14/02/2012

Camporese a Milano: “L’Inpgi gode di ottima salute, i conti sono a posto
Il documento attuariale verificherà la solidità per i prossimi 50 anni”

Palazzo BocconiSi è tenuto stamane al Circolo della Stampa di Milano l’atteso dibattito sul tema “Inpgi, nostro fino a quando?”, organizzato dal Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati. All’incontro hanno partecipato numerosi colleghi, pensionati e non, il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese, il vicepresidente Maurizio Andriolo, il presidente dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati Ino Iselli, i vicepresidenti Guido Bossa e Antonio De Vito ed i membri del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, Pierluigi Franz ed Edmondo Rho. In sala anche alcuni candidati sia pensionati che colleghi in attività. I lavori sono stati aperti dal presidente del Gruppo Lombardo, Gian Fulvio Bruschetti


Nell’indirizzo di saluto Bruschetti ha tenuto a sottolineare il carattere istituzionale dell’incontro, quindi nessun intento da parte del Gruppo Lombardo di sponsorizzare candidati o liste in lizza per le prossime elezioni dell’Istituto di previdenza dei giornalisti. Il presidente ha insistito sull’autonomia dell’Inpgi bene prezioso da conservare oggi minacciato sia dall’interno della categoria che dall’esterno, soprattutto dai provvedimenti che potrebbero derivare dal governo impegnato nella riforma degli istituti privati di previdenza.
Il patrimonio dell’Inpgi “è sano e garantito” ha detto a sua volta il presidente Camporese e anche i conti sono a posto, pronti a dimostrarlo quando sarà pronto entro settembre il documento attuariale che verificherà la solidità dell’Istituto per i prossimi 50 anni. Anche sugli investimenti immobiliari di Roma e Milano, Camporese ha confermato che si tratta di operazioni commerciali, in assoluta sicurezza, che daranno i propri frutti, molto superiori ad altri tipi di investimento.
Sulla richiesta di Bruschetti di investire di più sul piano sociale, come proposto lo scorso anno con il Progetto Case per Anziani, Camporese ha accolto l’esigenza per l’Inpgi di pensare al futuro della nostra categoria di  pensionati, che tra qualche anno sarà ancora piu numerosa date le prospettive di allungamento della vita.
Questi e altri aspetti devono rientrare in una prospettiva di un “Nuovo welfare dei giornalisti pensionati”. Molti altri punti sono stati toccatati dei colleghi intervenuti nel dibattito, nell’ordine: Pino Nicotri, Giuseppe Prunai, Edmondo Rho, Pierluigi Franz, Ino Iselli, Ezio Chiodini, Guido Bossa, Antonio De Vito, Franco Abruzzo, Maurizio Andriolo e Sebastiano Grasso.
A tutti ha replicato Camporese auspicando che dal primo ottobre si apra un tavolo tecnico coi ministri competenti per affrontare il problema del contributivo pro-rata (su cui ha avanzato parecchi dubbi). Camporese ha anticipato che, se sarà rieletto, sottoporrà al prossimo consiglio di amministrazione anche la questione dei costi e dei tagli alle spese, sottolineando che finora l’Istituto non ha effettuato sprechi.
Un altro punto da affrontare sarà anche quello del cumulo tra pensione e reddito da lavoro anche alla luce della recente sentenza della Cassazione che ha dato ragione al ricorso del collega Chiodini. A questo proposito - ha confermato Camporese - ci sono altri ricorsi pendenti che vedono invece vincitore nei diversi gradi l’Inpgi, per cui occorrerà attendere nuove pronunce. Infine sugli altri temi sul tappeto: governance del Fondo Perequazione pensioni, problemi del mondo del lavoro (gli editori hanno assunto 60 giornalisti a tempo indeterminato con gli sgravi fiscali dell’Inpgi), Inpgi 2, fiscalità, riforma dello statuto e del sistema di voto, maggior vigilanza contro l’abusivismo (verrà pubblicato il lavoro degli ispettori), solidarietà sociale, commissione per valutare lo stato di salute dei conti, confronto Inpgi-Fnsi per una nuova politica dell’occupazione, mancate perequazioni, ecc. Camporese ha accolto le proposte e i suggerimenti venuti dai colleghi; "tutte idee utili - ha concluso - per un sereno dibattito che porterà la nuova dirigenza dell’Inpgi ad intraprendere politiche di sviluppo, di garanzia e di salvaguardia del nostro Istituto".