24/09/2018
Supertagli solo alle pensioni alte dei giornalisti
Se dovesse diventare legge tale e quale il ddl 1071 all' esame della Camera esploderebbe un caso clamoroso di previdenza impazzita come la maionese proprio in casa nostra. Dal prossimo 1 gennaio su tutte le pensioni nette mensili degli italiani, superiori ai 4.500 euro mensili, calerebbe due volte consecutive la scure taglia assegno fino all’osso. Da noi all’Inpgi succederebbe addirittura il finimondo, perché ne dovrebbe essere esclusa. Difatti, resterebbe sempre operativo fino al febbraio 2020 il prelievo forzoso (ribattezzato contributo di solidarietà) potenziato con decreto ministeriale e consolidato dal TAR con recente sentenza. Al quale, però, si sovrapporrebbe con forza esecutiva di legge il taglio annunciato tramite il ddl dalla maggioranza di governo M5s/Lega a carico delle “pensioni d'oro”. La misura impositiva ripropone il ricalcolo contributivo sulle pensioni in essere dalle 90mila lorde in su e voluta “per ragioni solidaristiche e di equità sociale”. La mannaia si abbatterebbe su tutte le forme previdenziali, comprese quelle dei vertici istituzionali e, quindi, senza deroghe per nessuno. Le sforbiciate potrebbero arrivare fino al 20%. Il ricavato dalla riduzione degli assegni più pesanti rimpinguerebbe un Fondo risparmio, un tesoretto destinato a soccorrere le pensioni minime e sociali per aumentarle fino a 780 euro mensili.
Appare scontato come la doppia vessazione ai giornalisti non stia in piedi soprattutto dal punta si vista giuridico. E una volta piombata fra capo e collo, fioccheranno i ricorsi, ma intanto sarà operante, colpirà fino a sentenze contrarie chissà per quanto tempo. Anche se tutte le ragioni saranno dalla parte dei giornalisti messi sotto torchio, sarà comunque una dura battaglia legale, si preoccupa un avvocato del ramo da noi consultato.
L’allarme doppio taglio è stato lanciato dal collega Pier Luigi Franz, il nostro occhio di lince nello investigare sugli altarini più pasticciati. Sarebbe bello e opportuno sentire una volta tanto la voce dell’Inpgi, anche se sotto sotto è consapevole di ricavarne altri risparmi, con uno sua proposta altolà di emendamento da inviare ai legislatori e soprattutto ai promotori M5S che ce l’hanno a morte con i giornalisti e con il loro Ordine, e che, pertanto, ignoreranno o fingeranno di ignorare l’abbaglio contenuto nel loro ddl.
Romano Bartoloni