11/12/2020

Consiglio nazionale Ungp. Verbale della seduta del 6 novembre 2020


Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 11 del 6 novembre 2020 si è aperta in videoconferenza la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno:

1 Approvazione del verbale della seduta precedente

2 Questionario rivolto ai pensionati Inpgi

3 Proposte di riforma dello Statuto 

4 Varie ed eventuali.

Erano connessi Guido Bossa presidente, Orazio Raffa vicepresidente vicario, Gianfulvio Bruschetti vicepresidente, Mauro Lando segretario, Virgilio Squillace tesoriere, Paolo Baggiani, Stefanella Campana, Ermanno Corsi, Patrizia Disnan, Antonio Lovascio, Domenico Marcozzi, Claudio Mazza, Giuliano Musi, Pietro Ruo, Sgambellone Giuseppe, Enrico Valente, Ottavio Rossani presidente revisori dei conti, Giuseppe Di Pietro delegato Fnsi.

Il presidente Guido Bossa ha aperto il Consiglio Nazionale in videoconferenza esprimendo l’auspicio che la pandemia vada esaurendosi così da consentire la ripresa di riunioni in condizioni normali. 

Ha dato quindi la parola alla collega Patrizia Disnan per illustrare la proposta, approvata dal Comitato esecutivo, di avviare un sondaggio rivolto a tutti i colleghi pensionati per conoscere il loro parere sull’Unione e per raccogliere proposte, collaborazioni e adesioni.

2 Questionario rivolto ai pensionati Inpgi

La collega Disnan, promotrice e ideatrice del questionario, ne ha indicato la finalità, ossia far conoscere l’attività dell’Unione, raccogliere suggerimenti, sollecitare collaborazione e l’iscrizione al sindacato. Il tutto nella consapevolezza che i pensionati rappresentano una forza per il sindacato e per la professione. In tale prospettiva l’iniziativa è utile anche per tenere viva l’attività dell’Ungp nella fase di rallentamento provocato dalla pandemia. Ha poi presentato la professoressa Laura Rizzi, presente in videoconferenza, docente di econometria nel Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’università di Udine. La docente ha collaborato nella fase di elaborazione del questionario e parteciperà poi nell’analisi dei risultati. 

Si è avviato così un intreccio di interventi tra la professoressa Rizzi e i colleghi Disnan, Tiziana Longo, Giuseppe Sgambellone, Claudio Cumani, Antonio Lovascio, Paolo Baggiani, Bossa, Virgilio Squillace, Ottavio Rossani, Orazio Raffa, Fulvio Bruschetti. Si è discusso dell’invio ai colleghi tramite email del questionario, operazione affidata ai gruppi regionali; della richiesta di pubblicizzare l’iniziativa attraverso i siti degli enti di categoria, newsletter delle associazioni, Faceboock, ecc. Si è ipotizzato di spedire i questionari nel mese di gennaio 2021 con il 

tempo di un mese per le risposte. Si è esaminata la possibilità di controllo nella restituzione dei questionari al fine di individuare risposte non congrue. Si è anche ribadita la funzione sindacale anche degli incontri ricreativi a cui qualche domanda fa cenno.

A conclusione di questo esame generale, la professoressa Rizzi ha lasciato l’incontro con il presidente Bossa che l’ha ringraziata della sua collaborazione.

Il collega Paolo Baggiani ha espresso successivamente apprezzamento per l’iniziativa e l’impegno di Patrizia Disnan in merito al questionario. Ha però ritenuto che il documento accompagnatorio sia troppo lungo e che in esso non si evidenzi adeguatamente che si tratta di un’iniziativa dell’Ungp. All’interno del questionario, ha aggiunto, vanno enunciati i gravi problemi della categoria e di tutto il settore dell’informazione. Su questo tema sono poi intervenuti i colleghi, Raffa, Enrico Valente, Stefanella Campana, Disnan, Lovascio, Bruschetti, Giuliano Musi, Longo. In particolare Disnan ha proposto l’apertura di una pagina Faceboock dei giornalisti pensionati.

Dal dibattito è emerso il generale apprezzamento dell’iniziativa del questionario, l’orientamento di accorciare il documento, di inserire le enunciazioni dei problemi più gravi, di mettere in evidenza la paternità dell’iniziativa. 

In termini generali il presidente Bossa ha sottolineato che il questionario ha come obiettivo quello di conoscere meglio la realtà dei giornalisti pensionati e non è assimilabile ad una iniziativa congressuale. Ha anche invitato la collega Disnan e la professoressa Rizzi a completare la griglia di domande già predisposte, ad adeguare il documento introduttivo, a scegliere la data di invio, così che nella sua prossima riunione il Consiglio Nazionale possa dare il via all’iniziativa.

