18/10/2019

Consiglio nazionale Ungp. Il verbale della seduta del 10 aprile 2019


Nella sede della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349 in Roma, alle ore 10,30 del giorno 10 aprile 2019 si è aperta la seduta del Consiglio Nazionale Ungp per esaminare il seguente ordine del giorno: 

1) Approvazione del verbale della seduta precedente 

2) Completamento organi dell’Unione (art 8 dello statuto) 

3) Programma quadriennale dell’Unione

4) Appello proselitismo (proposta Gruppo Romano) 

5) approvazione del bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019 

6) Varie ed eventuali

Erano presenti Guido Bossa presidente, Orazio Raffa vicepresidente, Dario De Liberato, Giuliano Musi, Mauro Lando, Giuseppe Sgambellone, Paolo Baggiani, Giorgio Greco, Marcantonio Morelli, Giuseppe Di Pietro, Gianluigi Corti, Claudio Mazza, Ottavio Rossani, Ermanno Corsi, Natale Conti, Enzo Ferrini, Domenico Marcozzi, Pino Anzalone, Andrea Musmeci, Virgilio Squillace, Romano Bartoloni, Stefanella Campana, Tiziana Longo, Patrizia Disnan, Gianni Martellozzo. E’ presente il vicedirettore della Fnsi dott. Tommaso Daquanno. 

Approvato il verbale della seduta precedente, il presidente Guido Bossa chiede di anticipare il quinto punto dell’ordine del giorno, ossia l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019. Dà quindi la parola al presidente del collegio dei revisori dei conti Ottavio Rossani che legge la relazione allegata al presente verbale. Si sofferma sul fatto che il bilancio 2018 chiude con un disavanzo di 7.879 Euro a causa di incrementati costi per il funzionamento degli organi dell’Unione. Il deficit è stato ripianato attingendo dal fondo di riserva. Aggiunge che solo sei gruppi regionali versano il contributo economico alla sede nazionale, il che contribuisce alle difficoltà di bilancio. Auspica infine che questo problema venga risolto con la buona volontà di tutti.

Il collega Giuliano Musi ricorda il documento approvato dal recente congresso per la soluzione del problema delle contribuzioni regionali. Aggiunge che, se l’anno prossimo la situazione non sarà modificata, non approverà il bilancio. Il presidente Bossa esprime la necessità di promuovere un incontro con i vertici della Fnsi, delle associazioni regionali e l’Ungp per risolvere il problema. 

Il collega Gianni Martellozzo segnala che l’Assostampa del Friuli Venezia Giulia non versa all’Ungp regionale la quota delle trattenute, il che impedisce la contribuzione all’Ungp nazionale. Il collega Natale Conti illustra la situazione in Sicilia e ritiene necessario un incontro generale presenti i vertici Fnsi per trovare una soluzione. Il collega Ermanno Corsi ritiene sgradevole che nella relazione del Collegio dei revisori si sia sottolineato che solo sei gruppi regionali versano il contributo. Assodato che tutti devono contribuire, aggiunge, per quanto riguarda la Campania è problematico sottrarre risorse al sindacato regionale che si trova in una situazione delicata. Invita infine a una campagna di proselitismo presso i nuovi pensionati. Il presidente Bossa sottolinea la piena autonomia dei revisori dei conti in base alla quale il presidente del Collegio Rossani ha segnalato un dato di fatto, ossia il problema del versamento dei contributi; problema che va affrontato investendo i vertici della Fnsi e le associazioni regionali.

Il collega Giuseppe Sgambellone ricorda che tutti i pensionati iscritti all’Ungp pagano la trattenuta dello 0,30 e quindi il problema non è nei versamenti, ma nella distribuzione. Segnala che, in mancanza di un accordo, l’Assostampa del Trentino Alto Adige l’anno prossimo valuterà se mantenere il suo contributo annuale. Il collega Romano Bartoloni illustra la situazione dell’Ungp del Lazio in relazione all’Assostampa regionale restia a sostenere il sindacato dei pensionati. In termini generali chiede il superamento del “Lodo Siddi” in Lombardia ritenendo utile un incontro tra Fnsi e associazioni regionali proprio sul tema del finanziamento dell’Ungp. Il collega Gianluigi Corti comunica che nel mese di maggio è prevista l’assemblea dei pensionati liguri dove si discuterà anche del problema dei rapporti con l’Assostampa regionale dalla quale non arriva alcun contributo all’Ungp. Ritiene opportuno l’incontro nazionale per affrontare il problema della distruzione dello 0,30 trattenuto sulle pensioni, così come evidenziato dai revisori dei conti.

