30/10/2018

I criteri per comunicare l’emergenza: il Corso di aggiornamento professionale dell’Ungp


Ogni nuova emergenza spegne l’emergenza precedente, per cui cala il silenzio sul passato. E’ invece necessario mantenere vigile l’attenzione su tutte le emergenze proprio per dare un’informazione corretta al momento del loro avvenire, ma anche nella fase successiva della ricostruzione. E’ una questione di deontologia.

In caso di emergenza, l’informazione è necessaria alla pari degli aiuti concreti a chi è stato colpito da disastri. L’assenza dell’informazione genera vuoti che vengono riempiti dalle fake news.

Le amministrazioni pubbliche, dai Comuni alle istituzioni di ben altro livello, devono dotarsi di un assetto informativo e comunicativo professionale che sappia comunicare in modo esatto gli stati di calamità. L’improvvisazione comunicativa è una calamità suppletiva in certi momenti drammatici.

In generale è necessario fare un salto di qualità nella pubblica amministrazione nel campo della comunicazione e non solo per affrontare i casi più drammatici, al di fuori delle prassi consolidate. Meglio se si riuscisse ad elaborare un protocollo che possa servire per gli amministratori così da aiutarli almeno nei primi momenti della difficoltà

(Nella foto Giuseppe De Rosa)

Non va neppure esclusa l’ipotesi di una “Carta dell’informazione nell’emergenza” così da fissare il quadro deontologico per la categoria dei giornalisti.  

Questi sono alcuni dei concetti emersi nell’ambito del Corso di aggiornamento per giornalisti tenutosi nella sede della Fnsi a Roma sul tema “L’informazione nella fase della ricostruzione: da Radio Amatrice a TeleRadio Amatrice”. L’iniziativa è stata dell’Unione nazionale giornalisti pensionati (Ungp) nell’ambito della sua azione di sostegno all’emittente di Amatrice.

All’incontro si sono susseguiti gli interventi di Guido Bossa, presidente Ungp, Paolo Baggiani dell’Esecutivo Ungp, Emma Moriconi direttrice di TeleRadio Amatrice, Angelo De Nicola giornalista de “il Messaggero” residente a L’Aquila, avv. Giuseppe De Rosa di Camerino, Stefano Cianciotta docente dell’università di Teramo, esperto di comunicazione di crisi. Un esame quindi complessivo che ha aperto l’orizzonte non solo su Amatrice, ma anche su L’Aquila, su Camerino e sul cosiddetto “cratere” dell’Italia centrale.

(Nella foto Angelo De Nicola)

In apertura del corso il presidente Bossa ha sottolineato il rapporto e il sostegno che l’Ungp ha offerto nel 2006 alla allora neonata Radio Amatrice, voluta dall’amministrazione comunale. In quella occasione l’aiuto dei giornalisti pensionati consentì all’emittente di raggiungere con le sue informazioni le persone sfollate a seguito del terremoto dell’Italia centrale. Sostegno che poi nel 2018 è proseguito con la trasformazione della radio in Tv.

Il primo relatore Paolo Baggiani è entrato nel merito del problema dell’informazione nei momenti di crisi esprimendo la necessità di elaborare un “Codice per le emergenze che preveda una rete informativa per garantire la diffusione di tutte le informazioni”. In più ha sottolineato l’esigenza di sfrondare i vincoli burocratici.

La direttrice di RadioTele Amatrice Emma Moriconi ha ricordato come nella prima fase post-terremoto siano emersi degli “sciacalli dell’informazione” che hanno portato disorientamento tra la popolazione. Anche per questo da parte dell’amministrazione comunale si levò la spinta a creare una radio che potesse garantire corretta informazione e su questa via si è proseguito. Il passo successivo è stato la trasformazione in emittente televisiva che ora trasmette nelle giornate di venerdì con informazioni istituzionali e non solo. 

A sua volta l’avvocato Giuseppe De Rosa, pubblicista di Camerino e direttore di un settimane della sua città, si è soffermato sul problema dei danni al patrimonio culturale, ma anche ambientale. A tal proposito ha lamentato vari sbancamenti di territorio.  In merito all’informazione sul terremoto di Camerino ha sottolineato che è mancato un simbolo evocativo che potesse richiamare ripetutamente e nel tempo l’interesse della stampa. Il che significa che il sistema dell’informazione deve comunque riuscire a mantenere desta l’attenzione sui vari fatti emergenziali.

Nel caso del terremoto dell’Aquila, di cui il 6 aprile prossimo si arriverà al decennio, il giornalista Angelo De Nicola ha elencato i punti salienti della ricostruzione con le sue criticità legate al patrimonio storico, alla ripresa economica e sociale del centro storico, alla gestione degli immobili della ricostruzione. In merito all’informazione sul terremoto ha rilevato come nei giorni seguenti il sisma, ed anche più avanti, si è data una particolare attenzione al crollo ed alle vittime della casa dello studente con conseguenze pesanti sulla vita dell’ateneo. Senza nulla togliere al dramma della Casa dello studente sono rimasti in ombra altri drammi altrettanto simbolici.  

(Nella foto Stefano Cianciotta)

Il prof. Stefano Cianciotta ha lamentato come il Paese sia bloccato per un ritardo generazionale e culturale, reso più grave dalla burocrazia che perpetua procedure sbagliate. In tale quadro burocratico, ha sottolineato il rischio che come si vada una deresponsabilizzazione degli amministratori che si sentono minacciati di ricorsi e inchieste. In merito all’informazione ha sottolineato la necessità che le amministrazioni, ma anche le imprese, si dotino di personale capace di diventare “comunicatori dell’emergenza”.