazione dell’Istituto, delle difficoltà del bilancio, delle soluzioni che si prospettano, ma anche delle interlocuzioni in corso con il Governo e delle risorse professionali e culturali di cui dispone e che è in grado di far valere nelle sedi competenti per difendere la storia dell’Inpgi e dimostrare le buone ragioni che militano a favore del suo indispensabile rilancio. Alla riunione del Consiglio nazionale è intervenuto anche il Segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso, che ha confermato l’impegno del sindacato unitario dei giornalisti italiani a difesa dell’Inpgi e dell’autonomia della professione.

Le cifre esposte dalla Presidente Macelloni – calo degli iscritti attivi, aumento delle pensioni erogate, riduzione del monte retributivo e incremento del costo delle prestazioni, oneri impropri crescenti a carico dell’Istituto – dicono che in assenza di interventi radicali non c’è via d’uscita, mentre le azioni necessarie per il riequilibrio della gestione sono state già avviate, e un’ulteriore riduzione delle prestazioni non è più immaginabile. Tra l’altro l’imminente fine del sostegno della Cassa Covid pone a rischio milletrecento posizioni contributive. La soluzione da tempo individuata è l’ampliamento della platea contributiva con l’ingresso nel perimetro dell’Inpgi di nuove figure professionali emerse nel mondo della comunicazione; ma occorre anche e soprattutto mettere in campo un intervento di sistema per l’intero settore editoriale che tenga insieme lavoro, innovazione, previdenza. Ciò richiede misure legislative che sono allo studio, ma anche una visione d’insieme della problematica. Il rinvio di sei mesi della scadenza prevista per il commissariamento dell’Inpgi, che sarebbe fatale in assenza di misure atte ad individuare una via d’uscita dalla crisi, consente di proseguire l’interlocuzione con il governo alla ricerca di una soluzione di sistema. Altre misure, come il ventilato assorbimento nell’Inps, sarebbero un salto nel buio e metterebbero a rischio il presente e il futuro delle pensioni dei giornalisti.

Nel suo intervento, il Segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso ha annunciato la convocazione per il prossimo autunno della Consulta delle Associazioni regionali di stampa per affrontare il tema dei contributi al bilancio dell’Unione pensionati.