Per ragioni tecniche, durante la videoconferenza il collega Ermanno Corsi non ha potuto intervenire in voce. Così ha fatto pervenire una sintesi di quello che sarebbe stato il suo intervento: “ Il questionario è importante: una prova di autoriflessione in un momento storico che non risparmia problemi e inquietudini a nessuno. Deve servire a conoscerci meglio come sindacato di base e come componente essenziale per tutto il comparto del giornalismo, dell’editoria e del sistema comunicativo Il questionario deve servire come guida per un’azione sindacalmente forte che veda in campo, a fianco della nostra componente, non solo la Fnsi con le sue diramazioni territoriali, ma anche l’Usigrai e i Comitati di Redazione.  Incontri collegiali possono portare ai livelli più alti la “vertenza editoria” per rinnovare la fiducia nelle strutture rappresentative e riacquistare credibilità presso l’opinione pubblica”.

3 Proposte di riforma dello Statuto

Il vicepresidente Fulvio Bruschetti ha segnalato l’opportunità di regolamentare le riunioni in teleconferenza rese necessarie dalla pandemia. In attesa di una modifica statutaria, non prevedibile in tempi brevi, ha proposto un ordine del giorno che autorizza gli organi collegiali dell’Unione a riunirsi, se necessario, in videoconferenza. All’unanimità il consiglio Nazionale ha così pertanto stabilito che “Il Consiglio nazionale, il Comitato esecutivo, il Collegio dei revisori dei conti, potranno riunirsi, eccezionalmente, in via telematica ogniqualvolta sarà necessario”. 

Con l’occasione il presidente Bossa ha comunicato che il comitato esecutivo in data 28 ottobre aveva incaricato il vicepresidente Bruschetti di coordinare la raccolta di proposte per la riforma dello Statuto dell’Unione, per adeguarlo alle nuove esigenze e alle mutate condizioni di lavoro degli organi dirigenti del sindacato.

4 Varie ed eventuali

Il collega Pietro Ruo ha segnalato il problema emerso a seguito di una recente legge che conferma l’obbligo dei giornalisti, in quanto iscritti all’Ordine, di essere titolari di un indirizzo pec di posta elettronica. Ha fatto presente che i colleghi più anziani potranno trovare difficoltà a gestire il nuovo indirizzo. Ha anche auspicato che si possa arrivare ad una sorta di autocertificazione di sospensione dell’attività professionale così da non rendere necessario l’indirizzo pec. Ha espresso l’auspicio che gli Ordini regionali possano trovare una soluzione. Il presidente Bossa ha commentato che si è in presenza dell’applicazione di un obbligo di legge.

A sua volta il collega Sgambellone ha chiesto se l’erogazione della rata annuale della ex fissa sia stata confermata invitando a darne notizia tramite il sito ai colleghi interessati. Da parte del presidente Bossa e del vicepresidente Raffa si è rassicurato che le procedure della ex fissa faranno il loro corso. Il collega Cumani ha chiesto se è ipotizzabile l’utilizzo di una quota del fondo dell’Inpgi 2 per finanziare in via risolutiva la ex fissa. Raffa ha commentato che sarebbe un prestito di 125 milioni di Euro agli editori, i quali, a suo dire, difficilmente accetterebbero di farsene carico.

A proposito di Inpgi, il collega Giuseppe Di Pietro, delegato della Fnsi, ha ricordato che già in passato i ministeri vigilanti avevano bloccato un prestito per la ex fissa. Ha ricordato poi che a fine anno scade la proroga all’Inpgi per elaborare un progetto di riequilibrio del proprio bilancio. In realtà il deficit annuale sale e non si intravvedono correttivi. Ha espresso il timore che l’Inpgi venga commissariata con pesanti effetti negativi sull’assetto generale della Fnsi e degli enti di categoria. Si è quindi in una situazione di emergenza. A sua volta il vicepresidente Raffa ha espresso la necessità che il Governo intervenga e che faccia proprie le proposte che gli saranno avanzate a fronte di prestazioni erogate dall’ Inpgi pari a 568 milioni annui e di contributi degli editori pari a 370 milioni.

Di Pietro ha aggiunto che entro l’anno la soluzione va trovata magari con l’accesso all’Inpgi dei comunicatori. Il presidente Bossa ha infine rilevato che il Governo non sta facendo nulla e che la consapevolezza degli effetti della crisi dell’Inpgi non è sufficientemente diffusa.

Approvazione del verbale della seduta precedente.

A conclusione il Consiglio Nazionale ha approvato all’unanimità il verbale della seduta precedente.

Il presidente
Guido Bossa

Il segretario
Mauro Lando