Il collega Paolo Baggiani sottolinea che quello delle quote all’Ungp nell’ambito della trattenuta dello 0,30 è un problema di trasferimenti e non di finanziamenti giacché tutti i pensionati pagano la loro quota. Il problema va risolto unificando gli statuti delle Ungp regionali ciascuna con bilancio proprio e col superamento dei casi particolari quale il “Lodo Siddi”. Va quindi organizzato al più presto un tavolo di discussione nazionale proprio per arrivare a una regolamentazione. Il collega Domenico Marcozzi si rammarica della confusione che esiste nei rapporti tra Assostampa regionali e Ungp; va quindi avviato il confronto generale anche per il superamento del “Lodo Siddi”. Il collega Giorgio Greco conferma la necessità di arrivare a un accordo generale sul tema dei trasferimenti da Assostampa a Ungp.

La collega Stefanella Campana dichiara che è opportuno superare le differenziazioni nel finanziamento dell’Ungp e quindi la riunione generale dovrà portare a un risultato definitivo. In merito ai costi degli organi dell’Unione sottolinea come una voce importante sia quella delle spese alberghiere. Invita quindi a stipulare delle convenzioni con uno o più hotel.

Il collega Giuseppe Di Pietro, rappresentante della Fnsi negli organismi dirigenti dell’Ungp, assicura la sua disponibilità nel collegamento con l’Unione dei pensionati. In merito al tema delle quote di finanziamento prende atto dell’esistenza di molte disomogeneità, pertanto è necessario l’incontro con i vertici della Fnsi per raggiungere un’unità di contribuzione. Utile sarà elaborare uno schema chiarificatore delle diverse contribuzioni. Il collega Pierluigi Roesler Franz, componente del collegio dei revisori, si dice d’accordo con Di Pietro sulla preparazione di uno schema riassuntivo aggiungendo che non è più comprensibile la regolamentazione presente in Lombardia. Ricorda l’importanza della contribuzione dalle pensioni di reversibilità e la situazione nel Lazio.

A conclusione del dibattito il presidente Bossa mette in votazione separatamente i due bilanci consuntivo e preventivo. Ambedue sono approvati all’unanimità.

2) Completamento organi dell’Unione (art 8 dello statuto) 

Comunicato che il vicepresidente Gianfulvio Bruschetti non è presente perché trattenuto da seri impedimenti, il presidente Bossa propone la designazione a segretario generale dell’Unione il collega Mauro Lando ed a tesoriere il collega Virgilio Squillace. Ambedue le proposte sono approvate all’unanimità. Propone poi di rinviare la nomina del vicepresidente vicario alla riunione del Consiglio nazionale prevista per l'11 giugno. Sarà convocata all’indomani di un corso di aggiornamento in tema di immigrazione programmato dall’Ungp in collegamento con la Fnsi. Ricorda che l’impegno a promuovere corsi di aggiornamento professionale era stato espresso in sede congressuale.

Il collega Baggiani dichiara che non esistono motivi per rinviare la nomina del vicepresidente vicario: è una decisione che spetta al Consiglio nazionale e non è legata alla presenza dei due vicepresidenti. Ricorda che il vicepresidente Raffa è stato il più votato al congresso e quindi da quella sede è arrivata un’indicazione precisa. Aggiunge che la Lombardia ha acquisito il presidente del Collegio dei revisori, due componenti dell’esecutivo e pertanto un vicario “isolano” è opportuno. Conclude invitando ad eleggere subito Raffa quale vicepresidente vicario. Anche il collega Conti sollecita la votazione subito per Raffa ricordando il suo impegno per la categoria.

Il collega Mazza fa riferimento alla democrazia ed ai numeri: la democrazia vorrebbe che i vicepresidenti fossero ambedue presenti e che si esprimessero e solo dopo si votasse. Rassicura che non esiste una sommossa della Lombardia contro Raffa. La collega Tiziana Longo ricorda che Raffa è stato il più votato al congresso. Il collega Musi invita a non creare una frattura entro l’Ungp, tenuto conto anche dell’unità che si era creata al congresso. Il collega Bartoloni si dice d’accordo con le argomentazioni di Baggiani e chiede di votare subito perché non è necessaria la presenza dell’altro vicepresidente. 

L’invito ad evitare contrapposizioni tra regioni del nord e regioni del sud è espresso dal collega Ermanno Corsi che sostiene come sia naturale seguire le indicazioni emerse al congresso senza dal luogo a prove di forza. Ipotizza anche che si possa prevedere l’assegnazione dell’incarico di vicario con l’alternanza di due anni. Il collega Marcozzi ricorda il ruolo simbolico del vicario e invita a procedere alla votazione tenendo conto della votazione del congresso e mantenendo l’unità.

