19/01/2021
Consiglio nazionale Ungp. Verbale della seduta del 10 dicembre 2020
Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma alle ore 15 del 10 dicembre 2020 si è aperta in videoconferenza la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno:
1) Approvazione del verbale della seduta precedente
2) Questionario rivolto ai pensionati Inpgi
3) Bilancio preconsuntivo 2020
4) Inpgi-proposte dell’Ungp
5) Ex fissa
6) La pec e i pensionati
7) Varie ed eventuali
Erano connessi Guido Bossa presidente, Orazio Raffa vicepresidente vicario, Gianfulvio Bruschetti vicepresidente, Mauro Lando segretario, Virgilio Squillace tesoriere, Giuseppe Di Pietro rappresentante Fnsi; Paolo Baggiani, Romano Bartoloni, Stefanella Campana, Natale Conti, Ermanno Corsi, Claudio Cumani, Dario De Liberato, Patrizia Disnan, Giorgio Greco, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Gianni Martellozzo, Pietro Ruo, Giuseppe Sgambellone, Enrico Valente.
Approvato all’unanimità il verbale della seduta precedente, il presidente Guido Bossa ha dato la parola al collega Giuseppe Lovascio che aveva chiesto di illustrare una proposta dell’Associazione Stampa Toscana in merito alla ripartizione della cosiddetta quota dello 0,30 detratta dalle pensioni. Lovascio ha segnalato che “l’Associazione stampa toscana ha sollecitato una ripresa del confronto tra UNGP e FNSI per un’equa ed uniforme ridistribuzione - con il concorso di tutte le Associazioni territoriali - della quota dello 0,30 versato dai giornalisti pensionati che si iscrivono al sindacato. Sollecitazione che parte da una richiesta del direttivo dell’Associazione Stampa Toscana di poter avere (oltre a 0,10 per cento attualmente incassato) un ulteriore 0,05 dello 0,10 per cento ora suddiviso tra Unione e Gruppo Toscano nella misura rispettivamente del 40 e del 60 per cento, secondo un accordo notificato il 18 dicembre 2009 dall’allora presidente nazionale UNGP Giuseppe Iselli”.
Sull’argomento si è avviata un’ampia interlocuzione. Il tesoriere Virgilio Squillace ha affermato che se la modifica dell’assetto contributivo attuale dovesse riguardare solo la Toscana non ne deriverebbero problemi al bilancio Ungp, se però venisse estesa a tutti i gruppi Ungp potrebbero sorgere difficoltà. Al che sarebbe necessaria una regolamentazione generale da parte della Fnsi
La collega Stefanella Campana ha invitato a considerare i tanti colleghi che sono in difficoltà e per quanto riguarda la ripartizione ha invitato a non complicare ciò che è già complicato, salvo porre il problema complessivamente. Il collega Paolo Baggiani ha sostenuto che la soluzione del problema delle contribuzioni all’Ungp deve arrivare dalla Fnsi con una regolamentazione generale. Il collega Romano Bartoloni ha invitato a promuovere una sottoscrizione diretta tra iscritti e Ungp. Il presidente Bossa ha ipotizzato la suddivisione dello 0,30 in 0,07 alla Fnsi e 0,08 ciascuno a Ungp nazionale, Ungp regionali, Fnsi regionali. Il collega Giorgio Greco ha proposto la divisione dello 0,30 in parti uguali tra Ungp regionale, Ungp nazionale, Associazioni stampa, Fnsi. In conclusione il presidente Bossa ha ritenuto necessario investire del problema il presidente della Fnsi per il suo ruolo di garanzia. Il collega Squillace ha commentato che il sistema di ripartizione dello 0,30 non funziona più e quindi l’iniziativa della Toscana può consentire di trovare soluzioni adeguate. Il collega Claudio Cumai ha commentato che la proposta di Lovascio può essere l’occasione per riaprire la partita della modifica dello 0,30. A sua volta il collega Enrico Valente ha sottolineato le disparità presenti segnalando che all’Ungp della Liguria non perviene alcun finanziamento. Ha aggiunto che nella sua regione l’esperienza della contribuzione personale non ha avuto risultati positivi. Il presidente Bossa ha concluso confermando la necessità del coinvolgimento del presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti.
