13/12/2019

Consiglio nazionale Ungp. Verbale della seduta del 18 ottobre 2019


Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 10,30 del giorno 18 ottobre 2019 si è aperta la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno: 

1) Approvazione del verbale della seduta precedente 

2) Finanziamento dell’Ungp (art. 13 dello Statuto) 

3) Programma corsi di aggiornamento

4) Elezioni Inpgi .

5) Varie ed eventuali

Erano presenti Guido Bossa presidente, Orazio Raffa vicepresidente, Mauro Lando segretario, Virgilio Squillace tesoriere. Dario De Liberato, Giuliano Musi, Giuseppe Sgambellone, Paolo Baggiani, Marcantonio Morelli, Giuseppe Di Pietro, Claudio Mazza, Ottavio Rossani, Ermanno Corsi, Natale Conti, Enzo Ferrini, Domenico Marcozzi, Pino Anzalone, Romano Bartoloni, Stefanella Campana, Tiziana Longo, Patrizia Disnan, Gardumi Fulvio, Claudio Cumani, Pierluigi Roesler Franz.

Approvato il verbale della seduta precedente, il presidente Guido Bossa ha ricordato i colleghi scomparsi Neri Paoloni e Gianluigi Corti sottolineandone l’attività professionale e l’azione all’interno dell’Ungp. A sua volta il collega Romano Bartoloni ha ricordato il collega Oreste Barletta.

2) Finanziamento dell’Ungp (art. 13 dello Statuto)

Ricordati gli impegni congressuali, il presidente Bossa ha relazionato sullo stato della risoluzione del problema del finanziamento dell’Ungp. Ha ricordato che in due riunioni di Giunta della Fnsi si è parlato dell’argomento, che si sono elaborate delle simulazioni e che infine il segretario nazionale della Fnsi Raffaele Lorusso ha proposto una soluzione. In base ad essa la trattenuta dello 0,30 versata dai giornalisti pensionati iscritti al sindacato sarà così ripartita: 0,10 alla Fnsi, 0,20 alle associazioni regionali di stampa da cui sarà scorporato lo 0,05 a favore dell’Ungp nazionale. Stando alle simulazioni, all’Ungp potrebbero essere assegnati circa 10.000 Euro in più rispetto all’attuale bilancio. Questa eccedenza potrà essere ripartita ai gruppi regionali. Tale nuova regolamentazione, ha concluso Bossa, cancella il “Lodo Siddi” e assicura equità e pari dignità tra i gruppi regionali. Ha aggiunto che nella riunione del giorno precedente l’Esecutivo aveva approvato all’unanimità un documento che aderisce la proposta Lorusso.

Il collega Pierluigi Roesler Franz, revisore dei conti, ha sostenuto che l’applicazione del proposto regolamento di ripartizione dello 0,30 è impraticabile all’interno dell’assetto sindacale del Lazio. Ha aggiunto che preliminarmente è necessario un parere legale perché il giornalista pensionato al momento di iscriversi all’Ungp firma un documento in cui autorizza l’Inpgi a versare lo 0,30 alla Fnsi e non fa riferimento all’Ungp. Ha invitato poi a dar vita a una raccolta di firme per la convocazione di un’assemblea nazionale, o nelle associazioni regionali, per esaminare la situazione dell’Inpgi.

Il collega Romano Bartoloni ha affermato che la soluzione trovata per il finanziamento dell’Ungp è irrealistica e irrealizzabile perché manca la delega all’Inpgi. Ricordate le difficoltà all’interno del gruppo del Lazio e il rischio di problemi statutari, ha chiesto di coinvolgere il garante dello statuto della Fnsi, ossia il presidente della Federazione. A sua volta il collega Ermanno Corsi ha sottolineato che con la nuova regolamentazione si arriverà a superare la divisione che si è venuta a creare tra gruppi regionali definiti virtuosi perché finanziavano l’Ungp e gruppi non virtuosi. Questa divisione verrà a cadere perché tutto si ricondurrà alla univoca ripartizione dello 0,30 che così da creare unità ed equità tra le Associazioni. Ha concluso il suo intervento invitando all’unità all’interno del sindacato.

La collega Tiziana Longo ha apprezzato l’uniformità che si viene a creare con la ripartizione dello 0,05 per l’Ungp sulla base dello 0,30 che pagano tutti i pensionati iscritti al sindacato. Ha sottolineato poi come nella trattenuta dello 0,30 non sia contemplato il versamento all’Ungp.

