31/01/2020

Consiglio nazionale Ungp. Verbale della seduta del 13 dicembre 2019


Nella sede della Fnsi in Corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 10,30 del giorno 13 dicembre 2019 si è aperta la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno: 

1) Approvazione del verbale della seduta precedente.

2) Elezioni Inpgi – Consiglio nazionale straordinario. 

3) Programma corsi di aggiornamento.

4) Finanziamento Ungp (art. 13 dello Statuto).

5) Varie ed eventuali.

Erano presenti Guido Bossa presidente, Orazio Raffa vicepresidente vicario, Mauro Lando segretario, Virgilio Squillace tesoriere, Pino Anzalone, Romano Bartoloni, Stefanella Campana, Ermanno Corsi, Dario De Liberato, Enzo Ferrini, Tiziana Longo, Domenico Marcozzi, Marcantonio Morelli, Giuliano Musi, Giuseppe Sgambellone, Antonio Lovascio, Giuseppe Di Pietro, Giuseppe Gulletta, Pierluigi Roesler Franz.

Approvato il verbale della seduta precedente, il presidente Guido Bossa ha commemorato il collega Antonio De Vito, presidente onorario del Gruppo piemontese e già vicepresidente Ungp, scomparso recentemente. Per ricordare il suo pensiero ha letto alcuni passi del suo intervento al congresso di Chianciano del gennaio 2015.

2) Elezioni Inpgi – Consiglio nazionale straordinario. 

Il presidente Bossa ha ricordato che dal 10 al 16 febbraio prossimo si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio generale dell’Inpgi. Ha illustrato le modalità di voto e ha ricordato la riserva di dieci eletti per i pensionati. Ha aggiunto che l’Ungp non presenterà alcuna lista né sponsorizzerà candidati, semmai inviterà gli eletti ad impegnarsi a proseguire nell’azione di risanamento dell’Inpgi tenendo conto delle mutate condizioni politiche ed economiche.  Ha confermato l’iniziativa, avviata nel 2016, di convocare il 31 gennaio prossimo una seduta straordinaria del Consiglio nazionale invitando i colleghi pensionati che si sono candidati. Sarà data loro la possibilità di esprimere il proprio punto di vista sull’Inpgi, ma nel contempo saranno inviatati, se eletti, a mantenere rapporti con l’Ungp. Ha infine presentato un documento dell’Esecutivo sul tema della situazione e del futuro dell’Inpgi.

In sede di dibattito ha preso la parola il collega Romano Bartoloni che ha esordito con un ricordo del collega Antonio De Vito. Ha poi sottolineato come sia sempre più evidente la difficoltà di rapporto con i giovani della professione, per questo va chiarito che, se per loro non mancano le difficoltà, anche i pensionati negli ultimi anni non sono stati da meno soprattutto per la svalutazione delle pensioni. Ha aggiunto che è opportuno recuperare il rapporto anche con i titolari di pensioni di reversibilità. Ha concluso esprimendo assenso al documento approvato dall’ Esecutivo ed ha annunciando la sua volontà di candidarsi per la quota dei pensionati nell’ambito del Consiglio generale dell’Inpgi.

Il revisore dei conti Pierluigi Roesler Franz ha sottolineato il contributo di idee portato dal collega De Vito. In merito al documento illustrato dal presidente Bossa ha chiesto un approfondimento sul tema dei tagli dei trattamenti subiti dai pensionati. Si è poi soffermato sull’emendamento, definito demenziale, presentato in Senato per nuovi prepensionamenti di giornalisti con la possibilità di assunzioni fuori dal mondo giornalistico. Ricordate le difficoltà di bilancio dell’Inpgi, ha invitato ad informare i 2200 giornalisti in attesa della ex fissa sullo stato dei parziali versamenti previsti a suo tempo.

Il presidente Bossa ha sottolineato come nella sua relazione al bilancio la presidente dell’Inpgi Marina Macelloni abbia riconosciuto la funzione svolta dai pensionati per il sostegno dell’Inpgi.

Il collega Ermanno Corsi ha ricordato come da troppo tempo nelle redazioni si assista più a più prepensionamenti che assunzioni e come anche gli stessi collaboratori dei giornali siano sempre meno garantiti. Ha commentato che in questo quadro la politica non tranquillizza, l’Inpgi non si occupa di sfruttamento, l’Ordine non interviene, per cui a questo punto conta solo il sindacato. Ha definito positivo l’incontro con i pensionati candidati ai quali va ricordato l’impegno morale, se eletti, a mantenere rapporti con l’Ungp. Ricordata la necessità di proselitismo tra i colleghi pensionati, ha invitato a promuovere una verifica degli statuti regionali Ungp per garantire maggiore conformità.

Annunciando la volontà di candidarsi, il collega Domenico Marcozzi ha espresso apprezzamento per la riunione dei 31 gennaio con tutti i pensionati candidati nella speranza che poi venga mantenuto un collegamento con l’Ungp. Ha lamentato la mancanza di informazioni sulla ex fissa e come penalizzi l’Inpgi quanto previsto in un emendamento in Parlamento che, se approvato, consentirebbe di sostituire con impiegati i giornalisti prepensionati.