3) Bilancio pre-consuntivo 2020
Il tesoriere Squillace ha ricordato che il bilancio consuntivo 2020 verrà posto in esame e votato nel prossimo mese di giugno. Al momento era in un esame il pre-consuntivo che reca variazioni minime rispetto agli anni precedenti. Ha riferito che si profila un avanzo di gestione di 16.265 Euro per effetto della diminuzione dei costi del funzionamento degli organi. In sostanza l’avanzo deriva dalla sospensione degli incontri a Roma dell’ esecutivo e del Consiglio nazionale, sostituiti da riunioni in videoconferenza. Se tale entità dell’avanzo sarà confermata alla chiusura di bilancio, sarà possibile destinare metà della cifra per il fondo di riserva e l’altra metà per un’iniziativa di solidarietà. Il presidente Bossa ha posto in votazione la proposta e all’unanimità il Consiglio nazionale ha votato la destinazione a favore di colleghi in difficoltà della metà dell’avanzo di gestione.
Per ragioni tecniche, durante la videoconferenza il collega Ermanno Corsi non ha potuto intervenire in voce. Così ha fatto pervenire una sintesi di quello che sarebbe stato il suo intervento:
“Spero che dal prossimo bilancio non ci sia più la (da me sempre contestata) divisione, riguardo alle quote annuali, tra Gruppi regionali “virtuosi” e “inadempienti”. Sappiamo che non è così perché tutti sottoscriviamo lo 0,30. E’ giunto il momento che la Fnsi stabilisca la percentuale che, in rapporto ai pensionati iscritti, ciascun Gruppo regionale deve versare direttamente alla Unione nazionale. Questione Inpgi. Opportuno appare un’auto riorganizzazione dell’Inpgi per diminuire, là dove è possibile, le spese di funzionamento. Resta ovviamente la via principale per rimettere in piedi l’Istituto: farne una grande questione nazionale, promossa dalla Fnsi da noi fortemente sollecitata, in difesa non di un semplice Istituto di categoria, ma dei valori di pluralismo e democrazia partecipata che esso rappresenta”
4) Inpgi,-proposte dell’Ungp
Dopo una sollecitazione del collega Domenico Marcozzi ad impegnarsi tutti nel salvataggio dell’Inpgi, il vicepresidente Orazio Raffa, ha confermato lo stato di profonda crisi dell’Inpgi con la previsione di un deficit di bilancio di 253 milioni di Euro. Ha ricordato che prossima è la scadenza a fine anno per la presentazione di un piano di risanamento. Risanamento impossibile se non si incrementano i contributi previdenziali: a tal proposito l’inserimento dei comunicatori nell’Inpgi rimane al 2023 e non sarà anticipato al 2021. Senza interventi governativi serio è il rischio di un passaggio all’Inps. Ha concluso segnalando che non è praticabile un eventuale utilizzo del patrimonio dell’Inpgi2 .
La collega Campana ha ricordato come l’Inpgi sia in seria difficoltà anche perché nel corso degli anni ha dovuto finanziare con il proprio bilancio la cassa integrazione dei giornalisti. La collega Patrizia Disnan ha ipotizzato l’organizzazione di una manifestazione simbolica davanti al Parlamento a sostegno dell’ Inpgi. Il collega Bartoloni ha commentato che se non arriverà un sostegno tramite un emendamento della legge finanziaria si può prevedere il commissariamento dell’Inpgi. In tale prospettiva sarà necessario vigilare a che non vengano toccate le pensioni. Il collega Squillace ha sostenuto che è necessario fare leva sul contratto di lavoro dei giornalisti ridefinendo il lavoro giornalistico evitando così orari di lavoro parziali e contratti co.co.co con contributi che sfuggono all’Inpgi 1.
In tema di Inpgi i colleghi Bartoloni e Raffa hanno depositato documenti a commento delle difficoltà dell’istituto previdenziale. I due documenti sono stati pubblicati sul sito Ungp.
