26/11/2018

Anche per il 2018 l’erogazione “una tantum” per le pensioni più basse


Anche quest’anno il Fondo di perequazione pensionistica erogherà un trattamento “una tantum” alle colleghe e ai colleghi titolari di pensioni più basse e ai superstiti che hanno redditi inferiori a 14.000 euro annui. Lo ha deciso il Comitato tecnico di gestione del Fondo, riunitosi nella sede dell’Inpgi con la presidente Marina Macelloni, presenti il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, il vice presidente vicario dell’Istituto Peppino Gulletta, il presidente dell’Ungp Guido Bossa, il consigliere d’amministrazione dell’Inpgi Paolo Serventi Longhi, il Direttore generale dell’Inpgi Maria I. Iorio. I beneficiari del trattamento, che verrà erogato entro il mese di dicembre saranno 404 titolari di pensione diretta e 14 superstiti. 

Il Fondo di perequazione è stato istituito dal 1° gennaio 2010 sulla base di quanto stabilito dagli accordi contrattuali Fnsi-Fieg (art. 21 del Cnlg), con la finalità di tutelare le prestazioni previdenziali erogate dall’Inpgi ai pensionati. E’ alimentato da un contributo mensile di 5 euro a carico dei colleghi in attività. Alla data della riunione del Comitato tecnico, la consistenza del Fondo era pari a 1,8 milioni di euro, rispetto ai 2,4 milioni dell’anno precedente. Evidente la contrazione della contribuzione, dovuta alla crisi dell’occupazione giornalistica.

I criteri seguiti per l’assegnazione dell’indennità perequativa hanno ricalcato quelli degli anni precedenti: ai pensionati diretti, “una tantum” di 2.000 euro lordi alle classi di importo pensionistico fino a 2.500 euro lordi mensili (35.000 euro annui); ai superstiti, “una tantum” di 1.500 euro lordi alle classi di importo pensionistico fino a 1.000 euro lordi mensili riferiti all’intero nucleo famigliare (14.000 euro lordi annui). Dall’erogazione sono esclusi i trattamenti di titolari con anzianità contributiva inferiore a 10 anni, le pensioni non contributive, i beneficiari di assegni di superinvalidità o contributo per case di riposo. Una verifica tramite l’Agenzia delle Entrate, decisa nella riunione del Comitato del 2017 ha consentito di considerare, oltre il trattamento pensionistico, i redditi complessivi dei beneficiari, che sono dunque 404 pensionati diretti e 14 superstiti. La spesa complessiva ammonta a circa 825.000 euro. L’erogazione si applica alle pensioni in essere al 31 dicembre 2017 ed è soggetta a tassazione ordinaria.