03/02/2012

Sempre più anziani al lavoro: rilanciamo la produttività con i 70enni alla catena?

Tito BoeriNel breve periodo la riforma Monti delle pensioni porterà ad un aumento del 5% della forza lavoro e ad una riduzione dei pensionati compresa  fra il 10 ed il 15%. Lo sostiene una ricerca di Carlo Mazzaferro e Marcello Marciano apparsa oggi su “la voce. Info” diretta da Tito Boeri. La popolazione attiva sul mercato del lavoro nei prossimi decenni  sarà progressivamente più anziana, in particolare fra le donne. Quali effetti avrà sul nostro sistema pensionistico, sulla produttività della nostra economia e sulla domanda di lavoro da parte delle imprese?


Alla domanda non c’è risposta sicura: è vero che l’innalzamento dell’età pensionabile riduce la spesa pubblica, ma quali e quanti cambiamenti saranno necessari nel mercato del lavoro per sostenere un rimescolamento di tali proporzioni? Quali potranno essere le conseguenze dovute alle differenze salariali fra anziani e giovani? Oppure, la produttività dell’ economia potrà riprendersi dalla stagnazione decennale in presenza di una forza lavoro che invecchia? Ancora, le condizioni di salute  della parte più anziana della popolazione attiva influenzeranno le “performance” dell’ economia? Infine, sarà ancora sostenibile un sistema di “welfare” nel quale la cura degli anziani e dei bambini viene lasciata in buona parte a carico delle donne adulte? Non c’è il rischio, insomma, che i risparmi sulla spesa pubblica si traducano in aggravi  sui costi aziendali, si trasformino in una sorta di boomerang?

Il testo integrale della ricerca in documenti