20/11/2019
Sempre connessi: stress lavorativo e benessere digitale - Il corso di formazione dell’Ungp
Grande interesse e buona partecipazione al Corso di aggiornamento professionale sul tema “Sempre connessi, gli effetti sulla salute e sul rendimento del giornalista e la necessità del digital detox”, organizzato dall’Unione nazionale giornalisti pensionati in collaborazione con la Fnsi e l’Eaci (European Assiociation on Consumer Information) che si è svolto a Roma nella sede della Fnsi. Patrizia Disnan, componente dell’Esecutivo nazionale Ungp, ha illustrato le finalità del corso, rilevando come oggi il nostro modo di lavorare è talmente mutato da rendere necessario un approfondimento critico sia a livello individuale che di categoria, e quindi sindacale. In futuro, nella negoziazione dovranno entrare anche tematiche nuove. Un quadro di persistente crisi rende difficile sottrarsi alla richiesta di essere sempre disponibili, sia per i contrattualizzati, ma soprattutto per i collaboratori. Molti colleghi lavoratori autonomi, che solo in teoria sono liberi di autoregolarsi, in realtà sono esposti a forti tensioni e quindi a seri rischi. Su Wikipedia si cita il termine “nomofobia” (da “no mobile”) che indica la paura di separarsi dal telefonino, che non riguarda solo gli adolescenti, ma anche professionisti come noi, obbligati a continui controlli con i diversi device che servono al nostro lavoro: cellulare, pc, mail.
In questo quadro, il “diritto alla disconnessione” si va affermando come un nuovo diritto soggettivo, che richiede di essere normato. Sui tratta di difendere la nostra salute, la qualità della vita, il diritto al riposo, che è tutelato dalla Costituzione; ma anche di arginare il ricorso al telelavoro selvaggio o di indennizzare in qualche forma la reperibilità.
Successivamente, la dottoressa Chiara Della Libera, dell’Università di Verona, che svolge attività di ricerca nell’ambito delle neuroscienze cognitive ha focalizzato il tema dell’attenzione, che filtra e seleziona le informazioni che arrivano al cervello perché possano essere elaborate in maniera completa. Marco Fasoli, dell’Università di Milano-Bicocca, ha parlato delle relazioni tra tecnologie digitali e benessere personale, ansia prodotta da responsabilità, confine fra vita privata e vita on line, stress, difficoltà di separazione tra tempo di lavoro e disconnessione.
Paola Spadari, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, ha illustrato le regole deontologiche che sovraintendono all’uso delle tecnologie digitali: competenza, responsabilità e sobrietà sono necessarie come per l’attività giornalistica tradizionale: il profilo privato di un giornalista ha rilevanza pubblica, e quindi le regole deontologiche si applicano anche alle attività che i giornalisti svolgono sui social.
Infine Giovanni Leoni, Vice presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, si è intrattenuto sull’impatto delle fake news in materia sanitaria e nel campo dell’immunologia, ma non solo. Ha citato dati significativi e allarmanti sulla diffusione del gioco d’azzardo patologico, sull’incidenza delle Tv commerciali nella diffusione di falsi stereotipi in materia sanitaria; ha illustrato l’iniziativa di comunicazione “Dottore, ma è vero che…? Cerca le risposte alle domande più frequenti sulla salute”, promossa dalla FnomCeo e reperibile in rete.