Il tesoriere Virgilio Squillaci ha confermato l’opportunità di approvare il documento dell’Esecutivo in tema di Inpgi, ma sarebbe opportuno predisporre un altro documento contro gli emendamenti parlamentari che mettono a rischio la professione. In merito all’Inpgi ha riconosciuto la positiva opera dei vertici auspicando l’allargamento della platea degli iscritti. L’Inpgi, ha aggiunto, merita pieno sostegno anche perché è il pilastro della categoria. 

Il collega Giuseppe Sgambellone ha sottolineato come, tra tanti aspetti negativi, in un emendamento sia presente un risvolto positivo, ossia il divieto per i neo pensionati a collaborare con le aziende del proprio gruppo editoriale. In merito alla ex fissa ha ricordato che la possibilità di liquidazione del 50 per cento è stata bloccata dai Ministeri che non hanno approvato il progetto dell’Inpgi che prevedeva un prestito agli editori per la corresponsione ridotta della ex fissa. Un tale finanziamento potrebbe essere acquisito anche sul mercato finanziario. Ha infine sollecitato il massimo di informazione sulla vicenda ex fissa.

Il vicepresidente dell’Inpgi Giuseppe Gulletta ha sottolineato che quella dell’Inpgi non è una crisi gestionale, i conti sono in regola, piuttosto sono i contributi che mancano. La soluzione pertanto non può essere che l’allargamento della base contributiva: già lo prevede la legge per il passaggio dei comunicatori all’Inpgi con il tentativo ora di anticipare questo passaggio. In merito all’ipotesi di commissariamento dell’istituto c’è attesa per una norma prevista nel decreto “mille proroghe”. 

In merito alle elezioni all’Inpgi ha invitato a mantenere toni bassi nella campagna elettorale così da non enfatizzare divisioni. In merito alla ex fissa ha assicurato che la rata annuale di tremila Euro verrà pagata entro il mese di dicembre. In merito all’ipotesi di un mutuo bancario per pagare la ex fissa ha affermato che la gestione è affidata ad una commissione senza personalità giuridica e non in grado di fornire garanzie patrimoniali. La collega Tiziana Longo ha apprezzato che la rata dell’ex fissa sia versata entro il mese, ma ha chiesto che si trovi una soluzione per i 14 milioni necessari per pagare le quote previste dall’accordo per l’accettazione del saldo parziale. In merito al documento proposto dall’ Esecutivo ha chiesto di renderlo più critico.

Il collega Pierluigi Roesler Franz ha sottolineato che per i pensionati è presente anche il problema del cumulo, tema su cui la Corte di Cassazione non è univoca. Ha ricordato poi che sono 800 i giornalisti che avevano optato per la ex fissa al 50 per cento. Il presidente Bossa ha sottolineato come in uno degli emendamenti in discussione sia previsto il divieto ai pensionati di continuare a lavorare per il proprio editore. Su questo tema, ha ricordato, l’Ungp si è espressa più volte.

Il collega Enzo Ferrini ha chiesto che in sede Inpgi venga riparametrata la corresponsione della ex fissa in base alle quote di spettanza. Ha aggiunto che sulla ex fissa deve attivarsi anche la Fnsi essendo essa una norma contrattuale.

3) Programma corsi di aggiornamento.

Il presidente Bossa ha comunicato che su proposta della collega Stefanella Campana sarà attivato un corso di aggiornamento sul tema “Giornalismo e stereotipi”. Il collega Bartoloni ha ricordato il recente corso di Stampa romana sul tema delle fake new e ne ha annunciato un altro sul tema dell’Alzheimer 

4) Finanziamento Ungp (art. 13 dello Statuto)

Il presidente Bossa ha aggiornato sulla mancata accettazione da parte delle associazioni regionali del finanziamento all’Ungp sulla base dell’ipotesi di versamento dello 0,05 per cento della quota dei contributi versati dai pensionati. Tale ipotesi era stata elaborata sulla base di una proposta del vicesegretario Fnsi Carlo Parisi ed aveva avuto il via libera dal segretario generale Lorusso. Ha espresso delusione per questo risultato. In merito alla necessità del finanziamento ha ricordato che sono solo cinque le associazioni regionali che contribuiscono e che metà del bilancio dell’Ungp viene speso nel rimborso delle spese per la partecipazione alle riunioni del Consiglio nazionale e dell’Esecutivo. Il rischio è che in prospettiva si debba chiedere alle associazioni di farsi carico delle spese di trasferta. 

