04/12/2018

I delegati lombardi al Congresso Ungp. Rinnovato anche il Consiglio direttivo. Verso una nuova stagione per restituire fiducia al sindacato


Domenica 2 e lunedì 3 dicembre, i colleghi iscritti al Gruppo Lombardo Giornalisti Pensionati sono andati alle urne per eleggere i 5 delegati al Congresso nazionale dell’UNGP (Unione Nazionale Giornalisti Pensionati) e per rinnovare i 5 membri del Consiglio Direttivo. Al termine dello spoglio sono risultati eletti, sia per il Congresso che per il Direttivo, i colleghi: BRUSCHETTI GIAN FULVIO, ISELLI INO, MAZZA CLAUDIO, ROSSANI OTTAVIO e SIGNORINI GIOVANNA. In una breve nota di commento, il presidente uscente del Gruppo, Gian Fulvio Bruschetti, nel ringraziare tutti i colleghi che hanno votato, ha espresso gratitudine ai candidati che si sono proposti, formulando gli auguri di buon lavoro sia ai delegati eletti al Congresso che ai nuovi membri del Direttivo.  Agli uscenti del vecchio Consiglio ha riconosciuto l’impegno profuso nei quattro anni di lavoro al servizio della categoria, sottolineando le doti di capacità e dedizione.

La stagione dei congressi della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati – ha detto Bruschetti - si apre in un clima di “duro attacco” nei confronti della categoria, con toni e accenti che non si registravano da decenni. Editori senza scrupoli (il caso Panorama è emblematico) cercano di alimentare il clima di forte contrapposizione col sindacato per trarne profitto, mentre da parte della politica si tenta di indebolire la funzione della libera circolazione delle idee a mezzo stampa, scordandosi che la nostra Costituzione la protegge e la incoraggia.

De resto non è la prima volta che ciò accade. Anche oggi, come un tempo non troppo lontano, i comportamenti antisindacali nei confronti di alcuni colleghi, soprattutto con elevata anzianità aziendale, hanno portato molte aziende a richiedere lo “stato di crisi” solo per liberarsi di loro, con prepensionamenti incentivati o pensionamenti anticipati, che hanno finito col mettere in crisi il nostro Istituto di previdenza, l’ Inpgi, più che incidere sui costi di produzione, come sostengono gli editori.

Lo stesso discorso vale per i nuovi posti di lavoro che si sarebbero dovuti creare e che sono rimasti per lo più sulla carta. I colleghi freelance continuano ad essere sottopagati, i giovani fanno fatica ad essere assunti a tempo indeterminato e alcuni pensionati usciti dalla porta sono rientrati dalla finestra, prendendo posto ancora nelle loro stesse redazioni. Uno scenario preoccupante, che se non governato, rischia di stravolgere i rapporti aziendali ed emarginare il nostro sindacato, che, a fatica, continua a intervenire a garanzia dei posti di lavoro e a tutela dei colleghi giovani e disoccupati. Purtroppo in questi tempi anche la disaffezione sindacale ha fatto la sua parte.

Per Bruschetti serve che la FNSI, approfittando del suo congresso, porti in seno al mondo del giornalismo i semi di una nuova stagione, per far sì che i colleghi tornino a credere con fiducia in questa istituzione sindacale e che il rapporto con gli editori sia di confronto aperto per dare un segnale forte alla categoria, da anni in forte sofferenza, sia sul piano occupazionale che su quello della credibilità.

Il nuovo gruppo dirigente della FNSI dovrà quindi – ha concluso Bruschetti -, intercettare le domande che sempre più salgono dal basso per dare una forte spinta alla attività sindacale, rimarcando il ruolo primario che ricopre nel sistema delle relazioni sindacali e industriali.  Un contributo in tal senso lo darà anche l’UNGP con il suo congresso, da sempre al fianco dei pensionati, in difesa dell’Inpgi e della Casagit, due presìdi forti che vanno salvaguardati e preservati da turbolenze finanziarie, che sono causate, per la maggior parte, da politiche del lavoro negative e da anni di crisi del settore dell’editoria.