Nel ricordare che si va verso la cancellazione del Lodo Siddi il collega Claudio Mazza del gruppo lombardo, ha espresso una valutazione positiva per quanto riguarda la pari dignità e uniformità che si verrà a creare nel finanziamento dell’Ungp. Ha però sottolineato la complessità di rapporti consolidati tra l’Ungp lombarda e l’associazione regionale. Il collega Giuseppe Sgambellone ha ricordato come il Trentino Alto Adige versi da anni la propria quota di finanziamento all’Ungp nazionale. Qualora non si raggiungesse l’accordo sul finanziamento dello 0,05, nel 2020, l’associazione regionale di Bolzano non rinnoverà il contributo. Ha aggiunto che l’assegnazione dello 0,05 assicura che tutti pagheranno con la stessa percentuale, il che è un segno di equità. Ora tocca alla Fnsi decidere.

A sua volta il collega Paolo Baggiani ha definito ingiusta la situazione attuale caratterizzata da disparità tra i gruppi. L’ipotesi di finanziamento ora in discussione porta equità e su questo tema ha ricordato il contenuto del documento approvato dall’Esecutivo. Ha anche aggiunto che i gruppi Ungp debbono impegnarsi ad incrementare le iscrizioni. A sua volta il collega Giuliano Musi ha commentato che nelle assemblee dei pensionati dell’Emilia Romagna mai gli iscritti all’Ungp hanno messo in discussione i bilanci, ma sono invece interessati allo stato dell’Inpgi, della Casagit e della politica sindacale in generale. Ha espresso un parere positivo alla proposta dello 0,05 ed ha invitato una campagna di informazione tra i pensionati sull’utilità di iscriversi al sindacato. Un invito all’accordo sul progetto elaborato dalla Fnsi è stato espresso dal collega Domenico Marcozzi. Ha ipotizzato che presso le associazioni regionali potranno sorgere delle perplessità, ma la soluzione è positiva. Ha anche ricordato come pochi gruppi Ungp regionali abbiano un proprio statuto, il che potrà creare qualche problema; ha sottolineato infine la necessità di far iscrivere nuovi colleghi all’Ungp.

Il presidente Bossa ha ricordato che la proposta di ripartizione dello 0,30 è della segreteria della Fnsi, la sua approvazione spetta pertanto alla Federazione. Il collega Giuseppe Di Pietro, delegato della Fnsi all’Ungp e presidente del sindacato del Molise, ha ricordato come il progetto di finanziamento sgomberi il campo da forme di finanziamento nate nel tempo da accordi singoli, creando così uniformità. In merito ai dubbi di legittimità, ha affermato che non è in discussione il principio della contribuzione alla Fnsi. Ha raccomandato allo sforzo di revisione della spesa sulla base anche di una generale moral suasion. I problemi della ripartizione esistono, ha commentato, ma non saranno praticabili atti di imperio e comunque è necessario essere consapevoli che si sta risolvendo un problema annoso.

Il collega Romano Bartoloni si è detto convinto che il principio alla base del progetto di finanziamento dell’Ungp sia condivisibile dando un giudizio favorevole ai primi due capoversi del documento dell’Esecutivo.  Ha però ricordato che sono molti i gruppi Ungp che ricevono servizi dalle associazioni regionali perché sono una “costola” delle associazioni. Per questo ha previsto difficoltà nei rapporti tra Associazioni e Ungp temendo che la Fnsi voglia gestire i soldi con giri tortuosi.  

Il vicepresidente Orazio Raffa ha ricordato che da molto tempo si era richiesta una regolamentazione del finanziamento dell’Ungp proprio per una questione di equità. Il progetto Lorusso sembra essere la soluzione, se però vi sono dubbi legali si faccia una verifica: tutto è migliorabile purchè si rispetti l’equità. Ha confermato la possibilità che gli avanzi del bilancio Ungp siano ripartiti tra i gruppi regionali. A sua volta il collega Roesler Franz si è detto convinto che sia necessario rispettare la delega all’Inpgi per versare lo 0,30 alla Fnsi. Si è poi soffermato sulla situazione dell’Ungp del Lazio con accordi di lunga data con l’Associazione regionale esprimendo l’opinione che l’Ungp laziale sarà particolarmente colpito dalla nuova regolamentazione. Per questo ha chiesto che non si arrivi al “prendere o lasciare”, ma resti spazio per discutere.

Il collega Baggiani ha rilevato come si corra il rischio di avere venti interlocutori diversi, quanti sono i gruppi Ungp regionali, mentre la soluzione più utile è avere un interlocutore unico, la Fnsi, che ripartisce equamente e in modo uguale lo 0,05. 

Il presidente Bossa ha ricordato che l’Esecutivo ha unanimemente approvato il documento ora all’esame del Consiglio nazionale. Ha rammentato che attualmente il bilancio dell’Ungp si regge sul contributo di cinque regioni ed ha definito un’anomalia la situazione del Lazio. Fondamentale sarà la ripartizione che sarà affidata alla Fnsi con criteri di equità.  Ha poi proposto di modificare il terzo capoverso del documento dell’Esecutivo inserendo il sostegno dei gruppi regionali sulla base di avanzi del bilancio Ungp. 