Il collega Antonio Lovascio ha sottolineato che il finanziamento dell’Ungp è necessario, ma deve essere l’esito di un confronto con le associazioni regionali. La proposta in esame, che tante difficoltà ha trovato, è partita dalla segreteria della Fnsi; adesso è necessario prendersi un paio di mesi per riflettere così da arrivare ad una adeguata conformità. Quella indicata dal presidente Bossa è la strada da percorrere in parallelo alla Federazione. Il rappresentante della Fnsi Giuseppe di Pietro ha sottolineato il decadimento culturale presente nel nostro Paese dove si legge sempre meno, l’istruzione è in difficoltà e si preferiscono i social alla lettura dei giornali: si va verso un paese di ignoranti e non si fa nulla per combattere questo percorso. Ha aggiunto che all’interno delle redazioni si assiste ad un massacro quotidiano delle retribuzioni e del riconoscimento del lavoro. Anche ai pensionati sono stati chiesti dei sacrifici, odiosi ma sopportabili, in paragone a quanto succede ai colleghi attivi con gli effetti conseguenti sull’ Inpgi.

Ricordato l’avvicinarsi delle elezioni nell’istituto di previdenza ha affermato che chi verrà eletto dovrà impegnarsi anche nella riduzione dei costi dell’istituto, riferendosi agli stipendi del personale. In merito al problema del finanziamento dell’Ungp ha affermato che le associazioni regionali sono in difficoltà e quindi l’Ungp dovrà tagliare i propri costi e poi attivarsi con le associazioni al fine di trovare accordi condivisi.

Sottolineato che il contributo dello 0,30 è pagato da tutti i pensionati iscritti al sindacato, in conclusione il vicepresidente Raffa, ha affermato che l’Ungp deve comunque esistere, avere un proprio bilancio pur con la disponibilità a contenere le spese, ma senza costrizioni.  

Infine il Consiglio nazionale ha approvato all’unanimità il documento predisposto dall’Esecutivo, che recita 

“L’appuntamento con le elezioni per il rinnovo degli organi di amministrazione dell’Inpgi giunge al termine di un quadriennio che ha visto ulteriormente aggravarsi la crisi del settore editoriale, che pure resta vitale per la tutela dei principi di democrazia e solidarietà sanciti dalla nostra Carta Costituzionale. Le cifre dei bilanci di assestamento 2019 e preventivo 2020 confermano un andamento negativo già registrato negli scorsi anni. Le giornaliste e i giornalisti italiani, attivi e pensionati, contrattualizzati, free lance, precari e collaboratori, hanno dato prova in questi anni di salda tenuta professionale e di adeguato impegno ideale, facendo del loro lavoro un presidio di democrazia e di custodia dei principi di convivenza civile; ma la perdita nel primo semestre del 2019 di ulteriori 400 posti di lavoro conferma che l’uscita dalla crisi richiede un radicale cambio di prospettiva e l’adozione di nuovi parametri che mettano al sicuro il nostro futuro. 

“L’Istituto di previdenza, sostenuto dal sindacato unitario dei giornalisti italiani, in sintonia con gli enti della categoria, ha realizzato un progetto di autoriforma, al quale anche i pensionati hanno dato un contributo quantificabile in 65 milioni di Euro in dieci anni, che ha evitato l’avvitamento della crisi e che sta dando qualche primo risultato positivo. E’ evidente però che tale sforzo, peraltro non reiterabile, non risulterà sufficiente se non si interverrà con riforme radicali, capaci di modificare i fattori fondamentali della crisi, ristabilendo un equilibrio virtuoso fra costi e ricavi, regolamentando il ricambio generazionale in modo da non aggravare il bilancio dell’Istituto, ampliando la base contributiva dell’Ente.

“Il progetto di risanamento dell’Inpgi, sul quale si deve impegnare la dirigenza che uscirà dalle urne, deve vedere coinvolta una pluralità di soggetti: l’intera nostra categoria in primo luogo, ma anche gli editori che nell’Inpgi non sono controparte ma partner di gestione, e poi la politica e le istituzioni, nella consapevolezza da tutti condivisa che la sostenibilità dell’Istituto non è solo garanzia del welfare dei giornalisti italiani, ma anche premessa indispensabile dell’indipendenza e dell’autonomia della professione, in un’ottica garantita dalla Costituzione italiana. 

“Le basi per il risanamento dei conti dell’Istituto sono state poste con due interventi legislativi ottenuti grazie all’impegno e alla credibilità degli organi di governo dell’Istituto. Si prospetta così il possibile rinvio dei termini per il commissariamento e l’allargamento della platea degli iscritti a figure professionali – i comunicatori libero professionisti o dipendenti di enti pubblici e privati – che svolgono attività simili alla nostra ma che attualmente fanno capo all’Inps. Si tratta ora di agire per ottenere l’accelerazione di una dinamica già in essere, con l’acquisizione di un risultato positivo in tempi brevi.

“I giornalisti pensionati ritengono che la conferma dell’autonomia dell’ente previdenziale consenta non solo di mantenere le condizioni di miglior tutela oggi garantite nonostante il perdurare della crisi, ma anche di consolidare un pilastro indispensabile per assicurare l’indipendenza della professione giornalistica. 

Chiedono pertanto ai futuri amministratori dell’Istituto di impegnarsi positivamente in tal senso.

“Assicurano altresì che non faranno mancare la loro adesione a tutte le iniziative volte al consolidamento dell’Inpgi.

“Invitano il sindacato e gli enti di categoria ad assicurare la necessaria unità di azione”.

Il presidente
Guido Bossa

Il segretario
Mauro Lando