24/01/2012

Elezioni di febbraio: la lista “Uniti per l’Inpgi” si ripresenta
dopo quattro anni di lavoro, senza chiacchiere demagogiche

La sede dell'InpgiCi ripresentiamo, anche in queste elezioni, come nel 2008, nella lista "uniti per l'Inpgi", chiedendo il sostegno (e di nuovo il voto) dei giornalisti pensionati, per difendere tutti insieme il nostro istituto di previdenza, attaccato ancora una volta nella sua autonomia dal governo dei tecnici ai quali dobbiamo ricordare la specificita' del nostro lavoro, la storia degli sforzi fatti per tenere a posto i conti, la tenuta del patrimonio, la solidita' che permettera' alle prossime generazioni di godere di una pensione degna


I calcoli attuariali certificano che la riforma delle pensioni fatta tempestivamente, l'aumento delle aliquote contributive a carico degli editori e l'innalzamento dell'asticella pensionistica per le colleghe hanno rafforzato l'Inpgi , per l'immediato e per il futuro. Se gli editori assumeranno di piu' approfittando degli sgravi contributivi che abbiamo da poco deciso e che i ministeri vigilanti, poco prima dell'arrivo dei tecnici, hanno approvato, il futuro dovrebbe essere piu' rassicurante. A meno che la ministra Fornero non si inventi qualche altra gabola per complicare la vita a uno dei pochi istituti di previdenza che funziona anche senza l'aiuto e il soccorso dello Stato.
Questo lo sfondo, il panorama entro il quale si collocano anche le nostre elezioni.
Ed ecco l'impegno di un gruppetto di pensionati, noi di "uniti per l'Inpgi", che chiediamo il consenso degli elettori, all'insegna del motto "Difendiamo l'Inpgi e le nostre pensioni".
Grazie al consenso ottenuto nelle precedenti elezioni del 2008 (sette consiglieri su dieci eletti nel consiglio generale) per la prima volta nella storia dell'Istituto due pensionati sono entrati a far parte del Cda uscente, il sottoscritto e Ino Iselli. Ci siamo impegnati molto, insieme a tutto il Cda, unitariamente, per tenere diritta la barra in tempi perigliosi.
Il contributo nostro, come pensionati, é stato fondamentale per migliorare la situazione in merito al cumulo, portando la quota esente da 8 mila a 20 mila euro. Si puo' ancora fare uno sforzo migliorativo, ma ci penserà il prossimo Consiglio di amministrazione. Intanto il Cda uscente ha ottenuto risultati eccellenti in tutti i settori di impegno, dall'allocazione delle risorse, investimenti mobiliari e immobiliari, al fondo per i prepensionamenti, dall'aiuto ai colleghi in difficoltà per la crisi, ai provvedimenti a favore degli iscritti all'Inpgi 2.
Il governo dell'Istituto ha avuto una mano salda al timone, quella del presidente Andrea Camporese, che  speriamo di rivedere in primavera alla guida dell'Inpgi. Ma quello che mi preme ribadire qui é che il successo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato uno sforzo comune di trovare la quadra, come direbbe qualcuno lassu' al Nord. Allora, tutti insieme appassionatamente, anche al prossimo giro? Voglio sperarlo. Pensionati e colleghi in attività devono avere in testa un solo imperativo, la difesa dell'Inpgi. E c'e' un solo modo per attuarlo, stare uniti, superare le divisioni, affrontare qualsiasi tema, dal piu' semplice al più difficile, con spirito costruttivo.
Non sono soltanto parole, al varco ci attendono prove difficili, bisogna per forza superare i contrasti per trovare le giuste soluzioni.
Come pensionato, personalmente,  insieme ai colleghi della lista "uniti per l'Inpgi, sento di potermi rivolgere agli elettori in questo momento difficile, con la coscienza tranquilla pensando al buon lavoro fatto. Non abbiamo, nè io, nè gli altri sei del gruppetto, bisogno di raccontare favole, o di ingraziarci i cinquemila pensionati chiamati alle urne, promettendo l'impossibile. Se ci darete il vostro aiuto promettiamo di impegnarci, come abbiamo fatto finora, nel Consiglio generale e, se toccherà ancora a qualcuno di noi, nel Consiglio di amministrazione, dove deve contare anche l'esperienza di chi ha qualche capello bianco o di capelli ormai non ne ha piu' tanti. C'e' e ci sarà ancora molto da fare, da costruire, resistendo agli attacchi e ai pericoli esterni. Molti consiglieri generali saranno nuovi, spero che arrivino con lo spirito giusto, pronti a lavorare insieme, superando le divisioni e le paturnie correntiste del sindacato. Noi pensionati faremo la nostra parte, non ci tiriamo indietro.

Antonio De Vito


Llista
Uniti per l'Inpgi"

Pensionati candidati al Consiglio generale:

Aquaro Paolo, Puglia
De Vito Antonio, Piemonte
Iselli Giuseppe (Ino), Lombardia
Mazzanti Roberto, Emilia Romagna
Paoloni Neri, Lazio
Picchiotti Franco, Toscana
Seghetti Roberto, Lazio

Pensionati candidati al Collegio sindacale:

Bossa Guido, Lazio
Petrina Mario, Sicilia