Preso atto della sollecitazione a votare subito, il presidente Bossa propone di procedere con il voto segreto. Il collega Baggiani si dice contrario al voto segreto perché si tratta di una modalità diversa dalle precedenti e, vista la non chiarezza dello statuto, ha proposto il voto per alzata di mano. Il presidente Bossa sottolinea che i candidati sono due e quindi il voto segreto consente maggiore libertà di scelta. Il collega Baggiani propone che il Consiglio nazionale si esprima sul metodo di voto, palese o segreto. Il collega Rossani si dice sorpreso che il vicepresidente Raffa non si pronunci se votare subito o rinviare. Il presidente Bossa ricorda che lo statuto prevede che il Consiglio nazionale designi il vicario senza indicare il sistema di voto, il che non esclude che si voti. Aggiunge che nella riunione del Comitato esecutivo del giorno precedente aveva proposto di avviare una fase di riforma statutaria così che, a statuto aggiornato, sia il presidente a proporre il vicario e poi il Consiglio nazionale si esprima.

Il collega Roesler Franz ricorda che l’articolo 8 dello statuto Ungp prevede che il Consiglio nazionale designi il vicario, ossia che la nomina avvenga con un sistema semplificato e palese. Il collega Baggiani sollecita il presidente a esprimere la designazione aggiungendo che non è corretto né onesto voler procedere diversamente. Il presidente Bossa dichiara la volontà di dimettersi e lascia brevemente la riunione. Al rientro di Bossa il vicepresidente Raffa invita a non creare contrapposizioni e segnala che comunque sono i fatti che hanno portato alla situazione in atto. Invita il presidente a proporre il nome del vicario e poi il Consiglio nazionale avrebbe deciso. Chiesto di rasserenare gli animi, il collega Corsi sottolinea che Bossa è il presidente dell’Unione, chiede correttezza, di non dar luogo a illazioni e a non prestar fede ai sentito dire.

Dopo avere dichiarato che si era levata un’offesa che non poteva accettare, il presidente Bossa apre alla votazione palese. 

Il collega Di Pietro sollecita il rispetto delle regole statutarie ed invita a tenere conto delle dichiarazioni del vicepresidente Raffa. Il collega Andrea Musmeci dice che il Consiglio nazionale ha il dovere i esprimersi subito. Il collega Mazza rivendica il fatto che la Lombardia non ha scheletri nell’armadio ed invita il presidente a esprimere la designazione. A conclusione il presidente Bossa indica il vicepresidente Raffa al ruolo di vicario, al che il Consiglio nazionale si esprime per alzata di mano con 1 voto contrario e 2 astenuti. 

4) Appello proselitismo (proposta Gruppo Romano) 

Il presidente del gruppo Ungp di Roma Romano Bartoloni chiede che si facciano ampiamente conoscere i cambiamenti che sono in atto negli enti di categoria. Il riferimento è alla Casagit ed all’Inpgi. Sul tema interviene il vicepresidente Raffa che ne illustra alcuni dettagli: da una parte la norma per allargare la platea contributiva dell’Inpgi accogliendo i comunicatori e i lavoratori del web, dall’altra parte le modifiche di assetto istituzionale all’interno della Casagit, anch’esse al fine di accogliere altri aderenti.

In merito alle modifiche previste per l’Inpgi il presidente Bossa afferma che si rende necessario fare fronte all’evoluzione in atto in cui i professionisti dell’informazione non sono più solo i giornalisti, ma anche i comunicatori. Il collega Bartoloni chiede anche che il Consiglio nazionale si esprima in merito agli “Stati generali dell’informazione”; al che il presidente Bossa ricorda che la Fnsi è pienamente parte degli “stati generali” e che il segretario Lorusso ha già espresso commenti critici in proposito. Sul proselitismo, tema emerso nell’ambito del congresso, il collega Bartoloni esprime la necessità di inviare ai nuovi pensionati un appello ad aderire all’Ungp. L’appello potrebbe esser diffuso dai gruppi regionali, ma nelle grandi città è difficile raggiungere tutti i neopensionati. Meglio sarebbe, aggiunge, che l’informazione arrivasse dall’Inpgi che è in possesso delle mail degli iscritti. Il presidente Bossa commenta che difficilmente l’Inpgi potrà adempiere a questo compito per problemi di privacy, semmai l’iniziativa potrebbe essere del sindacato. 

Il presidente
Guido Bossa

Il segretario
Mauro Lando