Il collega Sgambellone ha invitato il Consiglio a votare all’unanimità il documento dell’Esecutivo così da non evidenziare debolezze. Il collega Baggiani ha sottolineato che quello in esame non è un documento di Stampa Romana, ma elaborato e votato dall’ Esecutivo e ora portato all’esame del Consiglio nazionale. 

E’ seguito un intreccio di interventi dei colleghi Roesler Franz e Bartoloni con proposte di modifica del terzo paragrafo del documento dell’Esecutivo. Dopo avere raccolto il parere unanime del Comitato esecutivo sul testo modificato del documento, il presidente Bossa l’ha posto in votazione. Il documento è stato approvato con un voto contrario.

Il testo approvato del Consiglio nazionale recita: 

“Il Comitato esecutivo dell’UNGP ha esaminato a fondo il problema del finanziamento dell’Unione. La situazione attuale presenta notevoli differenze riguardanti l’apporto finanziario dato solo da alcuni gruppi regionali. Ciò comporta una sostanziale e ingiusta differenza tra tutti i gruppi regionali rappresentati nell’UNGP.

Dopo un’approfondita discussione, il Comitato chiede che, all’insegna dell’equità, venga trovata una formula che garantisca la partecipazione con pari dignità di tutti i gruppi regionali al finanziamento dell’Unione.

“In applicazione dell’articolo 13 dello Statuto Ungp, che assicura il finanziamento dell’Unione sulla base di una percentuale della quota di servizio versata dal giornalista pensionato, il Comitato ritiene che sulla percentuale dello 0,20% destinata alle Associazioni regionali della Stampa, venga trattenuta una quota dello 0,05% da destinare all’UNGP per le esigenze del proprio bilancio e per il sostegno delle attività dei Gruppi regionali, in proporzione al numero degli iscritti”.

3) Programma corsi di aggiornamento

Il presidente Bossa ha comunicato che il giorno 19 novembre si terrà presso la Federazione il corso di aggiornamento per giornalisti sul tema “Sempre connessi, gli effetti sulla salute e sul lavoro del giornalista e la necessità del digital detox”. Si tratta di un corso, dotato di 4 crediti, promosso dall’Ungp su iniziativa della collega Patrizia Disnan. Bossa ha invitato i colleghi a partecipare e ha comunicato che nel pomeriggio del 19 sarà convocata una riunione del Comitato esecutivo. La collega Disnan ha illustrato il contenuto del corso che mira ad una riflessione critica sul giornalismo attuale. Non mancherà l’esame delle ricadute contrattuali sul nuovo tipo di lavoro che per l’evoluzione della tecnologia prevede un impegno su 24 ore, con aumento di stress e affaticamento. La collega Stefanella Campana ha proposto l’organizzazione di un corso di “giornalismo e stereotipi” con in primo piano il problema di genere.

4) Elezioni Inpgi

Il presidente Bossa ha ricordato che nel mese di febbraio si terranno le votazioni per il rinnovo degli organismi dell’Inpgi. L’Ungp non presenterà una propria lista, né appoggerà candidati. Semmai, ha aggiunto Bossa, nel mese di gennaio si ripeterà l’esperienza di tre anni fa quando ad un Consiglio nazionale erano stati invitati i giornalisti pensionati candidati per l’illustrazione delle loro proposte.

Su altro versante Bossa ha segnalato il miglioramento dei rapporti del mondo giornalistico con il nuovo Governo e con il sottosegretario all’editoria Andrea Martella. Sono previsti emendamenti per spostare nel tempo il commissariamento dell’Inpgi e per accelerare al 2020 l’ingresso dei comunicatori nella platea dell’Inpgi così da incrementare i versamenti pensionistici.

In tema di Inpgi il collega Bartoloni ha chiesto che l’istituto avvii un’iniziativa di informazione generalizzata ai colleghi sulla situazione finanziaria, sulla ex fissa e sul risanamento. In questo senso, ha aggiunto, la sua richiesta di un’assemblea generale va interpretata come una provocazione.

Il collega Roesler Franz ha espresso alcune precisazioni in tema legislativo e previdenziale. La collega Tiziana Longo ha chiesto di comunicare la situazione della ex fissa che riguarda 2300 colleghi.

Il presidente Bossa si è preso l’impegno di avviare un approfondimento sulla ex fissa interpellando il vicedirettore della Fnsi Tommaso Daquanno per poi comunicarne l’esito ai colleghi interessati.

Il presidente
Guido Bossa

Il segretario
Mauro Lando