08/02/2012
Mancano 7 giorni al voto: la lista “Uniti per l’Inpgi”
garanzia per difendere le pensioni dei giornalisti
Il tempo delle elezioni per rinnovare i vertici dell’ Inpgi si avvicina rapidamente: mancano pochi giorni al voto che inizierà per via informatica il 27 febbraio prossimo. Dal nostro ente previdenziale stanno arrivando le istruzioni sia per il voto al computer che il certificato elettorale per chi deciderà di recarsi ai seggi. E’ opportuno seguire scrupolosamente le indicazioni fornite e cercare di non commettere errori: soprattutto è meglio non arrivare al giorno elettorale senza idee chiare, magari affidandosi a quel che dice questo e quel collega “esperto” di Inpgi
Noi ci ripresentiamo, anche in queste elezioni, come nel 2008, nella lista "uniti per l'Inpgi", chiedendo il sostegno dei giornalisti pensionati, per difendere tutti insieme il nostro istituto di previdenza, attaccato ancora una volta nella sua autonomia dal governo dei tecnici.
I calcoli attuariali certificano che la riforma delle pensioni, fatta tempestivamente e con il nostro consenso decisivo, l'aumento delle aliquote contributive a carico degli editori e l'innalzamento dell'età pensionistica per le colleghe hanno rafforzato l'Inpgi , per l'immediato e per il futuro. Se gli editori assumeranno di piu' approfittando degli sgravi contributivi che abbiamo da poco deciso e che i ministeri vigilanti hanno approvato, il futuro potrà essere piu' rassicurante.
Ecco il nostro impegno: chiediamo il voto degli elettori all'insegna del motto "Difendiamo l'Inpgi e le nostre pensioni".
Grazie al consenso ottenuto nelle precedenti elezioni del 2008 (sette consiglieri su dieci eletti nel consiglio generale) per la prima volta nella storia dell'Istituto tre pensionati sono entrati a far parte del Cda uscente: Antonio De Vito e Ino Iselli (della nostra lista) insieme al confermato vicepresidente Maurizio Andriolo.
Per questa ragione, il contributo nostro, come pensionati ed in costante intesa con l’ Unione pensionati, e' stato fondamentale per migliorare la situazione in merito al cumulo, portando la quota esente da 8 mila a 20 mila euro.
Ora le cose sono più semplici, perchè si tratta di applicare, com’è doveroso, la recente sentenza della Cassazione che prescrive, anche per i giornalisti, l’abolizione di qualunque limitazione al cumulo fra pensione e redditi da lavoro.
Il governo dell'Istituto ha avuto una mano salda al timone, quella del presidente Andrea Camporese. Ma quello che ci preme ribadire è che il successo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato uno sforzo comune per trovare la soluzione ai problemi.
Pensionati e colleghi in attivita' devono avere in testa un solo imperativo, la difesa dell'Inpgi. Al varco ci attendono prove difficili.
Bisogna che i prossimi amministratori, alla luce della manovra Monti e delle sue conseguenze, discutano con francherzza la situazione dell’istituto con tutta la categoria. Bisogna anche che affrontino una seria riflessione su meccanismi di recupero dell’inflazione per le nostre pensioni che sono state falcidiate in questi ultimi anni.
Llista “Uniti per l'Inpgi"
Pensionati candidati al Consiglio generale:
Aquaro Paolo, Taranto
De Vito Antonio, Torino
Iselli Giuseppe (Ino), Milano
Mazzanti Roberto, Bologna
Paoloni Neri, Roma
Picchiotti Franco, Firenze
Seghetti Roberto, Roma
Pensionati candidati al Collegio sindacale:
Bossa Guido, Roma
Petrina Mario, Catania