5) Questionario rivolto ai pensionati Inpgi
La collega Disnan ha comunicato che si è in fase conclusiva della preparazione del questionario da inviare a tutti i pensionati Inpgi. E’ seguito un intreccio di interventi, dedicato soprattutto al problema della privacy, cui hanno partecipato i colleghi Disnan, Gianfulvio Bruschetti, Baggiani, Pietro Ruo, Bartoloni, Giuseppe Sgambellone. Il Consiglio nazionale ha quindi convenuto che l’invio tramite email del questionario sarà a partire dell’ 11 gennaio 2021 con un tempo di risposta, salvo solleciti, di un paio di mesi. L’invio sarà tramite le sedi regionali Ungp. Si è infine ritenuto opportuno annunciare la spedizione del questionario tramite comunicazioni sui siti Ungp e Inpgi.
2) Ex fissa
Dopo che il presidente Bossa ha comunicato che la rata annuale della ex fissa verrà regolarmente versata dall’Inpgi, il collega Claudio Cumani ha invitato il Consiglio nazionale ad approvare un documento per chiedere che il pagamento della ex fissa avvenga utilizzando i fondi dell’Inpgi2 sotto forma di prestito oneroso. A tal proposito il collega Giuseppe Di Pietro, rappresentante Fnsi, ha ricordato che esistono impedimenti giuridici per un simile uso dei capitali dell’Inpgi2 e che certamente i ministri vigilanti porrebbero il loro veto.
A sua volta la collega Campana ha sottolineato la disparità che emerge tra i colleghi pensionati della Rai e i colleghi pensionati delle società editoriali. La Rai, ha ricordato, versa l’intera ex fissa al momento del pensionamento avendo a disposizione a bilancio i finanziamenti statali e il pagamento del canone Rai da parte dei cittadini. Di nulla di questo si avvalgono gli altri i giornalisti pensionati subendo così una disparità. Il collega Sgambellone ha evidenziato che non si tratta di biasimare i colleghi Rai che incassano rapidamente la ex fissa ma segnala che loro godono anche di un tetto maggiorato a 75.000 euro.
Raffa ha aggiunto che non è possibile utilizzare i fondi dell’Inpgi2 per pagare la ex fissa. Di Pietro ha concluso assicurando che porterà all’esame della Fnsi la disparità con i pensionati Rai.
7) Varie ed eventuali
Il collega Bartoloni ha segnalato che in questo anno segnato dalla pandemia Covid sono morti molti giornalisti, sia pensionati sia attivi. Ha aggiunto che attingendo alle pagine di https://www.giornalistitalia.it/ ha raccolto un elenco ufficioso dei colleghi morti per Covid ed ha proposto di segnalarlo sul sito Ungp. Proposta che è stata accolta.
Questo un primo elenco: Giovanni Bartoloni, 51 anni Roma; Riccardo Bellentani, 69 anni Bergamo; Maurizio Centini, 71anni Massa; Rino Felappi, 96 anni Milano; Ettore Franca, 78 anni, Pesaro; Carlo Franco, 82 anni Napoli; Franco Galelli, 55 anni Brescia; Luigi Ioele, 80 anni Roma: Massimo Mainardi, 78 anni Pesaro; Gianluca Mannato, 44 anni Pesaro; Raffaele Masto, 66 anni Milano; Rosario Mazzitelli, 71 anni Napoli; Lidia Menapace, 96 anni Bolzano; Paolo Micai, 60 anni Genova; Gianni Mole’, 61 anni Ragusa; Stefano Montomoli, 69 anni Siena; Nestore Morosini, 83 anni Milano; Luciano Pellicani, 81 anni Roma; Sergio Perego, 72 anni Lecco; Gaetano Rebecchini, 95 anni Roma ; Mons. Vincenzo Rini, 75 anni Cremona; Francesco Ruotolo, 74 anni Napoli; Marcello Sanzo, 85 anni Novara; Pino Scaccia, 74 anni Roma ;Angelo Sferrazza, 84 anni Roma; Vincenzo Trapella, 87 anni Codigoro; Claudio Traversa, 54 anni Bari; Lillo Venezia, 70 anni Catania; Roberto Vitali, 74 anni Bergamo; Tony Zermo, 89 anni Catania; Roberto Consiglio, 82 anni Foggia.
Il presidente Guido Bossa
Il segretario Mauro Lando