25/11/2019

Giornalisti in erba alla scuola Sant’Anna di Chieri


Tutto è cominciato con una mail che ci è arrivata all’inizio di settembre. Scriveva il presidente del Consiglio d’Istituto di una scuola elementare della provincia di Torino, il signor Diego Garassino: “Nel nostro istituto si è manifestato l’interesse nella realizzazione di un giornalino scolastico, non tanto per la pubblicazione in sé, quanto piuttosto per l’aspetto didattico connaturato: oltre a insegnare ad esprimersi in forma scritta, la cosa fornisce anche una minima conoscenza dei meccanismi della comunicazione e pone in embrione lo sviluppo del senso critico”. Seguiva, quasi come una scusante: se questa iniziativa non rientra nelle vostre attività, potreste consigliarmi a chi rivolgermi?

Una richiesta effettivamente inconsueta; ma perché non cercare di rispondere positivamente? Così, dopo uno scambio di mail e dopo aver accertato che nella scuola, la Sant’Anna di Chieri, c’era la disponibilità di un laboratorio di informatica dotato di adeguate attrezzature, abbiamo deciso di tentare. Insieme alla presidente del Gruppo del Piemonte Tiziana Longo, verso la metà di ottobre, siamo andati a Chieri e siamo stati una mattinata in compagnia degli alunni delle ultime classi elementari. Abbiamo - soprattutto Tiziana – spiegato come si svolge il lavoro di una redazione; poi abbiamo proiettato sullo schermo di una lavagna digitale uno schema di menabò aperto, nel quale i ragazzi potevano inserire titoli, testi e fotografie. Quindi li abbiamo invitati a dare il via libera alla loro creatività. Un inizio piuttosto macchinoso, anche perché la “redazione” era comprensibilmente allegra e vivace, ma comunque molto interessata; già maestri nell’uso dello smartphone, il procedimento di confezione di un giornale stampato apriva loro un mondo sconosciuto. 

Quando li abbiamo lasciati, il menabò era solo in parte riempito di testi e titoli. Però i ragazzi, le loro insegnanti e i genitori presenti avevano capito come proseguire da soli, insomma avevano imparato il mestiere. E così, dopo poche settimane, questo è il frutto della nostra “lezione”.

Un bel prodotto, non c’è che dire…Non avendo seguito direttamente le successive fasi della lavorazione del giornale, non sapremmo a chi attribuire il merito principale del risultato, che comunque è pregevole, e del resto abbiamo la riprova che il giornale è frutto di un lavoro collettivo; ma dell’entusiasmo e dell’impegno di tutti i giornalisti in erba della scuola Sant’Anna di Chieri siamo testimoni diretti.

g.b.