18/12/2019
La Fnsi in piazza per l'Inpgi e per il lavoro: impegno del Governo per la difesa dell’Istituto e per la riforma dell’editoria
Una norma “per un rapido ed efficace risanamento” dell’Inpgi, “con sospensione dell’eventuale commissariamento” sarà inserita nel decreto Milleproroghe che il Governo presenterà al Parlamento subito dopo l’approvazione della manovra finanziaria, e che verrà convertito in legge prima della fine dell’anno. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Andrea Martella, nel momento culminante di una giornata che aveva visto la mobilitazione di tutta la categoria – Consiglio nazionale della Fnsi, Ordine, Casagit – a difesa dell’autonomia e dell’indipendenza dell’informazione professionale, della quale l’Istituto di Previdenza è un baluardo. Dell’iniziativa del sottosegretario sono stati informati i ministri competenti, Economia e Lavoro. Come scrive l'Ansa, la norma proposta "prevede un riallineamento dei termini della procedura, a legislazione vigente, finalizzato ad anticipare al 30 giugno 2020 il termine per la trasmissione delle verifice tecniche ai ministeri vigilanti con sospensione dell'eventuale commissariamento".
“Per quanto riguarda l’editoria, dice ancora Martella”, sono stato il primo a parlare di una necessaria riforma sistemica lanciando la proposta di Editoria 5.0 per superare la crisi di questi anni e rilanciare il settore dell’editoria e del giornalismo. A quella proposta sto già lavorando e come detto anche in sedi istituzionali è mia intenzione avviare il più ampio confronto convocando anche un apposito tavolo con tutti i soggetti della filiera a cominciare ovviamente dai giornalisti e dagli editori”.
L’apertura di una trattativa con tutte le parti in causa, garantita dalla presenza del governo, per affrontare la crisi del settore editoriale e rilanciare le proposte di soluzione, era stata la condizione posta fra ieri e oggi prima dalla Giunta e poi dal Consiglio nazionale della Fnsi per dare credibilità alle promesse fin qui fatte e non mantenute dai diversi soggetti istituzionali e datoriali sulla questione. Impegno rafforzato dalla conferma della vigilanza della categoria e dalla minaccia di uno sciopero generale, per contrastare ulteriori dilazioni. Ora l’attenzione resta alta, come conferma un documento approvato a larga maggioranza dal Consiglio nazionale della Federazione (qui il link); ma è garantita la partecipazione del sindacato come protagonista degli sviluppi della vertenza.
Il Consiglio nazionale della Fnsi ha avuto un prologo di massa con la manifestazione convocata in mattinata a piazza della Rotonda, in difesa dell’Inpgi e dell’autonomia della professione. “È doveroso essere qui per dare una risposta forte al tentativo in atto di colpire l'Istituto di previdenza e a tutta la categoria. Colpire l'Inpgi significa indebolire la nostra autonomia professionale”, ha esordito il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. “Questa – ha spiegato – è solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione. Se serve arriveremo fino allo sciopero generale per scongiurare ogni tentativo di mettere in discussione l'autonomia della professione e l'Inpgi. L'Istituto è in crisi a causa di dieci anni di stati di crisi e prepensionamenti. Ora il governo ha stanziato nuove risorse per accompagnare i colleghi fuori dalle redazioni, senza prevedere un adeguato ricambio. Per noi questo non è accettabile”.
In piazza con i vertici del sindacato anche i rappresentanti degli altri enti della categoria, Inpgi, Ordine dei giornalisti, Casagit, alcuni parlamentari e i presidente di alcune Casse di previdenza dei professionisti aderenti all'Adepp,
“Nessuno in questi anni ha messo tanti soldi nel settore come l'Inpgi, che si è fatto carico di sostenere i colleghi investiti dalla crisi”, ha detto la presidente dell'Istituto, Marina Macelloni: “Il nostro Ente ha quasi 100 anni, vogliamo arrivare a festeggiare questo importante compleanno. Per farlo serve allargare la platea degli iscritti il prima possibile e consentire così all'Inpgi di tornare ad essere solido. Forse nel 'Milleproroghe' ci sarà lo scudo anti-commissariamento, ma non basta. Senza l'allargamento della platea degli iscritti non possiamo sostenere altri prepensionamenti”, ha concluso. “Vogliono colpire la professione, ma non resisteremo», ha osservato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti:”Ci hanno provato con l'Ordine, ci hanno provato tagliando i fondi per l'editoria minore e a Radio Radicale; ora ci riprovano con l'Inpgi. La proroga di sei mesi non è la soluzione perché nel frattempo scattano i prepensionamenti. Il governo dica se vuole aprire il tavolo prima del 30 giugno. Altrimenti troveremo il modo di farci sentire”, ha aggiunto.
Il segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Guido D'Ubaldo, ha ribadito che «i prepensionamenti senza ricambio generazionale porteranno a indebolire l'Inpgi e con esso tutta la categoria. Colpire il giornalismo significa mettere a repentaglio la democrazia”.
Il presidente di Casagit Servizi, Giampiero Spirito, ha portato il sostegno della Cassa di assistenza ai giornalisti in piazza: “Se l'Inpgi ha un problema ne risente tutta la categoria. Combattiamo tutti insieme questa battaglia affinché i giornalisti italiani possano continuare ad avere il loro welfare”, ha detto.
Presenti al sit-in anche alcuni parlamentari, fra cui Massimiliano Capitanio (Lega), Roberto Rampi (Pd), Federico Fornaro (Leu). “Abbiamo dimostrato di voler difendere la professione con il voto su Radio Radicale – ha affermato Capitanio – e siamo consapevoli che il precariato della categoria rende più precaria la democrazia. La volontà di colpire l'Inpgi è la traduzione della volontà di colpire l'Ordine e la categoria. Lavoreremo per creare un'alleanza trasversale che si schieri al fianco della professione». Anche per Rampi, “l'informazione libera e indipendente è un pilastro della democrazia. Accogliamo con favore le buone notizie arrivate dal sottosegretario Martella e attendiamo che si concretizzino in un atto parlamentare. Ho fiducia in chi, nel governo, segue questa partita. Anche se la battaglia per inserire la norma nel 'Milleproroghe' è solo l'inizio”, ha evidenziato garantendo “il supporto mio e di altri colleghi nella più generale battaglia per l'informazione, bene primario in un Paese democratico”. Sostegno anche da Federico Fornaro, che ha osservato come non siano “sufficienti provvedimenti tampone. Il governo – ha rilevato – deve fare lo sforzo di mettere intorno a un tavolo tutti gli attori del sistema per affrontare le criticità del settore, compresa la definizione dell'equo compenso per i lavoratori autonomi”. Mentre sul tema della lotta al precariato ha assicurato: “Continuerò testardamente a riproporre la norma per abolire i co.co.co”. La presidente della Cassa dei biologi, Tiziana Stallone ha espresso alla presidente Macelloni la vicinanza anche degli altri presidenti delle Casse professionali ricordando che anche altre categorie vivono situazioni difficili. E il direttore dell'Inpgi, Mimma Iorio, ha osservato che “l'Istituto paga un contesto sociale mutato. Se il legislatore non capisce questo e non agisce di conseguenza commette un grande errore, mandando all'aria una categoria professionale, ma anche la democrazia di questo Paese”.